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In ricordo di Lillio Sforza Ruspoli,
“andato oltre” il 25 ottobre 2022

 
Dopo un breve “pezzo” pubblicato il 27 ottobre u.s. “Roma rende omaggio al Principe Lillio Sforza Ruspoli”, la Consul Press inizia ad ospitare alcuni interventi di coloro che lo hanno personalmente conosciuto e stimato, per dedicare una “paginata” alla sua memoria, da raccogliere successivamente in un piccolo supplemento monografico in stampa tradizionale.  
 
RUSPOLI, GIORGIA MELONI, la DESTRA e la STORIA
postato  su “fb” il 28.10. 2022
da  FEDERICO GENNACCARI
 
Talvolta c’è un destino nelle date che sembrano celebrare un passaggio di testimone. Martedì, 25 ottobre, a Roma è morto a 95 anni Lillio Sforza Ruspoli, il Principe sempre vicino ad una destra sociale, nello stesso giorno che il governo presieduto da Giorgia Meloni ha ottenuto la fiducia alla Camera. 

Apparentemente sembra non esserci nessuna correlazione tra i due eventi però la mente torna al 2 marzo 2017. Quel giorno Ruspoli che nel 1947 ebbe una delle prime tessere del Msi fondato il 26 dicembre 1946 e nel 1989 è stato eletto consigliere comunale a Roma (era capolista), volle organizzare la presentazione del libro di ADALBERTO BALDONI  “Destra senza veli 1946-2017” da me edito in cui intervenne Giorgia Meloni.
La storia del M.S.I. e quale futuro per la Destra furono i temi di quell’incontro che ebbe come titolo “Partire dal passato per ritrovare le chiavi della casa del padre”.
Un titolo emblematico scelto proprio da Sforza Ruspoli perché il Principe, seduto in prima fila accanto a Donna ASSUNTA ALMIRANTE, volle consegnare alla Meloni un paio di chiavi antiche, simbolico passaggio di consegne, affidarle le chiavi della casa del padre, ovvero la storia del Msi per portarla nel futuro (un piccolo ricordo personale: quel giorno la damigella che portò il vassoio con le chiavi era Laura e si può vedere, pure nel video dell’intervento della Meloni riportato dal Secolo d’Italia, appoggiata alla porta vicino al tavolo dei relatori).
 
Una missione compiutasi con il voto degli elettori del 25 settembre e culminata proprio con la fiducia di martedì, il giorno in cui Ruspoli è morto, come se il principe avesse voluto dire: “Ora che la destra è al governo posso pure morire in pace”. Sono cose che succedono: ad esempio ricordo un mio zio, malato terminale che è morto solo dopo l’esame di maturità del figlio.
Oggi, centenario della Marcia su Roma, si sono tenuti i funerali di Ruspoli che in vita sua di marce e di proteste a difesa degli agricoltori e degli allevatori ne aveva fatte non poche tra gli anni ’50 e ’60 quando aveva dato vita ai Centri di Azione Agraria. Un altro della “vecchia guardia” che se n’è andato e la scelta di farsi seppellire proprio il 28 ottobre sembra quasi per voler consegnare alla storia questa data anche perché sono sempre di meno i combattenti e i reduci ancora in vita, tutti ultranovantenni.
 
In questi giorni qualcuno ha fatto qualche polemica sul 28 ottobre. A me basterebbe che fosse l’occasione per studiare la storia e magari approfondire il cosiddetto “biennio rosso”, tanto dimenticato da tutti. In questa giornata si tengono vari convegni un po’ in tutta Italia anche con storici e intellettuali. Il pensiero va a quanti sono stati protagonisti in quella Marcia e poi hanno fatto parte della storia del Msi, credendo fermamente al progetto di una Destra postfascista (“Non rinnegare, non restaurare”) e in qualche caso aderendo anche a Democrazia Nazionale.

Un nome su tutti: PIERA FONDELLI GATTESCHI (1902-1983), ritratta nella foto assieme alla giornalista GIANNA PREDA, che a vent’anni, dopo aver partecipato al congresso di Napoli del 19 ottobre 1922, è stata a capo di un gruppo di venti donne che durante la Marcia su Roma svolgevano funzioni di supporto come “squadra d’onore di scorta al gagliardetto”. Ispettrice femminile durante il ventennio, è stata poi comandante delle ausiliarie della Rsi.
Dopo la guerra ha costituito l’Associazione delle Ausiliarie, è stata tra i fondatori dell’UncRsi, ha poi aderito al Msi e nel 1976 a Democrazia Nazionale.

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