Europa e Banche: una proposta di “FareFuturo”
Credito alle Imprese e Famiglie, ….. NPL ed immobili all’asta
Giovedì 11 aprile alle 9,30 alla Sala ISMA del Senato si è avuto un evento il cui argomento non poteva passare inosservato: il Sen. Adolfo Urso, Presidente della Fondazione Farefuturo, ha presentato una sua proposta a salvaguardia di imprese e famiglie dai “danni collaterali” derivanti dai fallimenti di ben quattro Banche: la Popolare di Ferrara, l’Etruria, la CariChieti e la Banca Marche, i cui deficit erano stati fatti ricadere su numerosissimi incolpevoli risparmiatori.
Adolfo Urso ha illustrato, con una presentazione sintetica e chiara, sia le condizioni delle Banche europee in crisi come quelle italiane, con il rallentamento della crescita della Germania, principale interlocutrice con l’ Italia e quindi con un conseguente aggravio della nostra situazione, sia sullo stato dei Paesi dell’Est, in posizione forse migliore, esponendo una propria proposta che, secondo Gianluca Paragone – Presidente Commissione d’inchiesta, “è possibile che passi a legge entro un anno, a fronte dei 5 anni chiesti dal M5S”.
Per risarcire i risparmiatori truffati e sanare la crisi, Urso ha fatto presente che qualora una Banca venda un credito deteriorato si possono avere 3 mesi di tempo per il riacquisto ai termini della vendita, e per le case già all’asta si concorda un quadro legislativo rimodulato con il valore attuale e facoltà di pagamento al proprietario.
E’ intervenuta quindi Letizia Giorgianni, Presidente dell’Associazione “Vittime salva-Banche” che opera a favore dei soggetti truffati, poi il Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato Alberto Bagnai, non ottimista sulla possibilità di credito delle Banche ed assertore dell’enorme esborso dello Stato per il Bail in. Bagnai ha criticato l’incapacità dei precedenti colleghi nel gestire la crisi, dichiarando come “il Governo non ha più alibi: deve affrettarsi a passare il decreto attuativo”. Raccomanda inoltre di evitare fusioni che favorirebbero entità troppo grandi con inevitabili interventi dello Stato. Fa inoltre presente che: “Il rallentamento dell’economia è maggiore in Francia ed in Germania (mentre l’opinione inversa nasce dall’ipocrisia) e la Finanza è come la guida di una barca a vela: ci vuole equilibrio, sapendo che, per mantenere la bolina, bisogna talvolta mettersi di trapezio”. Sulla stessa base è Andrea de Bertoldi, Segretario Commissione Finanza e Tesoro, che sostiene che “dal 2016 invece di Bail In si dovrebbe parlare di Bail Out”. Il Segretario stigmatizza come in Italia un titolo oscillante lo si lasci in attesa, invece di svalutarlo, con dispendio inutile, mentre l’Europa – e questo è da rimarcare – non vuole occuparsi delle piccole e medie imprese, comportamento sempre passivamente accettato dal PD. Trattasi di episodi negativi comprensibili anche dal comune uomo di strada, che si lamenta da sempre per la mancanza di una svolta a questa palude economica, finanziaria e commerciale. Si ricorda che, oltre alle promesse liberiste di partiti oramai in declino, più volte ed anche in questa sede, si è evidenziata sia una sonnolenza governativa, sia una indifferenza della sinistra.
Seguitissimo Gianluca Brancadoro, Presidente Comitato Sorveglianza Carige, poco ottimista sull’ NPL che avrebbe creato, fra l’altro, paradossi nei sistemi dei conteggi: ci si chiede con quale faccia, di fronte ai malcapitati rovinati dal No Performances Loan, gli attuali ex ministri tutti sorriso e sparate tutte uguali e cadenzate al giorno, come azioni da burattini, abbiano il coraggio di cercare di fare propaganda al loro gruppo, perché dire Partito è troppo.
Di nuovo si raccomanda un equilibrio, dal Direttore Ufficio Analisi Quantitative CONSOB Marcello Minenna, che interviene diffusamente su alcuni aspetti tecnici come il valore finanziario nel tempo, il fattore di sconto, ecc.; altri relatori, come Augusto dell’Erba, Presidente della Federcasse, negano l’ottimità del Bail In, sostenendo come la normativa proibisca le transazioni a carico dei contribuenti e come le Banche dovrebbero agire con strumenti per assorbire i possibili colpi, rimuovendo dalla propria gestione economica anomalie ed eventuali smarginature.
E’ di Riccardo Pedrizzi, Presidente Comitato Scientifico Nazionale UCID, l’affondo al malgoverno passato e l’indicazione di una nuova via: rimodulare completamente la “Riforma Renzi”, cercando di trasformare talvolta le Banche in S.p.A., d’ intesa con il Consiglio di Stato, e di salvaguardare i nostri Istituti Bancari d’Italia dall’avidità di una finanza straniera e, spesso, apolide.
E’ ancora Riccardo Pedrizzi a chiudere il Convegno, con l’augurio di buon lavoro e l’incitamento a fare di più per rimettere in viaggio l’Italia.
Marilù Giannone