Skip to main content

GLI DEI OLIMPICI :LE DIVINITA’ A LORO ANTERIORI

Zeus ha generato tutto: TUTTOPrima di parlare delle divinità figlie di Zeus metterò in luce ciò che era contemporaneo  o posteriore alla sua venuta in Grecia. Sia ben chiaro che a qualsiasi livello lo si metta, Zeus era padre di tutte le cose e quindi, al di là del fatto che per ipotesi costui fosse o una persona in carne ed ossa, fosse un dio sceso in terra o fosse semplicemente un concetto, qualsiasi cosa originasse in Grecia era comunque soggetta a lui.

                                       

                                    EVIRAZIONE DI URANO

Urano generò i Titani dalla Madre Terra dopo aver cacciato i ciclopi, suoi figli ribelli nel Tartaro. Questo era un luogo talmente profondo che un incudine di ferro ci mette nove giorni a toccarne il fondo. La Madre Terra insorse allora con i Titani per destituirlo: Crono il più giovane dei sette Titani colse Urano nel sonno e lo evirò afferrando i genitali con la sinistra (da quel giorno la mano del malaugurio). Dalle gocce del sangue di Urano nacquero le tre erinni, le furie che puniscono chi commette parricidio o spergiuro, esse sono chiamate Aletto, Tisifone e Megera e le ninfe del frassino chiamate Norme o Parche, queste saranno più importanti nella mitologia nordica in quanto Odino le lasciava amministrare la giustizia e il frassino divenne l’albero magico universale.    Crono, una volta avuto il potere assoluto esiliò giganti e titani nel Tartaro dopo che lo avevano aiutato a ottenere il comando, Crono venne poi identificato in epoca tarda con Chronos,  il tempo che avanza, ma la parola deriva molto probabilmente dal latino cornix o greco corone, il corvo in sostanza,  uccello oracolare che ospitava il re sacro (vedi dopo in questo articolo) dopo il suo sacrificio. Esiodo che riporta il mito di  Urano e Crono era un cadmeo e i cadmei erano arrivati dall’asia minore dopo aver assistito alla caduta dell’impero ittita, ma il mito veniva da molto prima esistendone una versione urrita precedente. La storia che Esiodo racconta significa molto probabilmente che diversi coloni dediti al culto dei titani della Grecia pre-ellenica si unirono contro i primi invasori ellenici provenienti da nord e vinsero imponendo agli invasori le loro leggi: tra queste la castrazione non era di sicuro una allegoria perché vi erano tra loro molto probabilmente anche i guerrieri Galla dell’africa nord orientale, costoro erano usi tenere un falcetto alla cintura per castrare i nemici.

                    AFRODITE:LA DEA DEL DESIDERIO

Afrodite, la dea del desiderio emerse nuda dalla spuma del mare e cavalcando una conchiglia giunse all’isola di Citera, un importante centro di scambi in età antica, ma questa le sembrava piccola e si spostò a Pafo, nell’isola di Cipro, dove per molto tempo vi fu il principale luogo di culto alla Dea (le rovine sono ancora visibili tutt’oggi). A Pafo le sacerdotesse della dea ogni anno si immergevano nell’acqua e tornavano vergini. La spuma da cui generò la dea per molti sono le onde fecondate dal sangue di Urano che era stato evirato da Crono con un falcetto, altri invece dicono che Zeus la generò in Dione che a sua volta poteva essere o figlia di Oceano e Teti o dell’Aria e della Terra. Tutti sono comunque d’accordo sul fatto che afrodite voli nell’aria accompagnata da stormi di di tortore e passeri, uccelli famosi per la loro lussuria  e c’è da  dire allora come adesso il cibo di mare è considerato un afrodisiaco. Il fatto che la dea dell’amore e del desiderio originasse dal mare significa che già in antichità si era coscienti del fatto che l’amore e poi la vita stessa si originassero dal mare.

