Global Compact sì o no? …La risposta di Sacino
…QUANDO LA GLOBALITA’ NON E’ LA SOLUZIONE, MA UN PROBLEMA!
Martedì presso la Sala delle Conferenze Stampa di Palazzo Montecitorio, organizzato dal Centro Studi Machiavelli, ha avuto luogo la presentazione de I global compact su migrazioni e rifugiati. Sono compatibili con le politiche del Governo italiano? Hanno presieduto il dibattito l’autore del report Carlo Sacino, l’onorevole Paolo Formentini Lega, Capogruppo Esteri e il senatore Manuel Vescovi Lega, Commissione Esteri.
Stati Uniti, Australia, Austria, Ungheria, Polonia e Cecoslovacchia non hanno dato l’adesione a questo accordo, come altri paesi. Si tratta di un accordo non vincolante, ma che presuppone impegni (dal momento che si tratta di un documento di indirizzo per normative future), che verrà firmato da tutti i Paesi che vi vorranno aderire. Sacino ha messo in evidenza gli aspetti positivi e negativi del Global Compact, conducendo un’accurata analisi su quali sono gli obiettivi del Global Compact e le politiche del Governo 5 Stelle e Lega sull’immigrazione, e se sono compatibili tra loro.
Il Global Compact ha come obiettivi:
- Riduzione della pressione dei flussi sulle frontiere esterne
- Redistribuzione del numero dei rifugiati verso i paesi dell’UE
- Rimpatrio di irregolari, criminali e terroristi
- rinegoziazione delle missioni europee nel Mediterraneo allo scopo di ottenere una redistribuzione dei migranti tra paesi europei, a differenza dell’assetto attuale che vede l’Italia come unico porto d’approdo
- prolungamento a 18 mesi massimi della detenzione dei migranti illegali al fine di rimpatrio
Le novità del decreto Salvini sul piano sicurezza sono:
- Raddoppio dei tempi di detenzione degli irregolari
- Incremento dei CPR
- Ampliamento dei numeri di reati tali da consentire, rifiutare o revocare il diritto d’asilo
- Cessazione dello stato di rifugiato in caso di viaggio nella nazione di provenienza
- Esclusione dall’anagrafe dei richiedenti asilo.
Il prossimo 10 e 11 dicembre i Paesi membri dell’Onu saranno chiamati a firmare il “Global compact for safe, orderly and regular migration” e il “Global compact on Refugees”. L’Italia non ha indicazioni circa la propria adesione o rifiuto al patto.
Secondo Sacino sono diversi i punti critici del Global compact sul tema immigrazione, a cominciare dalla descrizione di immigrazione fornita in questo documento, vista come una possibile risorsa per aumentare il benessere del Paese ospite. Salvini si è mostrato molto perplesso su tale enunciazione.
Altro aspetto che non convince è da rintracciare nell’articolo 24, paragrafo a, dove si legge: “Assicurare che l’assistenza di natura umanitaria non sia considerata illegale”. Questo significa che le ONG, le quali hanno operato nel Mediterraneo negli ultimi anni, dovrebbero essere libere di continuare a farlo, con la motivazione dell’assistenza umanitaria. Questo vorrebbe dire che il governo italiano si ritroverebbe a perdere il controllo dei propri confini a favore di agenti esterni.
Tutti gli articoli sono molto generici, non approfondiscono mai il tema, per cui un articolo potrebbe avere molteplici interpretazioni.
I paesi che si sono rifiutati di aderire in quanto alcuni di loro hanno accusato il documento di estremismo ideologico, volto ad incoraggiare l’immigrazione, invece che controllarla, mentre altri
All’interno del medesimo documento, critica anche l’articolo 33, dove si chiede ai professionisti di utilizzare un linguaggio appropriato per non promuovere intolleranza, xenofobia e razzismo, secondo l’autore vorrebbero istituzionalizzare un linguaggio corretto. Probabilmente Sacino non prende in considerazione che nel 2011 è stata creata la Carta di Roma, protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti.
L’Italia, secondo Sacino, dovrebbe firmare il Global Compact riguardo la questione rifugiati, ma non quella sull’immigrazione, in quanto non in linea con gli obiettivi e le premesse del decreto Salvini.
L’autore del report, in conclusione, afferma che: “Il Global Compact sull’immigrazione si annuncia come non politico, ma pragmatico e non lo è affatto, non solo è ideologicamente schierato secondo le preferenze di quello che si può ritenere l’elite liberal progressista, ma, a più riprese, cerca di cancellare la differenza tra immigrazione legale e illegale, orientandosi su quello che è il diritto a migrare. Il diritto a migrare è l’idea secondo cui ogni persona, in ogni momento, possa decidere di trasferirsi in una parte di pianeta che lo Stato ricevente non possa far altro che accogliere e accettare questa persona. Non ritengo questo orientamento pragmatico fattibile. Se questo è un governo del cambiamento, un buon cambiamento potrebbe essere quello di non firmare e non impegnarsi in accordi internazionali che sono contrari all’interesse nazionale. Il Global Compact sulle immigrazioni è contrario all’attuale interesse nazionale italiano, per cui è pericoloso, ideologicamente schierato, non mantiene le proprie promesse. Il Global Compact sui rifugiati invece lo è…. In linea con i principi dei diritti umani”.
Matteo Platania
NOTE A MARGINE – Il Redattore di questo articolo, MatteoPlatania, già recentemente in precedenza, aveva affrontato i problemi riguardanti tale argomento. A mio personale giudizio (e a prescindere dalle opinioni di Carlo Sacino e di coloro che lo propongono), questo GLOBAL COMPACT targato O.N.U. – che a quanto pare dovrebbe essere imposto all’Italia in ossequio al pensiero unico dominante e al politicamente corretto – è molto simile concettualmente a quel FISCAL COMPACT targato E.U., già dovuto subire purtroppo a suo tempo sempre da questa nostra Italia ! Se è giusto e doveroso che uno Stato serio ed efficiente debba operare seondo le regole di una ammininistrazione oculata ed integerrima, é altrettanto sciocco e pleonastico l’insermento della “obbligatorietà del pareggio di bilancio” nella stessa costiuzione, come demenzialmente sancito a suo tempo dal Governo Berlusconi. Il pareggio di bilancio deve essere perseguito con una sana ed illumnata gestione amministrativa e manageriale della Res Publica e non con decreti legge. Comunque, per quanto riguarda il complesso problema della immigrazione, vorrei invitare coloro che ci seguono su questa Testata di ritornare a leggere una ottima analisi pubblicata lo scorso mese di ottobre a firma di Leandro Abeille, facilmente rintracciabile nella specifica sezione della “sicurezza” o tramite questo apposito link:
https://www.consulpress.eu/immigrazione-ed-illegalita-lex-et-justitia/
E concludendo, pur non essendo personalmente schierato in alcun raggruppamento partitico, isolatamente condivido la posizione assunta da Matteo Salvini e da Giorgia Meloni. (G.M.)