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“Finché non aprirai quel libro”

Entra in biblioteca, cerca la signora Komachi. Il libro giusto sta per arrivare da te. Solo tu potrai trarne il messaggio che ti serve. “Finché non aprirai quel libro” di Michiko Aoyama, edito da Garzanti e tradotto da Daniela Guarino, è un romanzo che parla di libri e dell’effetto che possono avere sulle persone. Il tema principale è la realizzazione personale e il suo raggiungimento. Capita nella vita di non capire qual è la propria vocazione e in molti si arrendono durante il percorso, a volte per mancanza degli stimoli giusti, a volte perché ci si lascia scoraggiare dagli avvenimenti o dalle persone che si hanno accanto. Questo libro vuole essere un inno a non abbattersi mai perché a volte basta poco per raggiungere degli obiettivi e la cosa più ingiusta che si possa fare a se stessi è arrendersi dinanzi alle difficoltà. Affidarsi a qualcuno può essere difficile ma anche liberatorio.

“Mi sa che la cosa importante è non lasciarsi scappare il momento del destino”

“Finché non aprirai quel libro” ruota attorno a una bibliotecaria speciale e a cinque persone che si trovano in momenti delicati della vita. In alcuni casi i personaggi si intrecceranno tra di loro ma nulla avverrà per caso.

  • Tomoka, ventenne al suo primo lavoro come addetta alle vendite in un’importante catena di negozi, non sa bene cosa vuole dalla vita, l’unica sua certezza è che vuole vivere a Tokyo e non vuole tornare nel suo Paese.
  • Ryo, trentacinquenne contabile per un’azienda di mobili, ha la passione per l’antiquariato ma non l’ha mai coltivata seriamente.
  • Natsumi, quarantenne, era una redattrice di un magazine prima di avere una bambina, ora è combattuta tra la sua ambizione di lavorare e il suo ruolo di mamma.
  • Hiroya è un giovane trentenne disoccupato che sogna di diventare illustratore ma soffre di attacchi d’ansia e di un complesso d’inferiorità nei confronti del fratello maggiore dalla carriera brillante.
  • Masao, sessantacinquenne da poco in pensione, ha lavorato per più di quarant’anni per la ditta che produce i famosi biscotti Honey Dome.
  • Infine c’è lei, Komachi Sayuri. Bibliotecaria di mezza età dalla pelle candida e con uno chignon fissato da uno spillone a fiori. Non ha poteri magici, né tantomeno i libri consigliati sono amuleti, ma è lì per indicare la strada grazie al potere mai sopito dei libri.

“Probabilmente il momento in cui ti sei impegnata di più nella tua vita è stato quando sei venuta al Mondo. Le cose accadute dopo di sicuro non possono essere tanto dolorose quanto quel momento. Se sei riuscita a sopportare un tale sforzo, allora puoi superare adeguatamente anche questo”

“Finché non aprirai quel libro” è ambientato in Giappone e tutto ha inizio quando si entra nella biblioteca. Poi bisogna cercare la signora Komachi e attendere che lei chieda: «Che cosa cerca?». Apparentemente può sembrare una domanda banale ma non lo è. Perché lei non è come le altre bibliotecarie. Riesce a intuire quali siano i desideri, i rimorsi e i rimpianti della persona che le sta di fronte e a consigliare esattamente il libro capace di cambiarle la vita. Ognuno dei cinque personaggi esce dalla biblioteca stringendo tra le mani un libro inaspettato. E tra quelle pagine troverà il coraggio di cambiare prospettiva e non arrendersi. Ma, oltre al libro, ognuno riceverà anche un “supplemento”, un oggetto in lana cardata che la signora Komachi ama lavorare in biblioteca tra una consulenza e l’altra.

“Finché non aprirai quel libro” è un romanzo che incuriosisce e affascina; è un’opera ben scritta, con un ritmo rilassante ma allo stesso tempo coinvolgente. Fenomeno editoriale in corso di pubblicazione in tutto il Mondo, in Giappone ha venduto più di 150.000 copie in poche settimane dall’uscita e vinto il premio Japan Booksellers’ Award, assegnato dai librai.

“Poiché gli esseri umani vivono sopra la superficie, la maggior parte delle volte rivolgono il loro sguardo ai fiori e ai frutti. Tuttavia quando osserviamo con attenzione le patate dolci o le carote, immediatamente le radici che si trovano sotto terra diventano protagoniste. Eppure, dal punto di vista delle piante, entrambe le parti sono ugualmente necessarie l’una all’altra e sono in perfetto equilibrio. Gli esseri umani finiscono per pensare che quello che più fa comodo a loro sia il mondo principale. Ma invece per le piante sono entrambi principale”

Autrice

Michiko Aoyama è nata nel 1970 e vive a Yokohama. Dopo la laurea ha lavorato come giornalista in Australia, prima di rientrare in Giappone e intraprendere la carriera di editore scrittrice. I suoi libri hanno ricevuto numerosi riconoscimenti in patria, tra cui il Miyazaki Book Award e il Miraiya Shoten Grand Prize.

Giorgia Iacuele

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