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Geo-Politica e Sviluppo: Statistiche sconosciute o volutamente ignorate

STATISTICHE  E GEO-POLITICA
IN TEMPI DI CORONAVIRUS 

una analisi di Domenico Giglio

La  pandemia del “corona virus” sta da mesi riempendo gli occhi, le orecchie e la bocca di statistiche, tramite radio, internet, televisioni e giornali, spaventano giustamente ascoltatori e lettori con i cinque  milioni  di infetti (5.472.622 al 24 maggio). Dal momento che ci stiamo impraticando di numeri e percentuali, vediamo di approfittarne per esaminare altre statistiche che non hanno  certamente minore valore  di quelle  del  “covid” . 

Cominciamo dalla popolazione globale della terra che risulta essere superiore  a 7.540.000.000 con la prospettiva concreta di raggiungere nel 2050 i 9.000.000.000. Ma come sono distribuiti? L’Asia ne rappresenta oltre il 60% con 4.570.000.000 abitanti, con i due più numerosi paesi, la Cina con 1.405.000.000 e l’India con 1.200.000.000 ed il gruppo dei tre principali paesi islamici, Indonesia, Pakistan, Bangladesh che raggiungono complessivamente 611.050.000. Segue, distanziata l’Africa con 1.187.000.000, pari al 15,7%, poi le Americhe con un 1.038.000.000, pari  al  13,7%.
E  l’Europa? L’Europa oggi rappresenta appena il 9%  con 705.000.000. Ma  è sempre stata così la distribuzione della popolazione del mondo?

Guardiamo nella biblioteca di casa e prendiamo un “aureo” libricino (8 x 15  cm. !) il “Calendario Atlante De Agostini” del  1940, giunto allora al  suo 37° anno di vita, essendo uscito per la prima volta nel 1904. E  qui apriamo  una  parentesi  doverosa  per sottolineare l’importanza che ha avuto  per la nostra cultura geografica, storica ed economica la Casa Editrice De Agostini, nata nel  1901 ed ancor oggi esistente, che su un piano diverso dal Touring Club Italiano, nato nel 1894, ha contribuito in modo eccezionale con i suoi atlanti geografici e storici, la sua cartografia stradale e questo “Calendario” a fare e farci conoscere, con una incredibile ricchezza di dati, l’Italia, l’Europa e il Mondo
….Ebbene cosa dice questo calendario della popolazione mondiale del 1940 ? L’ Europa contava 527.575.000 (527/Milioni-575/Mila) abitanti, l’Asia 1.181.850.000 (1/Miliardo/ 181/Milioni e 850/Mila), le Americhe 273.000.000 (273/milioni), l’Africa 158.237.000 (158/milioni –  237/Mila). Abbiamo tralasciato  l’Oceania  che  ieri  ed ancor oggi  rappresenta  una parte minima  della  popolazione mondiale .

Vogliamo  soffermarci  sulla esplosione  demografica dell’Africa  ?  Il 700% , ovvero  popolazione aumentata sette volte  in ottanta anni. 
Una  nazione, la Nigeria, presa ad esempio, passata da 20.746.000 a 147.650.000 abitanti. E l’Asia che sfiora il 400% di  sviluppo, come le Americhe !
Ed anche qui un dato significativo di una nazione, il Brasile, passato da 44.115.000 a 216.862.000 (cioè il 500%) e del Messico, passato da 19.480.000  a 110.547.000  (550 %).  Molto  minore in Asia lo sviluppo demografico del Giappone, passato da 71.372.000  a soli 127.205.000, cioè  un aumento del 17,82%, praticamente poco più dell’Europa, ferma a + 13,37%  !
Questo minore sviluppo, che  non accenna a  migliorare, dice qualcosa anche ai giovani cretinetti che imputano tutti i mali della Terra all’Occidente, alla sua  civiltà, al suo ben diverso sviluppo economico e sociale – cioè  al  suo ”benessere” – che già non aveva raggiunto la totalità della popolazione e che ora l’attuale pandemia e sta ulteriormente compromettendo ?

In tutte queste accuse e responsabilità sul dissesto del pianeta terra, l’ enorme sviluppo demografico del resto del mondo non  incide ? E Il desiderio  di  queste altre popolazioni, specie africane, di poter disporre delle stesse conquiste dell’Occidente , dai mezzi di trasporto, dagli elettrodomestici per i quali necessitano carburanti, combustibili, dai servizi sanitari, dalle risorse idriche, non significano nulla ? Ed il cibo  per questi miliardi di persone lo si può ricavare senza aumentare le superfici coltivabili, senza aumentare le altre più varie risorse alimentari, senza pregiudizi e senza esclusioni  dettate dai più  strani motivi ? E  chi sarà  a studiare i miglioramenti delle tecniche agricole per aumentare i rendimenti ?
In  quali università si potranno formare i tecnici e le classi dirigenti di tanti paesi? Quale beneficio potrà portare sempre a questi paesi un collasso  dell’Occidente ? Di tutto  questo non si scrive, né si parla, per non scendere sul terreno scivoloso del terrorismo e della sua matrice religiosa che impedisce proprio ad alcuni non trascurabili paesi dell’Africa di affrontare questi veri  problemi. Non possiamo aspettare “l’ardua sentenza” dei posteri.

 

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