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Federproprietà, con Bardanzellu e Pedrizzi:
“Indecenti le parole di Paolo Gentiloni sul Catasto”

UNA PRECISAZIONE DI RICCARDO PEDRIZZI – Responsabile Finanza e Tesoro di Federproprietà: GENTILONI, PRESSO LA “U.E.”, DOVREBBE DIFENDERE GLI INTERESSI DEL POPOLO ITALIANO!

 Roma, 25 maggio 2022 – Comunicato stampa 

“Le parole del Commissario “U.E.” al bilancio, Paolo Gentiloni, che conferma la stangata sul patrimonio immobiliare degli italiani giustificandola come ‘una necessità per l’Italia di cui penso il governo italiano sia pienamente consapevole’ sono deprecabili e del tutto fuori luogo, se non per il tentativo di mettere pressione alle forze politiche che tengono in vita il Governo Draghi e che sul tema cercano di trovare un accordo che comunque non eviterà conseguenze fiscali sui risparmiatori italiani.

Da italiano e da esponente di quel partito che regge l’esecutivo, Gentiloni dovrebbe ricordare di essere al servizio della Ue, ma in nome e per conto degli italiani, i cui interessi dovrebbero essere in cima alle sue priorità”. Lo dichiarano il responsabile del Settore Finanze e Tesoro, Riccardo Pedrizzi ed il presidente di Federproprietà Giovanni Bardanzellu, che denunciano come la riforma del catasto nasconda la volontà di realizzare una vera e propria patrimoniale, come del resto la nostra associazione aveva previsto e paventato.
Le parole di Gentiloni dimostrano che la riforma del catasto ‘ce la chiede, anzi, ce la impone l’Europa’ che ha posto condizioni vincolanti all’erogazione dei fondi del PNRR in spregio alla sovranità popolare”, come fin dall’inizio di questa telenovela avevano previsto Pedrizzi e Bardanzellu.
“E’ vero che con la riformulazione proposta dell’articolo 6 della legge delega viene eliminato il riferimento esplicito “ai valori patrimoniali” del bene – che se fosse rimasto, sarebbe stato un vero e proprio disastro – ma si conferma che le rendite catastali attuali saranno affiancate da una rendita ulteriore con aggiornamento periodico.
Non va dimenticato inoltre che nel 2020 la pressione fiscale è cresciuta in Italia ulteriormente dello 0,7%, arrivando al 43 contro una media Ocse del 34%. E se il calcolo viene fatto rapportato solo al gettito dei redditi di coloro che pagano tasse ed imposte, la pressione tributaria italiana supera il 48%.
Del resto la riforma del Catasto era un progetto già definito che fu bloccato cinque anni fa dal premier, Matteo Renzi, sapendo e prevedendo che sarebbe stata impopolare”, concludono Pedrizzi e Bardanzellu.

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