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GIORNOXGIORNO 3 settembre 2020 San Gregorio Martire

III SETTEMBRE

3 settembre 1960, XVII Olimpiade, Roma, Stadio Olimpico, Livio Berruti taglia il traguardo e conquista la medaglia d’oro nei 200 metri. 

Ogni giorno è diverso da tutti gli altri, la data ed il santo lo contraddistinguono all’interno di un calendario, nell’anno e negli anni; a un giorno, una data, un santo si possono legare e leggere avvenimenti che restano presenti. 
Oggi è il 3 settembre, il santo è S. Gregorio Martire, proviamo a ricordare 3 avvenimenti, 3 nomi, del XX secolo.

1943, Cassibile, Sicilia, il generale Giuseppe Castellano riceve dal maresciallo Badoglio il messaggio che l’autorizza a firmare l’armistizio con gli alleati sbarcati nell’isola nel mese di luglio. 
Alle 17 inizia la “cerimonia” alla presenza del generale USA Eisenhower, firmano Castellano e Bedell Smith. 
La data per l’annuncio dell’armistizio è fissata per il 12 ma sarà anticipata al giorno 8 settembre

1960, Roma, XVII Olimpiade, Livio Berruti taglia il filo di lana e conquista, per l’Italia, l’oro olimpico sui 200 metri. Con un tempo di 20”5 precede lo statunitense Lester Carney a un decimo, e il francese Sèye a due decimi. 
Gianni Brera scrisse: “I muscoli deflagrano come in frenesia, ma il gesto è di un’eleganza incredibile, mai vista”.

1982, Palermo, via Carini, il prefetto, il generale dei carabinieri, Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo sono uccisi in una stage di mano mafiosa. 
Come accadrà poi dieci anni dopo, nel 1992, anche in questa strage di mafia, in terra di Sicilia, tanti sono gli omissis, i segreti di stato, i misteri e le manine che hanno fatto sparire la borsa che il generale portava sempre con se e la chiave della cassaforte nella residenza di Villa Paino.

In merito ai documenti conservati nella cassaforte, Francesco Viviano su il venerdì del 2 dicembre 2016 scrive che agli atti dell’inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia, è la dichiarazione al pubblico ministero Antonino Di Matteo del generale dei carabinieri in pensione, Nicolò Gebbia: «In quella cassaforte doveva esserci anche una relazione di servizio dei carabinieri del Quirinale, redatta subito dopo il risultato del referendum del 2-3 giugno del 1946 che sancì la nascita della Repubblica italiana e l’abolizione della Monarchia, una relazione che confermava i presunti brogli elettorali a favore della Repubblica».

 

 

 

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