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Il Mediterraneo – “Mare Nostrum –
tra Atlantico e Golfo Persico

UN NUOVO RUOLO PER IL MEDITERRANEO

 

“La vita e i sogni sono pagine di uno stesso libro, leggerle in ordine è vivere, sfogliarle a caso è sognare”, con questo pensiero di Schopenhauer l’Avvocato Eleonora Di Prisco, Delegata per le relazioni pubbliche dell’Accademia Angelico Costantiniana, ha concluso il suo intervento d’apertura delle Conferenza, presso il Circolo Ufficiali di Marina, dal titolo “Tra Atlantico e Golfo Persico: quale Mediterraneo?” (*1)

Un argomento, questo, che, per complessità di vicende storiche, politiche ed umane rimane ancora, dopo oltre trenta secoli, di pressante attualità. Il Mediterraneo ha rappresentato per la nostra Nazione la più grande area di impegno politico e commerciale, è stato teatro di scontri epocali, e, per secoli, ha svolto la funzione di, come i Romani lo appellavano, “mare nostrum”, un grande bacino di totale influenza, una via d’acqua che facilitava commerci e con questi cultura, lingua e dominio. 
Tra Oceano Atlantico e Golfo Persico questo spazio liquido, sembra interporsi tra le diverse, forti contrapposizioni dei nuovi potentati spesso manovrati da agenti ben lontani da queste rive, ma oggi vicinissimi per cogliere il massimo vantaggio per la loro presenza o per loro delega. 
E’ a questo punto, quando l’intersecarsi di linee di sovranità marine dove la presunta prossima territorialità assume il valore di un vero e proprio confine da contrapporre alle attività altrui e interessi di terzi, che questo Mare – non più al centro del mondo conosciuto – può, a buon diritto, vantare l’insostituibile funzione della mediazione. 

L’interazione fra tutti i Paesi rivieraschi conferisce, nel momento del radicale mutamento di un assetto già instabile, una ineludibile importanza, un spinta dettata dall’emergenza energetica che esige un allargamento di queste acque fino al Golfo Persico ed oltre, riconfermando l’importanza dell’arteria di Suez. 
Con l’intensificarsi degli scambi commerciali va aumentando il peso della funzione culturale, che gioco forza si alimenta da secoli tra i popoli del mediterraneo, tale da avvicinare modi di intendere la società contemporanea, rivitalizzando le rive e non solo di questo bacino di storia e di futuro. Infatti, malgrado il diffuso timore per la minor attrattiva dei porti dell’Europa meridionale, rispetto alla centralità operativa dei sistemi portuali del Nord, appare, con l’aggravarsi della crisi energetica, l’assoluta necessità di questa storica rotta.

Un plauso dobbiamo all’Accademia Angelico Costantiniana che, ancora una volta, ha saputo cogliere il segno approfondendo un tema  di vitale importanza, con gli interventi dell’Ambasciatore Mario Boffo, del Contrammiraglio Cesare Ciocca del Centro Studi di Geopolitica e Strategia Marittima ed il Prof. Gianfranco Lizza, già ordinario di geografia politica ed economica. (*2)
In particolare dobbiamo sottolineare gli interventi dei giornalisti, corrispondenti di media arabi Mourad Rouighi e Mahdi El Nemr, che testimoniano il comune sentire mediterraneo, foriero di importanti sviluppi per i popoli di questa porzione di mondo.(*3)
In conclusione, le parole del filosofo Schopenhauer, così come ricordato dall’Avvocato Eleonora Di Prisco, sono un invito a sognare per quello che sarà il futuro di un Mare che, idealmente, rimane sempre “Nostrum”.

     Alessandro P. Benini

NOTE A MARGINE
(*1)  La conferenza si è svolta sabato 23 aprile, con la presenza di un pubblico interessato ed attento, presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare in Roma, a l.go Tevere Flaminio con il patrocinio dello storico Rotary Club di Roma.
(*2/ *3) Brevi cenni illustrativi sui Relatori possono essere visionati tramite il link qui di seguito indicato 

CLIK  su > Tavola Rotonda 23 Aprile –

 

 

 


Foto autore articolo

Alessandro P. Benini

Esperto di Finanza e di Storia dell’Economia.
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