Giornata internazionale della donna, “occasione di orgoglio e consapevolezza, non di rivendicazione”
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intevenuta con queste parole all’inaugurazione della Sala delle Donne presso la Camera del Deputati, inaugurata nel 2016 in cui è stata appesa la sua foto insieme alle altre donne che hanno fatto parte della vita istituzionale italiana.
La Meloni, che ha presenziato l’evento accompagnata dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, ha sottolineato che l’8 marzo non deve essere una giornata per rivendicare i diritti delle donne, ma anzi, deve essere una occasione di «orgoglio e consapevolezza di ciò che le donne possono fare».
Per il premier oggi è importante che le donne possano ambire a ruoli e cariche che prima erano destinati esclusivamente al genere maschile, come se loro, il gentil sesso, non fosse in grado di prendere decisioni importanti.
«La sfida è quando avremo il primo amministratore delegato di una società partecipata statale donna, è uno degli obiettivi che mi do».
«Qualsiasi cosa ho fatto nella mia vita i più hanno scommesso sul mio fallimento. C’entra il fatto che sono una donna? Per me probabilmente sì», poi, rivolgendosi direttamente alle donne ha detto che «il fatto di essere sottovalutate è un vantaggio perché spesso non ti vedono arrivare. Il tetto di cristallo non si rompe arrivandoci, ma dimostrando che si può fare molto bene» dichiara nel suo discorso.
«Ho incontrato gli stessi sguardi quando sono diventata il primo presidente donna di un’organizzazione giovanile a destra, quando sono diventata il ministro più giovane della storia d’Italia, quando ho fondato un partito e persino quando qualche mese fa, con 30 anni di esperienza alle spalle sono diventata presidente del Consiglio», racconta la Meloni, ricordando quando venne eletta come vicepresidente della Camera, parlando degli sguardi quasi increduli della classe politica, come se fossero incerti sulle capacità di governance della neo eletta in quantdi sesso femminile.
«Quell’idea che forse non ce l’avrei fatta era figlia della mia inesperienza nel ruolo o forse no. Per quei ruoli non esiste un corso di formazione: chiunque si ritrova a ricoprire ruoli di questo tipo lo fa con l’esperienza che si ricopre sul campo. Non ci saranno più ruoli preclusi alle donne. Oggi rimuoviamo uno specchio e lo sostituiamo con una foto. Ma c’è un altro specchio che possiamo rimuovere, quel momento non è lontano come può sembrare».
In un periodo storico come questo in cui oltre il primo premier donna, c’è anche il primo segretario del partito di opposizione del gentil sesso, si augura che presto arrivi il momento in cui ci sarà alla guida del Paese anche il primo presidente della Repubblica donna.
E proprio in un momento come questo, dove se da una parte il ruolo delle donne sta piano piano cambiando, dall’altra i diritti sono spesso minacciati, l’Unione Europea ha deciso di farsi sentire, non restare indifferente valutando la proposta di ricorrere a sanzioni verso coloro che violano i diritti umani o di genere.
Con l’ok di tutti i Paesi dell’Unione europea infatti, sono state adottate delle misure sanzionatorie nei confronti di tre entità accusate di aver perpetrato violazioni dei diritti umani e di 9 persone tra i quali figurano alcuni funzionari dell’esercito russo coinvolti nell’invasione dell’Ucraina.
“In un momento storico come quello attuale, in cui in tutto il mondo i diritti delle donne sono a rischio, l’Ue sta prendendo delle decisioni che senza alcun dubbio “lasceranno il segno. L’aumento a livello mondiale dell’oppressione nei loro confronti e degli episodi in cui si attenta ai diritti umani di donne e ragazze sono allarmanti” si legge nella nota congiunta diffusa dalla Commissione europea e dall’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell.
«Un passo molto importante che ribadisce ulteriormente l’inalienabilità dei diritti delle donne, che essendo le prime promotrici di diritti e libertà, sono spesso ostacolate e viste come una minaccia dai regimi autoritari» afferma l’europarlamentare Anna Conzia Bonfrisco,
Passo che l’Europa auspica possa dare “una spinta sempre più grande ai loro diritti in tutto il mondo, e che possa aiutarle a perseguire senza ostacoli i traguardi che si prefiggono. Per rafforzare la responsabilità globale, l’Ue ha appena adottato un pacchetto di sanzioni nei confronti degli autori di violenze sessuali e di genere”.
Gianfranco Cannarozzo