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Green Pass – norme disparitarie o valevoli per tutti?

POST  LA GUERRIGLIA URBANA A ROMA, sabato 9 ottobre  

alcune considerazioni di Edoardo Maria Franza

Non c’è dubbio che dagli atti di sabato si debba prendere distanza. È altrettanto vero però che le norme anti-covid si prestano ad essere disparitarie, valevoli per alcuni e non per tutti, limitanti per molti, un opzione per pochi. 
Proprio così; per alcuni, infatti, le norme anti-covid sembrano essere un opzione: lo è nei servizi pubblici, come i bus, le metropolitane, e gli aeroporti.
Di foto di gente accalcata in metro e in bus ne abbiamo viste molte negli ultimi mesi. La situazione è inaccettabile e paradossale; perché si limitano gli ingressi in pub e ristoranti, si obbligano i cittadini a munirsi di greenpass per guardare un film o uno spettacolare teatrale, mentre non si fa nulla per evitare i contagi nei mezzi pubblici.

Ancora peggio. All’aeroporto di Ciampino, oggi la situazione era quella nella foto di copertina. Non troppo diversa da quella che si vedrebbe in una discoteca a pieno regime, con “l’aggravante” che qui, in questa sala, ci sono persone dirette in tutta Europa e provenienti da diverse nazioni.

Mi direte che in aeroporto si accede con il solo greenpass. Bene. Dico io. Il greenpass si ottiene con vaccinazione o tampone. Perciò, perché non si è  fatto lo stesso prima, molto prima, per garantire la sopravvivenza degli esercenti e le piccole e medie imprese? Perché non aprire al 100% le discoteche e permettere assembramenti nei bus, nelle metro e in aeroporto?
Cosa c’è di diverso tra un volo raynair – dove si è spalla a spalla con un estraneo- e un cinema, dove solamente oggi è possibile il 100% della capienza.

Non so voi, ma l’unica deduzione possibile è che: o il covid è un virus particolare, che attacca solo in determinate occasioni, o che lo Stato non ha la minima capacità di analisi critica, di organizzazione e di coerenza.
Liberi di fare le vostre considerazioni. Io ritengo che le regole debbano valere per tutti allo stesso modo e in maniera egalitaria, così il greenpass.
Non è possibile che si obblighi il lavoratore a munirsi del certificato verde, senza garantire tamponi gratuiti. Perché  direte voi? Mi sembra logico: così facendo non si garantisce l’uguaglianza tra cittadini; la libertà di scelta, se vaccinarsi o no, rimane una alternativa possibile per i soli cittadini abbienti.

Per questo, l’attacco di sabato, se non giustificabile, può senz’altro essere compreso.
È un atto di ribellione a una scienza che non guarda ai dati e ai fatti; un messaggio chiaro e diretto a quei sindacati che dovrebbero far sentire la propria voce e invece tacciono; è il simbolo che c’è chi ancora è pronto a combattere per i propri diritti.
In definitiva, alla luce di quanto successo, spero che Governo e Presidente della Repubblica, invece di discutere se sciogliere Forza Nuova, ragionino sui prossimi passi da intraprendere per tornare ad una coerenza che si è persa e che deve essere ritrovata al più presto.

 

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Edoardo Maria Franza

Giornalista Pubblicista e Praticante Forense

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