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Il maiale. Animale totem, animale cultuale, animale impuro

Lungo lo sviluppo della civiltà umana la considerazione del maiale ha avuto alterne vicende: da un lato la sua presenza nel mito lo ha reso presso alcuni popoli in Oriente, oggetto di culto, dall’altro presso popoli diversi, il suo significato religioso ne ha fatto un animale impuro. Volendo ripercorrerne la storia, lo troviamo primariamente presente nelle forme rotonde dei vasi rappresentanti scrofe, databili intorno al 5000 a. C.

Sicuramente la crescita rapida e la prolificità dell’animale furono fattori di culto come pure la sua abitudine di annusare e scavare il terreno che lo collegava in qualche modo all’Oltretomba. In particolare ne veniva esaltata la fecondità poiché la scrofa può dare alla luce anche 10-12 cuccioli a parto, allattati con le sue numerose mammelle. Poiché era gravida per quattro mesi alternati ad altre due fasi di preparazione di sterilità, alcune culture del periodo arcaico ripartivano il ciclo annuo in tre fasi, proprio legandosi alla ciclicità della fecondità della scrofa.

Ne è testimonianza indiretta Toeris, la dea egizia che presiedeva all’alternarsi del tempo e che veniva raffigurata con la testa di maiale. Sempre nell’antico Egitto il maiale era l’animale sacro agli dei Seth e Thot e la scrofa rappresentava la dea del cielo Nut i cui figli, le stelle, venivano ingoiati al mattino e fatti risorgere la sera. Inoltre la dea Iside veniva raffigurata troneggiante su un maiale.

Spostandosi più ad Oriente, nella religione dei Veda e poi in quella Induista, il cinghiale Varaha è una delle dieci incarnazioni terrene della dea Vishnu che appartiene alla Sacra Trimurti, ossia i tre aspetti dell’unico Essere Supremo, insieme con Brahma e Shiva. Quest’ultimo tra l’altro assume le sembianze di un porco selvatico per far emergere la terra dalle acque.

Anche i Samsara Tibetani riportavano al centro del labirinto sferico creato dai due versi generati dalle ruote della vita, il Grande Maiale Primordiale. Il sole e la luna erano i suoi occhi e le stelle ne percorrevano il corpo. Dalla prima scrofa nacque tutto ciò che esiste perché ella è la madre di tutti.

Proseguendo l’excursus storico e geografico del culto del maiale ritroviamo il porco selvatico presso i Celti, come uno dei simboli del dio Lug, rappresentante tra l’altro la casta dei Druidi. In particolare durante il periodo di Saman, l’attuale ricorrenza dei morti, il maiale rappresentava il collegamento sacro tra il mondo dei vivi e l’oltretomba; esso veniva ucciso la sera per il banchetto sacrificale e all’alba ritornava in vita a rappresentare il ciclo eterno degli eventi. La simbologia che i druidi attribuivano al cinghiale-maiale evidenzia come esso avesse una funzione rituale di fondazione attribuibile ad un animale guida, in grado di connettere chi si sente affine alle sue caratteristiche, alla parte più profonda dell’anima.

Pure in Cina il maiale ha valenza simbolica ossia la sua figura viene utilizzata a scopo di insegnamento: la natura istintiva sporca e aggressiva, se viene addomesticata si rivela molto utile.

Una considerazione dell’animale presso la mitologia greca, esalta il cinghiale-maiale che occupa qui un posto di rilievo: si pensi al Cinghiale Calidonio che la dea Artemide mandò a Corinto per distruggere i raccolti del re Eneo che era un suo nemico; tra le sue fatiche persino Ercole dovette affrontare il Cinghiale di Erimanto. Nelle feste in onore di Demetra, le Tesmoforie, veniva sacrificato un maialino.

Nell’Ebraismo prima e nell’Islamismo invece i precetti divini codificarono la proibizione dell’allevamento del maiale e del consumo della sua carne ritenuta “impura”, unitamente a quella di altre specie. Vediamo innanzitutto cosa prevede la Torah. Il Levitico distingue una lista di alimenti Kasher, puri e non Kasher ossia impuri. Gli animali puri devono avere gli zoccoli separati come la capra, la pecora, i bovini; devono essere ruminanti ed erbivori e devono essere prede.

