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Il punto: il Governo e la Scuola Pubblica. Note sullo stato dell’arte del Partito Comunista – Estero

Le scuole sono il volano della crescita civile e della formazione/informazione del Paese, altrettanto le scuole italiane all’Estero per i figli dei milioni di lavoratori residenti fuori d’Italia. Un’estate trascorsa, dopo il lungo “confinamento” o lockdown detto con imperante anglicismo, è passata con discussioni relative ai problemi inerenti la ripresa dell’anno scolastico, e di giorno in giorno, con annunci e intenti, il tutto è approdato con la bizzarra soluzione dei banchi monoposto o roteanti; alla platea degli insegnanti precari, e con una totale assenza di programmazione oltre al cronico sfacelo dell’edilizia scolastica. Le Scuole Italiane all’Estero?… il prossimo anno scolastico devono aver assegnati 150 posti ad oggi sono stati coperti solo 8 posti di insegnanti

Raffaele Panico

“Il 25 settembre ci sarà la prima mobilitazione contro il comportamento di questo Governo nei confronti della Scuola Pubblica, che dovrebbe esser il centro della crescita formativa del Paese. Dalla bizzarria dei banchi monoposto alla presa in giro verso gli insegnanti precari, dalla totale assenza di programmazione allo sfacelo in cui versa l’edilizia scolastica, il “conto” da presentare a questo governo e al suo incapace ministro Azzolina è molto lungo.”

Così inizia il volantino del Partito Comunista in Italia. Come PC Estero ci associamo parlando della situazione delle scuole italiane estere. A tutt’oggi, come sottolinea in un bell’articolo la FLCGIL (amica di questo governo oltretutto, ecco il link https://m.flcgil.it/scuola/scuole-italiane-estero/scuole-italiane-all-esterochiarimenti-sui-trasferimenti-e-ggiornamenti-sul-reclutamento.flc), nel prossimo anno scolastico saranno da coprire all’estero 150 posti, a oggi sono stati coperti solo 8 posti! La ministra Azzolina (che deve solo firmare) e il suo ministero ancora ritardano la pubblicazione dei bandi, mentre le rette per le scuole sono già state anticipate dagli expat (espatriati, Ndr) italiani. Ancora una volta a rimetterci è la classe lavoratrice riferita all’insegnamento, mentre i dirigenti scolastici all’estero usufruiscono di lauti stipendi e privilegi pagati regolarmente. Ribadiamo che ci vuole un cambio di società in favore del popolo che solo il socialismo può dare”.

Ufficio stampa del Partito Comunista Estero   

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