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Il Nome di Dio nell’Islam, edizioni Messaggero di Sant’Antonio

Il Nome di Dio nell’Islam, edizioni Messaggero di Sant’Antonio

Siamo lieti di annunciare che il libro Il Nome di Dio nell’Islamdel Fondatore e Presidente Onorario della COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana, Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini, pubblicato dalle Edizioni Messaggero di Sant’Antonio di Padova, è da questa settimana reperibile nelle librerie.

 

 

Lo scorso 30 dicembre 2016 si è svolta a Fermo nelle Marche la prima presentazione del libro in una chiesa dedicata a Maria, presso il Centro Culturale San Rocco, alla presenza di due sacerdoti, don Giordano Trapasso, segretario generale dell’Arcidiocesi di Fermo, e don Andrea Andreozzi, biblista, di fronte a un pubblico numeroso di giovani e adulti, cristiani e musulmani.

Si è trattato di un incontro dedicato in particolar modo alla figura della Vergine Maria nel Cristianesimo e nell’Islam, riferimento straordinario per i credenti di entrambe le fedi, che proprio vicino a Fermo visitano il santuario della Sacra Casa di Maria a Loreto.

 

 

 

Con l’auspicio che possano seguire anche altre presentazioni di questo libro come occasioni di dialogo interreligioso e convergenza spirituale, riportiamo un estratto particolarmente significativo tratto dall’intervento dell’autore in occasione di questa prima presentazione del Nome di Dio nell’Islam a Fermo:

“Noi siamo musulmani e voi siete cristiani. Ma che cosa è la differenza? La differenza sta nel fatto che la nostra testimonianza di fede dice che «non vi è Dio se non Iddio», il-Dio, con l’articolo, l’Uno, l’Assoluto cioè il Dio «Metafisico» al di là dunque di quella fisicità nella quale noi siamo imprigionati come uomini. Il Dio cristiano, invece, seppure ci dice «Io sono il Dio tuo, non avrai altro Dio all’infuori di Me», è stato scomposto nelle tre Persone della Santissima Trinità, è stato «personalizzato» e cioè fatto Uno e Trino.
 
Ma quali simboli rappresentano queste Persone? Il Padre rappresenta l’«Essenza», il Figlio la «Sostanza» e lo Spirito Santo l’«Essere», accezioni dogmatiche queste ultime che, in sha Allah, Dio volente, potrebbero manifestare quelle realtà più sottili celate dalla formulazione simbolica fino a rivelare finalmente l’identità di Colui che solo è veramente Metafisico, Dio stesso. Incontriamoci dunque in questa elevazione comune che costituisce la vocazione propria di ogni uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio.”