                               ERA E I SUOI FIGLI

Era era figlia di Crono e Rea, originaria di Argo o Samo, fu portata in Arcadia da Temeno, figlio di Pelasgo. Le stagioni furono sue nutrici (Pausania, Strabone). Suo fratello Zeus dopo aver bandito il padre Crono la corteggiò senza successo, poi si trasformò in cuculo infreddolito e lei lo avvolse sul suo petto per scaldarlo al che lui riprese la sua forma naturale e la stuprò, in questo modo lei fu costretto a sposarlo; qui ovviamente il mito fa riferimento al passaggio da una società matriarcale a una società patriarcale micenea come ho già citato nel mio articolo sui miti dell’origine nel mondo greco. Il nome Era in origine era molto probabilmente Herwa (la protettrice) venerata soprattutto a Samo e Argo mentre l’immagine del cuculo era molto usata(vedi il sarcofago cretese Haghia Triada). Anche il dio Indra nel ramayana si trasforma in cuculo per corteggiare una ninfa per cui poteva essere un mito indiano riportato in Grecia. Tutti gli dei recarono doni agli sposi il cui sposalizio durò 300 anni: la Madre Terra diede ad Era l’albero delle mele d’oro poi custodito dalle Esperidi. Ebe era invece la grande dea nella sua epifania di fanciulla e divenne nel culto olimpico la coppiera degli dei fino a quando il suo posto non fu preso da Ganimede. Per ciò che riguarda i nomi di Ares e Efesto, questi “divennero” nomi di divinità quando si stabilì il culto olimpico: Ares, appellativo per il capo militare, legato alla guerra e il cui animale era il cinghiale, Efesto, il dio fabbro. Talo , fabbro ed eroe cretese, venne a identificarsi con Efesto, essendo poi stati scagliati entrambi da un altura da dei rivali, in quello che probabilmente era un sacrificio alla Dea Madre, mentre invece la zoppia di entrambi era legata ad una danza che si faceva in onore della Dea nel suo animale sacro di pernice. C’è da chiarire soprattutto che la stessa parola Eroe è legata alla parola Era, nell’eccezione di re sacro sacrificato ad Era, il suo corpo riposava sotto terra, ma la sua anima cavalcando il vento del Nord raggiungeva il Paradiso. Le mele d’oro del giardino delle Esperidi erano il passaporto per raggiungere il paradiso. Era, come Afrodite, si bagnava nelle acque di Pafo per “ritrovare” la propria verginità: questo concetto significa che in questo modo la dea o comunque la sacerdotessa della Luna dopo l’assassinio del suo amante, il re sacro, riusciva a purificarsi. Il fatto che le nozze con Zeus durarono 300 anni invece significa da un lato la moltiplicazione da giorni in anni dell’anno sacro di Samo e dall’altro che molto probabilmente ci volle molto tempo perché gli elleni riuscissero ad imporre la monogamia, pratica che portavano con loro, ai sudditi di Era.

         PREVISIONE DI REA E RAPPORTI TRA ZEUS ED ERA

Rea non voleva che suo figlio si sposasse e questo va a significare che prima di Zeus e dei miti olimpici il matrimonio non esisteva affatto in Grecia. Zeus spesso si confidava con Era anche dei suoi rapporti al di fuori del matrimonio e gli aveva lasciato il solo potere della profezia  essendo per natura malfidato. una volta Era cospirando con Apollo e Poseidone lo legò al suo letto con 100  nodi magici che dovevano essere sciolti tutti insieme: Zeus fu salvato dalla nereide Teti e dal gigante centimane Briareo che sciolse tutti i nodi insieme. In quell’occasione Era fu attaccata per molto tempo al cielo con bracciali d’oro ai polsi e due incudini ai piedi mentre Apollo e  Poseidone furono costretti da Zeus a costruire le mura di Troia. Questa storia sul mito rispecchia i rapporti tra la barbara civiltà dorica e le donne che avevano governato fino allora e che furono relegate al ruolo di mogli dei vincitori. Il fatto che nell’insurrezione vengono citati Briareo e Teti come “liberatori” indica probabilmente che la congiura fu sventata o da mercenari Macedoni, ovvero dalla terra di Briareo,  o da dei Magnesi che erano invece devoti a Teti.

                    EROS L’UOVO COSMICO DELL’AMORE

Come avevo già scritto nell’articolo sui miti della creazione nel mondo greco Eros  (“la passione sessuale”) era nato da un uovo cosmico, senza di lui non ci sarebbero stati gli altri, e quindi fu coevo della madre Terra e del Tartaro. Altri dicono che fosse nato da Afrodite ed Ermete o da Afrodite con Ares o anche da Afrodite con Zeus. Gli antichi greci lo dipinsero come Ker, il “dispetto” alato, in quanto la passione sessuale può turbare qualsiasi società, anche la più tranquilla, nella loro ottica. Al tempo di Prassitele (circa 350 a.C.) era diventato un giovane sentimentale ma fino ad allora ne aveva fatte di tutti i colori. Il suo Tempio più famoso fu a Tespie in Beozia dove veniva venerato come simulacro fallico; egli era l’Ermete pastorale o Priapo sotto altro nome ma allo stesso tempo figlio di Ares perché Ares rinfocolava il desiderio delle donne per i guerrieri, era inoltre allo stesso tempo figlio di Zeus perché l’amore non si ferma davanti alla paura dell’incesto. Eros per la sua irresponsabilità non fu mai considerato degno di apparire nella famiglia olimpica dei Dodici Dei.

© Foto alamy e loggia di psiche Raffaello                              ©Francesco Spuntarelli                                             

Condividi:

Lascia un commento