Il maiale presenta zoccoli separati, tuttavia è un carnivoro e non è ruminante; è anche molto vorace giacchè può consumare 1 kg di carne cruda in un minuto. È dunque un animale che porta in sé avidità, omicidio e ipocrisia, quest’ultima perchè esteriormente si mostra in un modo che è opposto alla sua natura. Inoltre la sua conformazione fisica senza il collo non gli permette di alzare gli occhi al cielo: il suo sguardo fisso sulla terra, ne fa il simbolo delle persone materialiste che non vogliono sapere nulla di spiritualità. Ecco perché la Torah sostiene che il consumo del maiale rende il popolo omicida, idolatra e schiavo del Dio denaro.

Le Sure 5 e 6 del Corano considerano “haram”, proibito in quanto peccato, la carne di porco, in quanto immonda; ne giustificano il consumo solo nell’ipotesi di costrizione perché in fin di vita o perché si ignorava che fosse carne di maiale per cui la misericordia di Allah perdonerebbe; ma si tratta di situazioni limite. I musulmani considerano il maiale un animale impuro perchè sporco, saprofita in quanto si nutre di sostanze organiche in decomposizione, sia cadaveri che immondizia. Anche se allevato in ambiente pulito il suo istinto lo porta a mangiare le sue stesse feci.

La scienza ha poi dimostrato, sostengono ulteriormente, che la carne suina ha un elevato contenuto di grassi saturi e colesterolo. È proprio per questo che un consumo eccessivo, a lungo andare, può provocare determinate patologie come diabete, malattie cardiovascolari e, persino, alcuni tipi di tumore. Inoltre il sistema nutritivo del maiale è simile a quello dell’uomo; gli scienziati classificano le specie in tre categorie: la prima formata da coloro che mangiano solo carne, la seconda da coloro che mangiano solo erbe e la terza dagli individui che mangiano entrambi; l’uomo fa parte di quest’ultima perché mangia sia carne che verdura. L’unico animale che l’uomo mangia e ha il sistema nutrizionale simile al suo è il maiale: il circolo di malattie che si compie tra maiale e uomo, non avviene con nessun’altro animale.

I musulmani sostengono infine che chi consuma il maiale ha un basso indice di moralità proprio perché animale sporco, che si accoppia spesso e possiede molti vizi. L’uomo mangiandolo acquisterebbe queste tristi qualità: la carne di maiale quindi indebolisce il carattere e distrugge le facoltà morali e spirituali dell’uomo.

Oggi è appurato che il Corano richiama vecchie tradizioni di vita tipiche della penisola arabica quindi anche la proibizione sul maiale lo precede. Una delle prime motivazioni che hanno indotto primi popoli stanziali nelle terre d’Arabia, zone climaticamente desertiche molto calde, a portare al divieto dell’allevamento del maiale è il fatto che per allevarlo si ha bisogno di elevata quantità di acqua. A ciò si deve aggiungere che quella del maiale è un tipo di carne che non si conserva bene in climi caldi; sicuramente nell’antichità le persone che la mangiavano si ammalavano: per questo i musulmani l’hanno sempre considerata nociva.

I cristiani dal canto loro, non riconoscono questo divieto pur presente nell’Antico Testamento, nel libro del Levitico condiviso con gli ebrei, perché non viene menzionato nei Vangeli e dunque si considera superato.

La difficoltà che si incontra nelle religioni è che i loro testi sono considerati ispirati e se anche al giorno d’oggi le regole ivi inserite non hanno più motivazione, quanto è scritto è considerato immodificabile. Molto invece fa parte di una cultura precedente, assorbita dal testo ma di soluzione più che altro umana, che doveva risolvere problematiche concrete di sopravvivenza in una vita molto dura. In fondo il maiale è un tabù che riguarda Arabi ed Ebrei, ma non solo; in Asia Minore non si possono allevare maiali perché si tratta di zone climatiche dove scarseggiano sia acqua che ombra, elementi necessari per l’allevamento suino.

Merita un accenno il maialino vietnamita o maialino nano, originario del Vietnam e della Thailandia, un animale da compagnia sempre più frequentemente inserito nelle famiglie anche italiane. Si tratta di un tipo di maiale molto socievole, che riesce a stabilire un forte legame con chi si prende cura di lui e si mostra amichevole nei confronti degli esseri umani e degli altri animali domestici. È intelligente, pulito, dolce e affettuoso; è capace di comunicare la sua amicizia con grugniti e un allegro movimento della coda.

Veronica Tulli

Foto © Bhajan Lyrics World

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