Il 25 Marzo … per un’altra Europa
“Vogliamo un’ Europa di Nazioni Libere e Sovrane“
GIORGIA MELONI chiama così a raccolta il popolo delle “destre” – e non solo – presso L’ Angelicum a Roma in via Quattro Fontane sabato 25 marzo (h.10,30) per proporre “una diversa idea di Europa”. La scelta della data non è casuale, in quanto nel 25 marzo ricorre l’anniversario della firma dei trattati di Roma, la carta istitutiva della comunità economica europea.” In questo giorno – ha commentato la leader di Fratelli d’Italia dai microfoni di Rainews – non vogliamo solo protestare contro un’Unione che è la negazione dei valori dell’Europa unita, ma raccontare il nostro modello”. La manifestazione, denominata “Italia sovrana in Europa” – Manifesto per una confederazione di Nazioni Libere e Sovrane, costituirà un’occasione per disegnare un’ “Europa Alternativa”.
Con Giorgia Meloni, parteciperanno al Convegno Giulio Tremonti, Vittorio Sgarbi, Gian Micalessin, Diego Fusaro e Luciano Barra Caracciolo, i cui interventi – data la personalità dei Relatori – potranno essere senz’altro assimilabili ad un florilegio di tante piccole lectio magistralis.
Dopo aver ripreso questo comunicato dal web de “IL SECOLO D’ITALIA” e ripubblicato nella sua parte iniziale quasi fedelmente sul web della CONSUL PRESS, vorrei approfittare per esprimere alcune considerazioni personali. La prima per ribadire la doverosa necessità di evitare di autoclassificarci di “destra” e di “centro-destra”o, ancor peggio, di area moderata …. ciò in quanto noi dovremmo riconoscerci solo in una area fortemente identitaria, portatrice dei nostri valori tradizionali e culturali, impegnata sia per la difesa della nostra sovranità nazionale, sia per realizzare concretamente attività di solidarietà sociale e per premiare la meritocrazia. La seconda per ricordare – dopo oltre mezzo secolo – un libro scritto agli inizi degli anni ’60 da Jean-François Thiriart, uno dei Fondatori della “Jeune Europa”, che noi consideravamo quasi una nostra Bibbia: “L’Europa: un impero di 400 milioni di uomini”. Certamente, a quei tempi, per noi l’Europa – sia come “Europa Nazione”, sia come “Europa delle Patrie”, sia come “Europa dei Popoli” costituiva e rappresentava comunque un “Sogno”. Un sogno che, dopo i facili ed iniziali entusiasmi per l’introduzione dell’ €uro, è stato trasformato, in una schiavitù da una burocrazia demenziale, da una finanza apolide e da perverse leggi di mercato.
E tutto ciò anche con l’ausilio di uomini piccoli e meschini (sia appartenenti al mondo laico della politica, sia a quello ecclesiastico inter- religioso) i quali – sbagliando tutti per malafede o per inkultura – hanno stoltamente voluto ricollegare le “Radici d’Europa” alla tradizione Cristiana e Giudaica, anziché a quella Cristiana e Pagana, ove per “Pagana”, a mio giudizio di Cattolico e Ghibellino, dovrebbe intendersi quella Romana e quella Ellenica, quali culle culturali della Civiltà Mediterranea, successivamente rivivificata da nuova energie provenienti dai Normanni e da altre Popolazioni Nordiche … e forse, anche in parte (… e perché no ?), dagli Arabi.
Le vere Capitali di questa “nostra” Europa – ancora mai realizzata, ma forse ancora utopisticamente da continuare a sognare – dovrebbero essere Roma ed Aquisgrana, non certo Bruxelles, ove è insediato un “Centro Nato”, o Londra, sobborgo di “City Bank” …. pur se, nell’ ambito della Gran Bretagna, qualche simpatia potrebbe essere doverosamente riservata alla mitica Città di Camelot.
Giuliano Marchetti