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“Il Sistema” di Corruzione, radicato su: i Media, i Maramaldi e la Magistratura

IL LIBRO INCHIESTA “IL SISTEMA”, GRAZIE AD EDOARDO SYLOS LABINI, 
DIVIENE IN TEATRO QUASI UN TESTO SHAKESPERIANO

_________________di LIDIA D’ANGELO 

Nella Sala Umberto (*1), teatro situato nel cuore del centro storico di Roma, si è inaugurata la stagione con lo spettacolo “Il sistema”.
Sembrerebbe un’impresa ardua trasportare un libro-inchiesta sulla giustizia in un testo teatrale; ebbene ci è riuscito Edoardo Sylos Labini (*2) – persona di notevole poliedricità e i cui interessi spaziano in vari settori – e sempre a suo agio sul palcoscenico.

Il tema della giustizia è di grande attualità, occupa le pagine di giornali, giornaloni e non, occupa gli spazi televisivi; tutto ciò dimostra il grande interesse suscitato da questo argomento; anche il teatro, luogo per eccellenza di spettacolo e divulgazione culturale, non si è lasciato sfuggire l’occasione per stigmatizzare  un “sistema di potere” che, da 25 anni a questa parte, regna nella magistratura. 
“Il Sistema” è un intreccio inestricabile tra potere giudiziario, politica, affari con cui la magistratura ha influito sui governi, decidendo nomine ad personam, senza tenere conto dei curricoli o carriere.

Il merito, se così può essere definito, va al dottor Luca Palamara, ormai ex magistrato che ha squarciato il velo, lasciando vedere il fango nel quale molti magistrati sguazzavano, Tale Libro-Inchiesta è stato scritto insieme con Alessandro Sallusti, noto giornalista già direttore de “Il Giornale” ed attualmente di “Libero” è entrato nella top ten delle vendite di questo periodo, quasi come un romanzo thriller del genere “Il nome della rosa”, enorme successo editoriale degli anni ’80. 
Il lavoro teatrale, che ricalca lo stesso nome del libro, consiste in un excursus sui punti salienti dei fatti più gravi accaduti nella magistratura, episodi  di cui si ignorava l’esistenza fino alla pubblicazione del libro. 

Edoardo Sylos Labini ha catturato l’attenzione della platea recitando un monologo avvincente e in alcuni punti anche incalzante  durato più di un’ora; il finale a sorpresa, è un omaggio alla memoria di due Grandi Magistrati – Giovnni Falcone e Paolo Borsellino – che, consapevoli di poter essere uccisi (…come è accaduto, in entrambi i casi, con modalità da stragi efferate), hanno comunque servito lo Stato fino in fondo, facendo il proprio dovere nel quale credevano.
Alla Sala Umberto il sipario, dopo il successo ripetutosi quasi per una intera settimana, è calato definitivamente la sera di sabato 25 settembre, tra gli applausi scroscianti del pubblico.  

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NOTE A MARGINE                                                         _____________a cura di Giuliano Marchetti

(*1) Il Teatro Sala Umberto venne inaugurato nel 1882 come sala concerto con il nome di “Teatro della Piccola Borsa”; la sua destinazione d’uso  nel corso del Novecento cambiò più volte; ingrandito, prese il nome attuale in onore del Re Umberto. Poi, adibito a sala cinematografia, ha ospitato anche spettacoli di varietà con importanti  Compagnie Teatrali ed Artisti di talento.
Il Teatro Umberto rappresenta una realtà consolidata in Roma e, oltre a spettacoli di rilevante successo, ospita  spesso Convegni, Dibattiti, Tavole rotonde. Tra questi Convegni, la CONSUL-PRESS desidera rammentarne uno di notevole importanza, anche internazionale, come quello organizzato dal Quotidiano online L’Intellettuale Dissidente su “La Società Post Umana” nel marzo del 2015. (vds 2 interventi a suo tempo  pubblicati su questa Testata…. clicca su > A) 16.03.2015  e su > B) 06.07.2015   

(*2) Edoardo Sylos Labini, nato a Pomezia, classe 1971, il prossimo dicembre festeggerà il suo primo mezzo secolo. E’ un brillante attore, intrattenitore e regista, con una passione per l’arte, amico di Egidio Eleuteri, con cui più volte ha partecipato ad iniziative artistiche e culturali.  Ha costituito nel febbraio 2018 un Movimento Culturale & Politico che si identifica nel binomio “Cultura/ Identità”, divenendone il Presidente, nonché Editore di un omonimo mensile cartaceo, appunto denominato “#Cultura-Identità”, ricco di ottimi contenuti e notevolmente battagliero. 
Personalmente lo ho incontrato ed ascoltato a Roma in alcuni convegni e dibattiti, con esponenti della Fondazione Ugo Spirito-Renzo De Felice, della Casa Editrice AltaForte e di alcune Testate Giornalistiche, a favore della libertà d’opinione che spesso i giganti del web cercano di comprimere, se non addirittura di sopprimere, per imporre il Pensiero Unico Dominante, imperante in molti attuali regimi Democratici.   

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