Ernst Junger, sotto uno “sguardo esoterico”, in un recente saggio di Fabio Venzi
L’ ARISTOCRAZIA DELLA INTERIORIZZAZIONE
nella foto di chiusura:: Ernst Jünger immortalato in bronzo dallo scultore Arno Breker
È evidente come Jünger nell’intera sua opera, diari di guerra, diari di viaggi, saggi, romanzi e racconti, utilizzi una scrittura particolare, densa di simboli, richiami, spesso criptica e ai limiti della decifrazione, una scrittura che, a nostro parere, per essere compresa necessita di un approccio, o meglio, di una lettura “esoterica”.
La scrittura di Jünger è infatti una scrittura che va decrittata, svelata, in una sorta di esegesi del testo che richiede impegno e spesso la conoscenza di una terminologia esoterico-iniziatica… Nel presente saggio cercheremo quindi di ‘svelare’ la complessa simbologia presente in tutta l’opera di Jünger, e soprattutto cercheremo di comprendere come, e da dove, tale simbologia viene da Jünger evocata e poi rappresentata nei suoi scritti…In definitiva cosa c’è di veramente e immediatamente reale, tangibile, in quello che lo scrittore tedesco ci comunica tramite i simboli che si addensano nella sua scrittura?
L’impressione finale è di trovarci davanti ad un incantatore che ci avvicina ed allontana continuamente dalla soluzione delle sue sciarade, si diverte a confondere, utilizza ampiamente un linguaggio esoterico e alchemico, al termine si ha la sensazione di non trovarci nelle mani nulla di realmente concreto. Ma non è così.
Se riusciremo a ‘svelare’ la complessa simbologia della scrittura jungheriana avremo infatti accesso a una dimensione ‘trascendente’ densa di significati, ma ciò potrà avvenire solo grazie ad una attenta e profonda analisi e interpretazione del testo, questo perché tutta l’opera di Jünger ha interpretazioni a ‘chiave’, ma chiavi ogni volta diverse, e le chiavi sono le stesse parole da lui utilizzate.
Scheda del libro: # Autore: Fabio Venzi # Editore: Settimo Sigillo # Anno: 2021
#Pagine: 256 # Prezzo: €.26,00 # Categoria: Saggio # Isbn: 978-88-61482-25-8
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La presente recensione è stata ripresa dal sito della “Federazione Identitaria Revolvere” che si riconosce nel motto: “Non quia difficilia sunt non ademus, sed quia non audemus difficiia sunt (Seneca) e che intende agire “per ribaltare le consolidate gerarchie comunicative e dare alla storia, all’educazione e al sacro il giusto primato; all’arte e alla musica il compito di contemplare il bello, alla filosofia il dovere di indirizzare il pensiero, alla parola il fascino della persuasione e la forza della concettualizzazione”.
Nell’ambito di Revolvere è collocata la Federazione Editoriale, in un proprio specifico spazio, con la partecipazione di qualificate P.M.I. ed Associazioni che operano nel settore librario-editoriale, nonché nei media e nell’informazione. Tali soggetti rappresentano gli Alfieri (e gli Arcieri) di un Progetto Editoriale che si propone di contrastare il Pensiero Unico Dominante, ricollegandosi a determinati “Valori Identitari e Tradizionali”.
Ed ovviamente a questa Compagine – simile alla mitica “Compagnia dell’Anello” – è da auspicare una crescita esponenziale tramite il coinvolgimento di numerosi altri spiriti liberi, siano costoro sognatori o pensatori, aristocratici o barricaderi, nobili o descamisados, consoli o tribuni, sacerdoti o guerrieri.
_________________OM ENRICO PANICCIA