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I quattro dogmi mariani della fede cattolica

I dogmi – parola che deriva dal greco e che significa credenza, convinzione – della fede sono delle convinzioni documentate, delle affermazioni deliberate con una certa formalità, dichiarate con intento normativo. Sono affermazioni su contenuti della fede ritenuti prescrittivi cioè condivisi da una comunità organizzata di credenti. Il dogma risponde alla domanda in che cosa si creda e nasce da una esigenza pratica: il credente deve saper esprimere ciò che crede in modo corretto e stabile.

Senza dogmi non esisterebbe nessuna comunità di fede ma solo dei singoli che possiedono una convinzione personale; non si può condividere una fede che non si può comunicare. E la chiarezza del dogma serve anche per i non credenti che devono affermare con convinzione ciò in cui non credono.

Il numero 88 del Catechismo della Chiesa Cattolica dice che il Magistero della Chiesa si avvale in pienezza dell’autorità che gli viene da Cristo quando definisce qualche dogma cioè quando in una forma che obbliga il popolo cristiano ad una irrevocabile adesione di fede, propone verità contenute nella rivelazione divina o anche quando propone in modo definitivo verità che hanno con quelle una necessaria connessione.

Quindi si tratta di verità che o sono contenute nella rivelazione o hanno con essa un nesso particolare. Per esempio il dogma della Unità e Trinità di Dio è evidente nella Scrittura: tante volte nel Vangelo Gesù si rivolge al Padre e nell’Ultima Cena parla dello Spirito Santo. Si pensi anche all’episodio del Battesimo di Gesù nel Giordano o alla Trasfigurazione oppure quando lo stesso Gesù invia gli apostoli esortandoli a battezzare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Nelle Scritture non vi è altrettanta evidenza per quanto riguarda i dogmi mariani.

La Chiesa Cattolica afferma quattro verità fondamentali sulla Madre di Gesù. Maria è Theotokos, Madre di Dio, poiché ha generato, portato in grembo, partorito e allevato Dio; il dogma fu proclamato dal Concilio di Efeso nel 431. Maria è Kecharitomene, privilegiata, colmata da Dio di grazia; il dogma della Concezione Immacolata di Maria fu proclamato da Pio IX l’8 dicembre 1854. Maria è Aiparthenos, sempre vergine, intatta cioè sebbene madre è rimasta integra nella sua persona fisica; il dogma della verginità perpetua di Maria fu proclamato nel Secondo Concilio di Costantinopoli nel 553. Il termine Koimesis significa sonno, nel senso di stato di attesa che precede la resurrezione. L’espressione non esprime una qualità ma un passaggio verso un altro stato, quello della resurrezione.  Questo è il dogma dell’Assunzione al cielo di Maria in anima e corpo e fu proclamato nel 1950 da Pio XII.

Questi quattro dogmi dicono chi è Maria di Nazareth rispetto a Cristo e si basano sui concetti e i termini scelti da coloro che avevano ricevuto la fede nel passato per comunicarla. Ognuna di queste definizioni esprime al credente che cosa Dio ha compiuto in Maria, esprime chi è Gesù di Nazareth. Maria è deipara, è Madre di Dio, è Madre della persona Gesù, che è la persona Figlio di Dio, dunque Dio. Questo dogma suppone quello della Trinità e dell’Incarnazione: infatti i contenuti della fede sono tra loro tutti legati. Maria ha vissuto ogni istante della sua vita, fin da quando è stata concepita, nella grazia che unisce a Dio, il che significa che fin dal primo istante della sua esistenza è stata liberata dal peccato originale. Maria ha preservato il suo stato di integrità spirituale e fisica in ogni fase della maternità: ha concepito, partorito e vissuto la sua maternità in modo verginale, in maniera unica e speciale, opera questa possibile solo a Dio. Maria come suo Figlio è stata assunta in cielo in anima e corpo, è passata attraverso il passaggio della morte e risurrezione in modo simile al figlio Gesù. Ella vive pienamente fin da ora lo stato futuro promesso da Dio per tutta l’umanità.

Questi quattro dogmi sono molto legati tra loro ed insieme vogliono esprimere una verità: Maria rappresenta tutti i credenti ed è insieme a Gesù la primizia dell’umanità nuova, è la prima discepola di Gesù a compiere insieme a lui tutto il cammino di salvezza e lo ha fatto per prima in forza della sua maternità. Lei è stata ciò che noi siamo e noi saremo ciò che lei è. Questo la rende più vicina a tutti. Maria in quanto Madre di Gesù e allo stesso tempo Figlia di Dio e sua genitrice, Figlia del suo Figlio, dice Dante. L’evento gratuito da parte di Dio si è realizzato grazie alla fede operosa con cui Maria ha risposto ai doni ricevuti da Lui: Maria ha collaborato attivamente ai doni ricevuti, indicando ad ogni credente come dovrebbe fare.

Maria partecipa pienamente del destino di Gesù in quanto lo segue subito nel suo viaggio in questa vita, anche nella risurrezione e nell’ascensione al cielo cioè nella nuova realtà che attende tutta la creazione. Maria ha ricevuto in anticipo i doni che Dio ha riservato per tutti noi. Questi quattro dogmi si possono riassumere in una parola che la tradizione della Chiesa rivolge a Maria Stella del mare cioè stella polare; e come questa stella è punto di riferimento nella navigazione dei marinai, così Ella è un punto fermo, che indica la rotta sicura del Vangelo per gli uomini che solcano il mare della vita.

Veronica Tulli

Foto © Aleteia

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