Il volume sull’Ambasciata d’Italia al Cairo
presentato trionfalmente a Venezia il 10 Giugno
NELLA CITTA DELLA LAGUNA E DEL CANAL GRANDE,
CELEBRATA L’AMBASCIATA D’ITALIA LAMBITA DAL NILO
A VENEZIA – esattamente 12 giorni or sono, nel pomeriggio di Venerdì 10 Giugno – è stato presentato il libro sulla “Ambasciata Italiana al Cairo”, nelle versioni italiana, araba e inglese, quale ultima fatica …per ora (*1) dell’Ambasciatore Gaetano Cortese, nel suo ruolo di ‘Coordinatore e Curatore’ di una splendida Collana dedicata alle Sedi delle Rappresentanze Diplomatiche Italiane all’estero, come già evidenziato dalla Consul Press in data 4 Giugno. (< Clicca Qui !)
Trattasi di una Collana pubblicata dall’Editore Carlo Colombo di Roma, nata nel 2000 e che nel 2020 ha festeggiato il suo Primo Ventennale con una “Serata di Gala” alla Farnesina (< Clicca Qui !)
Una Collana composta da pregevoli e pregiati volumi, autentici capolavori grafici che – illustrando le Ambasciate d’Italia nel mondo – costituiscono e rappresentano uno spaccato o, meglio, un compendio o, ancor più, una “visione sintetica” di architettura, di arte e di cultura, nonché dello “Stile” e della “Storia” d’Italia. (*2)
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Il numeroso pubblico, presente nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna a Ca’Pesaro, è stato accolto con il saluto di benvenuto da Ermelinda Damiano – Presidente del Consiglio Comunale di Venezia, che ha sottolineato il ruolo di Ambasciatrice della Città ospitante, interpretato ancora oggi proprio dalla “Serenissima” grazie ad una sua inscindibile continuità storica con il passato. (*3)
E’ quindi intervenuta Mariacristina Gribaudi – Presidente “Fondazione dei Musei Civici di Venezia”, che ha evidenziato i collegamenti ed anche le affinità elettive tra il volume dedicato all’Ambasciata Italiana al Cairo, in particolare per i dipinti di Ippolito Caffi situati nella stessa Sede Diplomatica ed i quadri del medesimo ritrattista, esposti nelle sale della Galleria Ca’Pesaro in Venezia, grazie alle numerose opere che Virginia Missana, vedova di Ippolito Caffi, donò a Venezia nel 1889.
Nel corso della Conferenza, gli ospiti sono stati intrattenuti da Relatori di particolare spessore e, precisamente, dagli Ambasciatori Giampaolo Cantini, Gaetano Cortese, Umberto Vattani e dall’Architetto Ketty Migliaccio, i cui interventi sono stati coordinati da Stefano Polli – ViceDirettore Ansa, più volte presente, sempre con il ruolo di coordinatore, in analoghi incontri anche presso il Circolo della Farnesina in Roma.
L’Ambasciatore Gaetano Cortese, dopo i ringraziamenti ai presenti, ha illustrato il notevole impegno resosi necessario per redigere il nuovo Volume di questa Collana tesa a divulgare l’importanza delle Sedi delle Ambasciate Italiane nel mondo e, in particolare, l’Ambasciata del Cairo. Al riguardo, il Relatore ha posto in correlazione questo volume con quello riguardante la sede di Istanbul, sottolineando i collegamenti tra Oriente e Occidente, grazie proprio alle attività ed iniziative della celeberrima Città Lagunare, nonché Serenissima Repubblica Marinara.
A seguire, l’Ambasciatore Giampaolo Cantini, già Ambasciatore al Cairo, ha invece elogiato il forte e particolare legame con la Comunità Italiana residente in Egitto – giunta, ormai, alla VI^ Generazione – che ha preservato con orgoglio alcune caratteristiche e tradizioni identitarie, prevalentemente nell’uso della lingua. In particolare il Relatore ha ricordato le radici comuni dei grandi personaggi della letteratura italiana come Filippo Tommaso Marinetti e Giuseppe Ungaretti, entrambi nati ad Alessandria d’Egitto, rispettivamente nel 1876 e nel 1888.
Successivamente Stefano Polli, V.Direttore dell’Ansa, ha evidenziato come ispirandosi al c.d. “soft power” (tipicamente utilizzato dalla Diplomazia Italiana, specie per obiettivi di penetrazione culturale) si possano raggiungere tangibili e positivi risultati. Un esempio particolarmente rappresentativo riguarda proprio la realizzazione della Sede Italiana al Cairo, per l’interconnessione di molteplici aneddoti ed episodi, nonché di rapporti tra Comunità e Diplomazia, attenuando sapientemente possibili e concrete divergenze tra arte-architettura ed imprenditoria nella costruzione di un autentico “Spazio Italiano” in Egitto.
