F-16, Gli Stati Uniti si offrono di addestrare i piloti ucraini se i Paesi europei “non hanno le capacità”
Nella giornata di ieri sul tema dell’addestramento dei piloti ucraini si è espresso anche il Pentagono che tramite la sua portavoce Sabrina Singh ha dichiarato di essere “disposto ad addestrare i piloti sugli aerei da caccia se i partner europeo non hanno abbastanza capacità per addestrarli a Kiev”. “Nel caso Danimarca e Paesi Bassi, che stanno assumendo l’iniziativa nell’addestramento, se non hanno le capacità, siamo pronti ad aiutarli ad allenarsi negli Usa” conclude la portavoce sottolineando però che tutti i piloti, il cui numero totale è una scelta che spetta all’Ucraina, riceveranno una formazione in inglese.
Dall’ambasciata Usa a Minsk arriva contestualente l’invito ai cittadini americani di non recarsi in Bielorussia e chiede a chi già si trova nel Paese di lasciarlo immediatamente. “il 18 agosto”, scrive l’ambasciata su Twitter, “il Governo Lituano ha chiuso i valichi di frontiera con la Bielorussiaa a Tverecius, Vidzy, Sumskas e Losha.
Giunto ad Atene il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa con il primo ministro Kyriakos Mitsokakis ha confermato che anche la Grecia parteciperà all’addestramento dei piloti ucraini di F-16. «Oggi» ha detto Zelensky, «abbiamo un risultato importante per la coalizione dell’aviazione: la Grecia parteciperà all’addestramento dei nostri piloti sugli F-16. Siamo grati che ci sarà un supporto difensivo all’Ucraina».
Intanto le forze di difesa ucraine diffondono su Telegram la notizia che la Russia ha aumentato il numero di navi militari nel Mar Nero con l’invio di un sottomarino e due imbarcazioni, così da arrivare a un totale di 11 navi da guerra. “Il nemico sta intenzionalmente alzando il livello di tensione, ma la minaccia deve essere riconosciuta” scrivono le forze di difesa ucraine aggiungendo che le forze di difesa aerea sono in allerta.
Dal ministero della Difesa del Regno Unito arriva un aggiornamento di intelligence postato su Twitter, che confermerebbe che nella giornata di sabato dei droni ucraini avrebbero distrutto un superbombardiere russo a lungo raggio Tu-22M3 presso la base aerea Soltsky-2 nella Regione di Novgorod. “Se fosse vero” scrive il ministero, “ciò aggiungerebbe peso alla valutazione secondo cui alcuni attacchi con droni contro obiettivi militari russi vengono lanciati dall’interno del territorio russo, dato che è improbabile che gli UAV abbiano la portata necessaria per raggiungere Soltsky-2 dall’esterno della Russia”.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, come riferito da una fonte dell’amministrazione locale a Ria Novosti, continua il suo ruolo di mediatore ed è “costantemente in contatto telefonico con Ucraina e Russia”. A quanto affermato dalla fonte, la priorità è la risoluzione del conflitto e il cessate il fuoco per riprendere i negoziati di pace. Al momento non sembrano esserci date precise per nuovi colloqui telefonici con i Paesi in lotta.
Oleh Syniehubov, capo dell’amministrazione militare regionale di Kharkiv ha dichiarato che quotidianamente sono “impegnati a evacuare le persone della comunità in prima linea nel distretto di Kupiansk, grazie all’impegno costante dei volontari”. Si pensa che le forze russe si trovino a pochi chilometri dalla città nella parte orientale del Paese nell’oblast di Kharkiv. Per l’Ucraina inoltre che la Russia stia assaltando e bombardando l’area, anche se i soldati ucraini hanno respinto gli attacchi e mantenuto il confine.
Da un nuovo report dell’istituto per lo studio della guerra (ISW) risulta che i soldato russi impegnati in prima linea in Ucraina orientale e meridionale hanno problemi di attrezzature e basso morale che ha portato ad alcune tensioni tra i ranghi dell’esercito. I soldati infatti non possono far funzionare efficacemente le attrezzature senza un trasporto adeguato e la leadership militare ha fatto ricorso al sequestro dei veicoli di proprietà privata dei soldati. “Il personale russo” scrive l’ISW, “sente di essere in guerra con i propri comandanti”. Un altro blogger russo ha riferito che le unità a Kherson hanno bisogno di barche, ma le autorità russe non le hanno fornite. Sia i blogger che i soldati si sono lamentati della carenza di artiglieria. Il comandante del battaglione Vostok Alexander Khodakovsky ha affermato che le unità di prima linea russe non dispongono di adeguate risorse di controbatteria a causa della carenza di artiglieria e degli obici D-20 obsoleti.
Secondo l’Istituto queste continue lamentele dimostrano che il ministero della Difesa russo “non è disposto o incapace di affrontare la persistente carenza di attrezzature e problemi con il morale basso”.
Gianfranco Cannarozzo