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Ennio Morricone, il più grande compositore cinematografico e autore di musica nel ricordo del figlio Andrea

Come ricordato dal figlio Andrea fu la figura più autorevole della sua epoca e non solo come realizzatore di colonne sonore, ne fece più di 500 colonne sonore nella sua carriera affascinando intere generazioni. Un ”fuoriclasse”, cosi lo definisce il figlio Andrea che è l’unico della famiglia ad aver seguito le orme paterne.

Oggi Ennio Morricone viene considerato il più grande compositore cinematografico mai vissuto, famoso per la sua versatilità, in grado di arrangiare musiche per differenti tipologie di film, ma la strada che lo ha portato a questo grande successo è lunga e affascinante, come spesso ha ricordato il figlio Andrea, che ha seguito le orme paterne divenendo anche lui un grande compositore e direttore d’orchestra che vanta numerosi successi.

Ennio Morricone Nasce a Roma l’11 novembre del 1928 da genitori originari di Arpino, provincia di Frosinone. Si avvicina alla musica da giovanissimo ascoltando compositori antichi e moderni, tanto da scegliere di frequentare il Conservatorio di Santa Cecilia dove nel 1946 di diploma in tromba con il maestro Reginaldo Caffarelli, nel 1946 in strumentazione per banda con Antonio D’Elia e nel ’52 in composizione sotto la direzione del maestro Goffredo Petrassi.

Una volta conseguito il diploma il giovane Ennio inizia a suonare in varie orchestre romane come trombettista e verso la fine degli anni ’50 realizza alcune composizioni per concerto, per poi lavorare come arrangiatore RCA-Italia realizzando anche alcuni arrangiamento per  grandi artisti dell’epoca come Paul Anka, Mina e Chet Baker.

In questi anni, precisamente nel 1958 viene assunto in RAI come assistente musicale, ma si dimette subito appena capisce che le sue musiche, in quanto dipendente RAI, non saranno trasmesse.

É il più giovane maestro a dirigere, nel 1961 l’orchestra del Giugno della Canzone Napoletana e sempre in questo anno debutta come compositore per il mondo del cinema risale al 1961 con il film Il Federale, diretto da Luciano Salce. Dopo aver arrangiato nel corso degli anni ’60 alcuni brani per Edoardo Vianello, come Pinne fucile ed occhiali, Sapore di Mare, per Gino Paoli, Se telefonando per Mina, nel 1964 diventa membro del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, fondato da Franco Evangelisti pochi anni prima,  che si occupa principalmente di musica d’avanguardia e di improvvisazione libera, si proponeva di ricercare nuovi metodi musicali nel campo dell’improvvisazione.

Sempre nel ’64 inizia a collaborare con il regista Sergio Leone, suo compagno di classe delle elementari, con cui stringerà una collaborazione che arriverà fino alla scomparsa del regista, realizzando le colonne sonore di tutto il filone del genere spaghetti-western, per i film di grande successo come Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono il brutto il cattivo  C’era una volta il West e Giù la testa. Non solo tutto il filone degli spaghetti-western, Ennio Morricone nel corso della sua lunga e formidabile carriera ha mostrato di essere un artista poliedrico realizzando composizioni per moltissimi generi musicali, spaziando dal thriller alla fantascienza, dalla commedia al film erotico, dai melodrammi ai film storici in costume, collaborando con registi nazionali e internazionali come John Carpenter, Bernardo Bertolucci il quale affermava che «di questi tempi è impossibile vedere un film italiano importante senza la musica di Ennio» e Carlo Verdone.

In qualità di compositore ha vinto nel corso della sua carriera numerosissimi riconoscimenti e premi, come il Nastro d’argento per il film Per un pugno di dollari, Metti, una sera a cena e Sacco e Vanzetti. Mentre nel 1979 arriva la prima candidatura al Premio Oscar per la colonna sonora de I giorni del cielo. Ottiene il BAFTA e il Golden Globe per il film Mission nell’86 e l’anno seguente per Gli intoccabili, per il quale sarà insignito anche del Nastro d’Argento e il Grammy Award.

Una carriera costellata di premi, nel 1994 è il primo compositore straniero a essere insignito del premio alla carriera dalla SPFM-Society for Preservation of Film Music; altro premio di prestigio il Leone d’oro alla carriera durante la 52esima mostra del Cinema di Venezia oltre ad altri numerosissimi premi in tale ambito. Più recentemente, nel 2009, l’allora presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, firmò un decreto con il quale nominò Ennio Morricone cavaliere dell’ordine della Legion d’Honneur. Nel 2012 viene insignito del Premio Aquila d’oro per la sezione Musica e nel 2020 presso il Senato riceve il premio alla carriera per “per aver saputo raccontare con la sua musica storie di valore universale che, dal grande cinema alla televisione, dalla direzione d’orchestra alla composizione, hanno saputo incantare intere generazioni, divenendo testimonianza vivente del genio ed dell’eccellenza italiana nel mondo”.

Ennio Morricone non era solo un grandissimo compositore di colonne sonore: da sempre ha coltivato la produzione artistica di musica assoluta, più colta, come la definiva lui stesso, sottolineando quanto fosse necessario avere una profonda conoscenza della musica a prescindere dall’ambito in cui si desideri lavorare o dallo stile.

