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Evasione fiscale: il Sindacato Nazionale Commercialisti esprime contrarietà sull’obbligo di denuncia dei clienti

ROMA, 29 gennaio 2020 – “L’obbligo del commercialista di denunciare i propri clienti in odore di evasione fiscale è l’ennesimo atto di accanimento pregiudiziale e ideologico nei confronti della categoria”. Così Stefano Sfrappa, presidente del SIC – Sindacato Italiano Commercialisti, commenta l’ultima direttiva dell’Unione Europea che in tempi brevi dovrà essere recepita anche dall’Italia e che prevede l’obbligo per i commercialisti di segnalare alle autorità fiscali le eventuali condotte fraudolente dei propri clienti che intendano evadere il fisco.

L’ultimo decreto del Governo che sta studiando la possibilità di obbligare i commercialisti a denunciare i propri clienti per evasione fiscale – sottolinea Stefano Sfrappaè l’ennesimo atto di accanimento nei nostri confronti. Prima di tutto non sappiamo che cosa faccia il cliente nella sua quotidianità: il commercialista non ha e non intende avere poteri di investigazione e di indagine. In secondo luogo una cosa del genere entrerebbe in evidente conflitto con il mandato professionale ricevuto dal cliente. Siamo in un evidente stato di polizia tributaria. Lo Stato sta distruggendo le imprese e allontanando gli aspiranti giovani imprenditori, ma di questo passo non ci saranno più né imprese e né contribuenti”.

“In ultima analisi – si chiede il presidente del SIC Sindacato Italiano Commercialisti – non dovevano essere l’incrocio dei dati, la moltiplicazione degli adempimenti telematici, la fattura e lo scontrino elettronico, gli algoritmi e l’intelligenza artificiale i nuovi strumenti per combattere in via definitiva l’evasione tributaria?”. 

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Note a margine – Piena condivisione da parte della Consul Press con la posizione assunta dal Sindacato Nazionale Commercialisti. Infatti questo Stato, a periodi alterni, ripropone di combattere l’evasione fiscale tramite la “Delazione”, così come da oltre 60 anni cerca di combattere la criminalità tramite il “Pentitismo”. D’altra parte è ben nota la scarsa attendibilità dei c.d. “collaboratori di giustizia”, spesso elementi manovrati/prezzolati  ed utilizzati per faide trasversali (anche tra le stesse “Istituzioni”), così come è ben nota che la lotta alla “grande evasione” andrebbe perseguita con ben altri metodi.
Ma quale credibilità può avere questo Stato che – se da un lato indossa la toga del moralizzatore – nella prassi quotidiana consente lo spaccio della droga a cielo aperto e contemporaneamente  gestisce il gioco d’azzardo in tutte le sue forme ?_________ Giuliano Marchetti    

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