A queste annotazioni si è riallacciato l’Ambasciatore Umberto Vattani, già Segretario Generale della Farnesina ed attualmente Presidente della Venice International University, ricordando il forte impegno dei nostri Connazionali in Egitto per contribuire positivamente sia all’efficienza amministrativa, sia alla crescita ed innovazione del Paese ospitante, citando alcune rilevanti figure tra cui Lorenzo Masi, per la realizzazione del “Catasto” al tempo di Mohamed Alì, nonché di Carlo Meratti, per la realizzazione del I° Ufficio Postale.
Umberto Vattani ha poi proseguito con alcune brevi annotazioni in ambito archeologico, ricordando la missione di Carlo Rossetti, noto egittologo ed esploratore della Valle del Nilo nella prima metà dell’Ottocento, unitamente agli eccezionali risultati negli scavi condotti dall’egittologo Ernesto Schiapparelli, fino alla costituzione della “Collezione Egizia” del Museo di Torino.
Inoltre Umberto Vattani ha rammentato altri notevoli avvenimenti riguardanti:
1) lo spostamento/trasferimento del Tempio di Abu Simbel effettuato a fine anni ’60 ad opera di italiani esperti cavatori di marmo;
2) il Teatro dell’Opera al Cairo, costruito al tempo di Ismail Pashà ed assimilabile, nella sua foggia, al Teatro alla Scala di Milano;
3) il contributo italiano in ambito professionale e imprenditoriale nel campo dell’ingegneria idraulica, per la realizzazione dell’Istmo di Suez.
> Proprio per l’inaugurazione del Canale di Suez, nel novembre 1869, (*4) si registrò al Teatro dell’Opera del Cairo il debutto dell’Aida di Giuseppe Verdi, che sarebbe stata poi allestita alla Fenice di Venezia solo qualche anno più tardi. Ed è curioso notare come entrambi i due Teatri subirono analoghi incendi, forse per strane coincidenze o per l’influsso di quella misteriosa magia collegabile alle Piramidi e alla Sfinge.
La successiva relazione è stata svolta dall’Architetto Ketty Migliaccio, esperta di Storia dell’Architettura delle Ambasciate italiane, che ha sottolineato l’Impegno Diplomatico per amalgamare quelle risorse materiali e intellettuali necessarie nella realizzazione esecutiva sia delle singole Ambasciate, sia nell’ambito di un ampio programma per la costruzione di una “Rete” o un Sistema di Strutture Diplomatiche.
Il legame con la Comunità viene così a concretizzarsi nello spazio dell’edificio Sede d’Ambasciata sorta a Garden City, nel periodo tra il 1925 fino al 1930, come ricordato dall’Architetto Ketty Migliaccio, per l’efficienza amministrativa del Ministero degli Esteri, tramite una Commissione speciale per gli arredi e la costruzione delle Sedi all’estero, a cui presero parte Ambasciatori di rango come Giacomo Paulucci Barone de’Calboli e lo stesso Arch. Florestano Di Fausto, autore del progetto della Sede del Cairo e di altre sedi all’estero, come per la realizzazione dell’Ambasciata di Italia ad Ankara, ivi operando in sinergia con l’Ing. Paolo Caccia Dominioni.
Dagli interventi è emerso il ruolo fondamentale degli Ambasciatori che si sono succeduti all’epoca della sua costruzione, tra cui Luigi Aldrovandi Marescotti, Carlo Caccia Dominioni di Sillavengo, Gaetano Paternò, Roberto Cantalupo, i quali – con la propria esperienza – hanno impresso il forte carattere di italianità alla intera realizzazione della Sede dell’Ambasciata.
Infatti, il dominio delle forme architettoniche sembra fondersi con il paesaggio fluviale del Nilo, trasformando la fisicità dei luoghi in un ponte tra le culture. La Sede del Cairo testimonia la promozione dell’eccellenza delle arti italiane che, fin dagli esordi del progetto, guarda anche a Venezia nel programma iconografico degli apparati decorativi, traendo ispirazione pure dai soffitti della Sala degli Scarlatti del Palazzo Ducale.
Nella Sala conferenze, unitamente a numerosi esponenti di notevole rilievo, erano presenti anche Fabio Cadel – Console Generale Onorario di Tunisia a Venezia e Mattia Carlin, Veneziano Doc e Vice Presidente UCOI – Unione dei Consoli Onorari in Italia, più volte presente su questa Testata giornalistica, che ci ha comunicato come prossimamente appariranno, in rampa di lancio, due nuovi volumi della collana, riguardanti le Ambasciate Italiane a l’Aja e a Dublino.
La Conferenza si è conclusa in un clima molto cordiale che ha registrato una partecipazione di un pubblico composto – oltre che dagli Addetti ai Lavori – da numerosi ospiti personalmente molto interessati, nonché particolarmente qualificati in ambito culturale, economico, imprenditoriale e scientifico.