Uno dei premi più importanti della sua carriera è sicuramente l’Oscar (Premio Oscar alla Carriera) arrivato nel febbraio del 2007 dopo cinque candidature non premiate. In quell’occasione ci fu una sentita standing ovation da parte del pubblico e ringraziò: «Voglio ringraziare l’accademia per questo onore che mi ha fatto dandomi questo ambito premio, però voglio ringraziare anche tutti quelli che hanno voluto questo premio per me fortemente, e hanno sentito profondamente di concedermelo. Veramente voglio ringraziare anche i miei registi, i registi che mi hanno chiamato con la loro fiducia, a scrivere musica nei loro film, veramente non sarei qui se non per loro. Il mio pensiero va anche a tutti gli artisti che hanno meritato questo premio e che non lo hanno avuto. Io gli auguro di averlo in un prossimo vicino futuro. Credo che questo premio sia per me, non un punto di arrivo ma un punto di partenza per migliorarmi al servizio del cinema e al servizio anche della mia personale estetica sulla musica applicata». Dedica il premio alla moglie Maria Travia, al suo fianco dal 1956, con la quale ha quattro figli.

Profondamente legato alla musica colta, si è sempre autodefinito “artigiano” in quanto la scrittura della musica sarebbe una massima espressione del lavoro artigianale. 

In una intervista per Il giornale della musica, dichiarò in merito che «Il bello assoluto in musica non esiste, come d’altronde non esiste nelle altre arti. Ci sono però delle regole precise in base alle quali una composizione si può definire oggettivamente bella. L’equilibrio della forma, la ricerca nelle sonorità, la varietà dei timbri, gli equilibri interni. Oggi queste cose devono variare in ogni composizione, mentre in passato ci si poteva basare su una forma storicizzata; oggi il compositore deve cioè cercare l’equilibrio in una forma che lui stesso crea dal nulla. È da tutto ciò che è lecito che oggi ci può arrivare la bellezza. Ma una composizione ben scritta risulterà bella anche all’esecuzione: dunque è la scrittura ciò che può dare un risultato di bellezza riconoscibile universalmente, indipendentemente dal condividerne o meno la sostanza».

Composizione e orchestrazione per lui fanno parte dello stesso processo creativo, e al contrario di molti colleghi, scrive ogni singola nota da solo, a mano.                                                                                  Oltre alla musica per il cinema si dedicò sempre alla direzione d’orchestra, collaborando con numerosissimi artisti del panorama mondiale. Ennio Morricone si spegne nel 2020 all’età di 91 anni a Roma dopo una grave caduta con conseguente rottura del femore.

A seguire le orme paterne è il figlio Andrea classe ‘64, l’unico della famiglia, (Giovanni, uno dei figli è un noto sceneggiatore e regista), rimasto affascinato dalle sue composizioni tanto da dedicarsi anche lui alla musica. Frequenta il conservatorio di Santa Cecilia diplomandosi in composizione nel 1994. Come il padre è un grande amante degli scacchi. Compositore di grande successo, ha colllaborato con il padre nella realizzazione della colonna sonora di Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, che ne segna anche il debutto. Il debutto da solista arriva negli anni ’90 con La luna fredda, da qui inizia il suo percorso, realizzando musiche per film, serie tv, teatro, che gli permetteranno di ottenere un discreto successo sulle orme del padre, tanto da collaborare con numerosi artisti del calibro di Madonna e Sting e ottiene diversi premi e onorificenze. A differenza del padre, apprezza diversi generi musicali, più moderni come la musica elettronica e il rap.

Sin da giovane vede nell’autorevolezza paterna un punto di riferimento per la ricerca di un linguaggio autonomo e attento alle diverse innovazioni, per questo cerca di farsi strada con le proprie forze soprattutto in questo mondo così complesso dove il confronto col padre è inevitabile, dando alle sue composizioni un tocco personale, una firma che le renda universalmente riconoscibli. Preferendo il contenuto alla forma, discostandosi dalla musica assoluta come definiva il padre, spaziando tra generi quali pop e musica elettronica grazie a una personalità camaleontica.

Molto legato al padre, dalla sua scomparsa si è impegnato nel mantenere vivido il suo ricordo, in moltissime interviste ha parlato, anche scherzosamente del loro rapporto, come quando a Il Giornale ha raccontato la reazione di Ennio alla notizia che avrebbe perseguito le sue orme: «non era d’accordo, naturalmente. Ma non si è opposto. Mi disse un in bocca al lupo che voleva dire tante cose». «La musica di papà è una sorgente continua di insegnamenti, emozioni e gioia. La presenza di papà non si può spiegare. Lui resterà sempre con noi». Poi un ricordo molto affettuoso: «Non si può spiegare il suo carisma, lui mi abbracciava tanto. Negli ultimi tempi, ci ritrovavamo e mi abbracciava. Ho avuto il grande onore di dirigere un suo spartito per Genova e alcuni brani spettacolari della sua musica». L’ultimo capolavoro firmato Ennio Morricone infatti è stata la composizione realizzata dal maestro in ricordo delle vittime del crollo del Ponte Morandi di Genova. Nel corso del Festival di Sanremo del 2021, ha accompagnato i tre tenori de Il Volo in un commovente tributo al padre ripercorrendo molti dei successi che lo hanno fatto conoscere come eccellenza italiana nel Mondo. Il 9 novembre di questo anno, Andrea Morricone ha diretto il concerto della stagione di Roma Sinfonietta, presso l’Auditorium “E. Morricone” dell’Università di Roma Tor Vergata, in cui ha suonato musiche sconosciute alternandole a compositori a lui vicini. Il concerto si è aperto con alcuni dei brani più rari come Mosca, Addio, L’uomo proiettile e altre composizioni note come Il sogno di un uomo ridicolo, Romanza e Amami Alfredo, della Traviata di Verdi. Come omaggio allo stile paterno, nel corso del concerto ha diretto Nello sguardo, la sua ultima composizione realizzata nel linguaggio di musica assoluta, così cara a suo padre e ispirata ad alcune sue partiture.

 

                                                                                                                © Gianfranco Cannarozzo

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