Etologia dell’infedeltà
L’adulterio può avere effetti strazianti e rovinare la vita. Perché, allora, gli esseri umani lo praticano? Come altri comportamenti, anche l’adulterio può essere analizzato dal punto di vista dell’evoluzione. Va sempre ricordato che nel contesto della biologia evoluzionistica si esaminano le medie degli atteggiamenti nell’ambito dell’intera specie e che l’evoluzione è soltanto una delle forze che guidano il comportamento umano. Ovviamente non è in discussione l’apparato morale e religioso che la nostra civiltà ha associato alle questioni legate alla sessualità. Ma può essere interessante comparare l’etologia dell’homo sapiens, cioè la nostra, con quella di altri primati antropomorfi in relazione all’infedeltà della coppia.
Il nostro sistema di abbinamento dei partner si basa su coppie formate da un uomo e una donna che allevano insieme la prole e instaurano un legame duraturo. Anche un’altra specie di primati forma coppie permanenti: sono le piccole antropomorfe chiamate gibboni. Il loro sistema di accoppiamento, tuttavia, è diverso dal nostro. Le coppie di gibboni vivono da sole, lontano da altri gibboni, non in gruppi o comunità. I gibboni che hanno instaurato un legame di coppia non hanno rapporti sessuali al di fuori della coppia. Noi invece viviamo in gruppi sociali, non in coppie solitarie.
In uno studio sugli aironi azzurri e sugli aironi bianchi, i ricercatori hanno osservato i maschi lasciati a guardia del nido mentre le loro compagne andavano alla ricerca di cibo. Nei primi due giorni dopo l’accoppiamento, i maschi corteggiano altre femmine di passaggio, ma non si accoppiavano. Il corteggiamento sembrava essere una sorta di assicurazione, per garantirsi una femmina di riserva nell’eventualità che la compagna dovesse abbandonarlo (cosa che accade nel 20% dei casi). Le femmine di passaggio sono in cerca di un compagno e non si accorgono che il maschio è già accoppiato fino a quando la consorte non fa ritorno e le scaccia. Alla fine, il maschio, se constata che la compagna non lo abbandonerà, smette di corteggiare le femmine di passaggio.
I gabbiani reali seguono una strategia diversa. Osservazioni fatte sul lago Michigan hanno rilevato che il 35% dei maschi accoppiati aveva anche rapporti fuori della coppia. Tutte le femmine accoppiate, per contro, rifiutavano le avances dei maschi e non flirtavano mai con i vicini quando i compagni erano assenti. Tutti i maschi che commettevano “adulterio” lo facevano con femmine non accoppiate. Questi stessi maschi erano anche molto generosi con le compagne e le riempivano di cibo. Ricerche come queste hanno mostrato che i cosiddetti uccelli monogami non sono sempre monogami. In alcune specie, i maschi adulteri cercano di tenere un piede in due scarpe: da una parte fanno sì che le consorti siano fedeli e dall’altra generano prole con altre femmine.
Anche noi, a volte, abbiamo rapporti sessuali con persone diverse dai nostri partner. Questa attività sessuale, chiamata adulterio o sesso extraconiugale, è un’eccezione al modello normale di sesso tra coniugi. Almeno ufficialmente, nella maggior parte degli stati moderni la famiglia umana è monogama. Nelle società di cacciatori-raccoglitori, che sono modelli migliori di come ha vissuto l’umanità nell’ultimo milione di anni, la maggioranza dei maschi è in grado di mantenere una sola famiglia, però alcuni uomini potenti hanno molte mogli. I grandi harem mantenuti da sovrani diventarono possibili solo quando l’avvento dell’agricoltura e del governo centralizzato permise loro di tassare tutti i sudditi per nutrire i figli nati nell’harem reale. Se si considera la vita come una lotta per l’evoluzione, i vincitori sono gli individui che lasciano il maggior numero di figli. Specie diverse hanno strategie diverse per vincere. Alcune sono esclusivamente monogame, altre sono molto promiscue e cioè gli individui si possono accoppiare con molti partner, e altre ancora seguono una strategia mista: sono monogame, con qualche eccezione.
In qualunque specie, la strategia migliore per i maschi può essere diversa dalla strategia migliore per le femmine. Per gli uomini, lo sforzo minimo necessario per mettere al mondo un figlio è l’atto sessuale, che richiede solo una piccola quantità di tempo ed energia. Per le donne, lo sforzo minimo richiesto è l’atto sessuale più nove mesi di gravidanza e, molti anni di cure con un enorme investimento di tempo ed energia. Di conseguenza, nel corso della sua vita un uomo può generare molti più figli di quanti ne possa avere una donna. Solo per fissare qualche numero, il record di figli messi al mondo da un uomo in tutta la sua vita è 888 (imperatore del Marocco Moulay Ismail il Sanguinario), mentre il record femminile è di 69 figli, nati da una donna russa vissuta nel Settecento con parti gemellari, trigemellari e quadrigemellari. Nella media poche donne hanno toccato il limite di 20 figli, mentre nelle società poligamiche alcuni uomini raggiungono facilmente questo numero.
Questa differenza biologica significa che dal sesso extraconiugale un uomo può trarre guadagni molto maggiori di quelli possibili a una donna, se l’unica misura del successo è il numero di figli generati. Questa potrebbe essere una delle ragioni evoluzionistiche per cui un uomo può cercare di avere rapporti sessuali extraconiugali. Per quali motivi potrebbe farlo una donna? Le ricerche condotte in molte parti del mondo suggeriscono che spesso i motivi che spingono le donne a praticare il sesso extraconiugale sono l’insoddisfazione per il rapporto coniugale e il desiderio di una nuova relazione duratura.
Naturalmente l’obiettivo di qualunque attività umana non può essere ridotto soltanto a una spinta evoluzionistica. Noi esseri umani siamo capaci di scegliere altri obiettivi. Molti non sono interessati ad avere rapporti sessuali con persone diverse dal partner. Per altri, obiettivi come onorare la promessa di essere fedele al partner, attenersi alle proprie credenze religiose e convinzioni morali, o proteggere la famiglia sono più forti dell’impulso a cercare altri partner sessuali. Nella nostra specie, il successo e la felicità non si misurano soltanto in base al numero di figli. Infatti, molte donne e molti uomini felici e di successo scelgono di limitare le dimensioni della propria famiglia, oppure di non avere figli. Molte persone, inoltre, formano legami omosessuali e molte hanno identità di genere diverse dalle due tradizionali.
Quando la cultura umana si assestò, le persone si posero nuovi obiettivi. A decidere le questioni di fedeltà sessuale e promiscuità non è semplicemente la nostra eredità evoluzionistica. Spesso si tratta di questioni etiche, che decidiamo in base alle nostre idee e credenze riguardo ai comportamenti giusti o sbagliati. Come gli altri animali, ci siamo evoluti per vincere la gara della riproduzione, lasciando il maggior numero possibile di discendenti; noi, però, abbiamo scelto di perseguire anche fini etici, che possono indirizzare il nostro comportamento in altre direzioni. La civiltà moderna è riuscita abbastanza bene a far cessare pratiche primitive come l’infanticidio o il rapimento di donne delle tribù rivali. Il punto di vista evoluzionistico, pur essendo prezioso per capire come ebbero origine le pratiche sociali e sessuali degli esseri umani, non è l’unico che permetta di spiegare come ci comportiamo oggi. Questa possibilità di scegliere tra obiettivi diversi è una delle differenze più radicali tra noi e gli altri animali.
Nicola Sparvieri
Foto © Reset Italia Blog