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ROMA BERLINO E BRUXELLES VEDIAMO CHI LA SPUNTA

Lo spazio vitale tentazione di Berlino che perde la croce uncinata ma non il vizio

Raffaele Panico

L’inclusione della maggioranza dei tedeschi dell’Est nel sistema della Germania dell’Ovest con la caduta del Muro non è ancora per niente avvenuta. Una attenta psicoanalisi generale suggerisce che il carattere autoritario della maggior parte delle strutture della società tedesca non abbia fatto i conti col proprio passato. Dopo la guerra né la Germania dell’Est né quella dell’Ovest avevano di fatto realizzato effettivamente lo stato delle cose, il che rende ancora impossibile l’autodeterminazione democratica e le libertà reali per il popolo tedesco.
Helmut Kohl, allora cancelliere della Germania dell’Ovest, disse che il marco tedesco avrebbe trasformato l’Est della Germania e l’avrebbe resa fiorente, non è andata proprio così. Il martellante ossessivo ricorso dei media al ricordo di un passato terribile, sembra dimostrarlo. I campi di sterminio nazisti è il passato che non passa, lì si portano le scolaresche, come gita pseudo religiosa oscura. La mano data di vernice sul passato è ora evidente sia funzionale al nuovo progetto egemonico della Germania. Agitare i fantasmi del loro passato, farsi maestri e apprendisti stregoni in nome di un pericolo oscuro, forse vinto ma sempre minaccioso: la formazione di un “Quarto Reich”. Sono problemi di politica interna alla Germania che si scaricano sui Paesi amici.

È mancata l’integrazione della Germania dell’Est, dopo trent’anni, ora che ai 18 milioni circa di tedeschi, di allora dopo trent’anni, vanno pagate le pensioni. Dove trovare i fondi? Non hanno saputo produrre e lavorare come i fratelli dell’Ovest; hanno ora nostalgia del passato, di quelle poche certezze che offriva la Repubblica democratica tedesca, non vogliono gli stranieri e votano per l’Afd i neonazisti. Sono problemi interni che intendono ora scaricare sull’Italia. Ci hanno fatto i conti in casa nostra.

Anche gli operai in Italia hanno la prima casa forse i lavoratori tedeschi no? Allora italiani pagate l’Imu sulla prima casa e eventualmente vi viene pignorata. Avete un patrimonio economico e finanziario privato di circa 6 volte il debito pubblico italiano. Cosa che porterebbe il nostro rapporto deficit Pil dell’Italia a una cifra inferiore, dicono al 40% anziché il 133% ante covid-19. Ma questo è il frutto di generazioni di nostro lavoro italiano e alla Germania e Olanda e l’Austria non deve interessare.
Tenersi il peso sulle spalle del passato nazista come male assoluto, e non tentare di superarlo rende relativo qualsiasi altro male attuale. Perché lo relativizza la Germania?

Per dare adito alle sue politiche oramai dichiarate a carte scoperte per realizzare il Quarto Reich. L’attualità della depressione diviene giustificabile e così possono dare lezioni agli altri Paesi, ogni dramma quindi, quello del popolo greco, e ora, fare all’Italia la stessa cosa, diventa dunque relativo al massimo grado del male assoluto il nazismo, di cui vantano portare il perverso peso solo per farsi scudo alle loro inqualificabili imposizioni. Così l’età storica della Seconda Guerra Mondiale si relaziona al tempo attuale. Al terrorismo e alle guerre per imporre il cambiamento di regime spesso con un pretesto. Si tenta il maldestro rovesciamento di sovranità statuale come avvenuto in Iraq, in Libia, in Egitto del dopo Mubarak. Si è tentato in Siria e altri Paesi. O attraverso governi tecnici imposti e non legittimati dal voto elettorale. Legittimare così il loro regime continentale e magari poi mondiale. Farci accettare come normali cose come la schiavitù delle banche a cui sono sottoposti i popoli, con il differenziale dello spread. Con le iper attività delle Ong, la distruzione della famiglia tradizionale e dei legami sociali, dell’identità culturale di popoli e perfino l’identità sessuale.

Il genocidio sistematico di milioni di creature innocenti nell’utero delle madri in nome di presunti diritti individuali. Gli anziani che sono un peso per la società. Farci accettare tutto questo e molto altro, questo è un sistema falsamente liberale un capitalismo mostruoso. Produrre notizie mescolando parti di verità in uno pastone fatto di maggiori menzogne per incrementare l’incertezza e la paura e per attirare la parte sana nel loro gioco perverso con la provocazione.

Per il controllo non più delle masse ormai oggetto-soggetto del consumo ma dell’individuo. Oramai finite le ideologie del Novecento, evaporate come le acque del mare d’Aral o come i corsi d’acqua persi nelle sabbie del deserto di Gobi. 

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