Tutti gli ospiti hanno ricevuto in omaggio una copia dello splendido Volume, quale dono personale a loro riservato dall’Editore Carlo Colombo. (*5)
NOTE A MARGINE
(*1) – Ciò sta a dimostrare che la “fatica” viene facilmente superata, quando il lavoro viene svolto personalmente con la necessaria passione e con l’impegno per raggiungere determinati obiettivi; e ciò è parimente utile per far comprendere il successo e l’ammirazione che ha gratificato la “Collana delle Ambasciate d’Italia”, ideata e realizzata dall’Editore Carlo Colombo e dall’Ambasciatore Gaetano Cortese
(*2) – Le Sedi delle Rappresentanze Diplomatiche Italiane nel Mondo rappresentano non solo edifici di un elevato interesse architettonico ma, più propriamente e simbolicamente, veri “Palazzi Viventi”, non solo per tutto il patrimonio materiale ed immateriale custodito nel proprio interno, ma anche per i propri riferimenti culturali ed identitari, nonché per il collegamento umano e spirituale con le nostre Comunità presenti in “Territori Lontani”.
Non a caso la Collana di Volumi – ognuno dei quali dedicato ad una specifica Ambasciata – costituisce una enciclopedia monotematica di capolavori che si può visionare tramite una sintetica “Guida” appositamente redatta dall’Ambasciatore Gaetano Cortese ed intitolata: IL COFANETTO MAGICO (< Clicca qui !)
(*3) – Riguardo al Ruolo di Ambasciatrice della Serenissima, sarebbe sufficiente rammentare in primis Marco Polo, poi Giovanni Dario, Marco Antonio ed Ermolao Barbaro, Antonio Foscarini, Leonardo Donà, Alvise Querini ed altri. Ma, inoltre, andrebbe evidenziato come Venezia sia stata, unitamente alla Spagna, la Patria della “Diplomazia Moderna”, inaugurando nel 1436 la “Prima Ambasciata” con una sede stabile nel mondo, a Roma …precisamente a Palazzo Venezia.
Per approfondire l’argomento è consigliabile leggere “I Segreti della Diplomazia Veneziana”, svelati da Gian Nicola Pittalis in un suo avvincente libro editato dalla Biblioteca dei Leoni e di cui è possibile visionare un’ottima recensione pubblicata sul “Giornale Diplomatico” – Quotidiano online diretto da Dario De Marchi.
(*4) – La realizzazione dell’Istmo di Suez fu ipotizzata da Luigi Negrelli, un ingegnere italiano di origine trentina, pur se con cittadinanza austriaca. Questi nel 1846 disegnò il passaggio di collegamento tra il Mar Mediterraneo ed il Mar Rosso, senza però riuscire a realizzarlo causa una morte prematura ed il merito venne attribuito al francese Ferdinand de Lesseps che lo inaugurò successivamente.
(*5) – Sul Volume dell’Ambasciata d’Italia al Cairo, a titolo personale ed anche a nome della Redazione, desidero anticipare che la “Consul Press” provvederà a pubblicare ulteriori approfondimenti su alcuni “Protagonisti” di notevole interesse e di particolare valore, citati sia dai Relatori nel corso della Conferenza di presentazione a Venezia, sia dai Collaboratori o Co-Autori nel corso della redazione dell’opera in esame. Gli stessi approfondimenti saranno effettuati anche per le altre Ambasciate già precedentemente illustrate nei rispettivi volumi alle stesse singolarmente dedicati, di cui numerosi volumi già recensiti sulla Consul Press.
Al riguardo saranno inserire online sia alcune esclusive ‘Gallerie Fotografiche’, sia Audio-video-registrazioni, citando doverosamente “le Fonti”, qualora prodotte da altre Testate; altresì verranno avviate una serie di interviste a 360° con i Protagonisti ed i Realizzatori di questa eccezionale iniziativa culturale, dato che la Consul Press ha sovente riservato una particolare attenzione per l’intero Pianeta Editoriale e Librario…. (< Clicca qui !)
Inoltre, come Agenzia Giornalistica, la Consul Press si impegnerà in un ambizioso progetto di “Fare Rete” con tutte le altre Testate sensibili a queste tematiche, perché ove in “Territori Lontani” c’è una Rappresentanza Diplomatica Italiana, ebbene li c’è realmente e spiritualmente anche un Lembo d’Italia e d’Italianità con un forte richiamo alle nostre Tradizioni Identitarie, a cui la Consul Press da sempre si ispira, come coerentemente e correttamente evidenziato nella propria Linea Editoriale, esposta proprio in home-page.
Personalmente e a prescindere da qualsiasi retorica, ritengo che – in caso di condivisione di tale Linea Editoriale – dovremmo Tutti essere senz’altro fieri della nostra Identità Tricolore, identificandoci come i Figli di quell’unico (“Bel”) Paese che vanta un Primato Mondiale custodendo nel proprio Territorio il maggior numero dei Siti-Patrimonio dell’Umanità, dichiarato dall’Unesco, superando anche l’immensa e sconfinata CINA !!!
____________________Giuliano Marchetti