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In un incidente in elicottero morto il primo ministro degli affari interni ucraino

Tra le vittime dell’elicottero dei Servizi di emergenza caduto in Ucraina nella città di Brovary nella Regione di Kiev, tre bambini, il ministro e il vice ministro degli Affari interni. Le persone rimaste ferite sono 29 di cui 10 minori trasportati in ospedale. Secondo le ricostruzioni l’elicottero si sarebbe schiantato su un asilo e successivamente su un edificio residenziale. Le condizioni metereologiche nella zona non erano ottimali, forte nebbia e scarsa visibilità.

Le prime testimonianze, però, parlavano di un esplosione all’interno del velivolo che ha prima volteggiato su se stesso e solo dopo è caduto. Successivamente nell’istituto è scoppiato un incendio, in seguito al quale i bambini e il personale sono stati evacuati. Il primo ministro ucraino, Denys Anatolijovyč Šmyhal’ su Telegram ha informato che è stato immediatamente istituito uno speciale gruppo investigativo. Ha, poi, descritto l’incidente come “una grande perdita per la squadra del Governo e per l’intero Stato. Le mie più sincere condoglianze alle famiglie di tutte le vittime”.

L’incidente è avvenuto a pochi giorni dal raid missilistico russo contro il condominio a Dnipro in Ucraina.

Denys Monastyrskyi, ministro dell’Interno, era un giovane politico del Governo Zelensky. Nato il 12 giugno del 1980 a Chmel’nyc’kyj si era laureato alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di amministrazione e diritto della sua Città. In seguito al dottorato inizia la sua carriera come avvocato, dirigendo anche il dipartimento di legislazione dell’Università, dove lavora come professore associato. Monastyrskyi era anche co-fondatore e membro del consiglio dell’Associazione culturale giovanile “Into the Future through Culture”. Tra il 2014 e il 2019 era assistente consulente di Anton Gerashchenko.

In vista delle elezioni presidenziali in Ucraina del 2019 è stato presentato come esperto del “Team” del candidato presidenziale Volodymyr Zelens’kyj sulla riforma delle forze dell’ordine. Candidato con il partito a Servo del Popolo alle elezioni parlamentari ucraine del 2019 eletto al Parlamento ucraino diventando il capo della commissione parlamentare per l’applicazione della legge. Il 12 luglio 2021 il ministro dell’Interno Arsen Avakov si dimette e Monastyrskyi subentra alla guida del ministero.

Monastyrskyi, che era a capo della polizia ucraina e di altri servizi di emergenza, è il più alto funzionario ucraino morto dall’inizio della guerra con la Russia quasi 11 mesi fa. Insieme a lui, sono rimaste uccise altre due figure di spicco del ministero degli interni: Yevgeny Yenin, primo viceministro, e Yuriy Lubkovich, segretario di Stato del ministero. Oggi stesso il Gabinetto nominerà un ministro degli Interni ad interim.

«Siamo appena stati informati che il ministro degli Affari interni ucraino e la dirigenza del suo ministero sono rimasti uccisi nello schianto dell’elicottero vicino a Kiev. È in corso un’indagine per stabilirne le cause», ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, «penso di parlare a nome di tutti noi dicendo che i nostri pensieri in questa Aula sono con il popolo coraggioso dell’Ucraina, le famiglie e i cari del ministro Monastyrskyi e del suo vice, Yenin, e di quanti sono rimasti uccisi. Siamo in lutto. Continueremo ad essere al loro fianco».

Anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno espresso il loro cordoglio su Twitter, ricordando il ministro come “un amico dell’Ue“.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha inviato un messaggio nel quale tra l’altro scrive: “Nel farmi interprete dei sentimenti di partecipe vicinanza del popolo italiano desidero porgere le espressioni del più sincero cordoglio a Lei, signor presidente, al Governo e all’amico popolo ucraino, già provato in questi mesi da immani lutti e gravissime sofferenze a causa della brutale aggressione russa. Il nostro pensiero va alle famiglie delle vittime, incluse quelle dei bambini di una scuola locale coinvolti nella caduta dell’elicottero, mentre auguriamo ai feriti un pronto e completo ristabilimento”.

“Il premier Giorgia Meloni e tutto il Governo esprimono profondo cordoglio e vicinanza al presidente dell’Ucraina Zelensky, al primo ministro Shmyhal e a tutto il popolo ucraino per il tragico incidente nel quale hanno perso la vita il ministro dell’Interno Monastyrsky, il vice ministro Yenin, il sottosegretario Lubkovych e l’equipaggio dell’elicottero”, fa sapere Palazzo Chigi.

«Al momento non ci sono le condizioni per negoziare una pace fra Ucraina e Russia» ha affermato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, intervenendo al World Economic Forum di Davos. «Le due parti hanno disaccordi sul passato e questo fa sì che è più difficile trovare una soluzione. Ad ogni modo» – ha chiarito il numero uno delle Nazioni Unite – «la soluzione dovrà basarsi sul diritto internazionale. Noi stiamo facendo tutto il possibile per limitare i danni e ridurre la sofferenza della gente e anche l’impatto devastante sull’economia mondiale».

Le parole di Guterres rispecchiano il pensiero del ministro degli Esteri russo che in una conferenza stampa ha bollato come “assurdo” il piano di pace in dieci punti proposto dal presidente ucraino. «Zelens’kyj propone iniziative assurde, un piano in dieci punti in cui tutto è ammucchiato: sicurezza alimentare, energetica e biologica, ritiro delle truppe russe, pentimento della Federazione russa, tribunali, condanne. Siamo pronti a rispondere a qualsiasi proposta seria, ma non ne vediamo», ha aggiunto. Sergej Lavrov ha respinto come «sciocchezze» le affermazioni dell’Occidente sul fatto che sarà l’Ucraina a decidere sulla pace. «L’Occidente decide per l’Ucraina».

«Washington ha soggiogato l’Europa per poter muovere guerra a Mosca. Adolf Hitler e Napoleone Bonaparte usarono la stessa tattica contro la Russia», ha dichiarato Lavrov. «Gli Stati Uniti, attraverso l’Ucraina, stanno conducendo una guerra per procura contro il nostro Paese con lo stesso compito: la soluzione finale della questione russa».

Il ministro degli esteri russo ha accusato l’Unione europea di sottomettersi alla Nato con l’accordo di cooperazione siglato la scorsa settimana, con il fine ultimo di servire gli interessi degli Usa contro altre potenze come la Russia o la Cina. «L’Ue ha perso la sua indipendenza», poi ha assicurato che l’accordo firmato il 10 febbraio, che mostra un fronte comune per fornire sostegno militare all’Ucraina, «implica esplicitamente» che il blocco europeo è «in posizione di subordinazione» nei confronti dell’Alleanza atlantica.

In risposta alla “guerra” che l’Occidente ha intrapreso contro la Russia, Mosca ha deciso di potenziare le sue forze armate. Entro il 2026 avrà un milione e mezzo di soldati. Le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, hanno confermato che la nuova epoca di tensioni e ostilità in Europa è destinata a durare a lungo, anche oltre il conflitto in Ucraina, che ha finora provocato più di 7.000 vittime civili secondo dati dell’Onu.

Intanto, è già cominciato l’addestramento in Oklahoma dei soldati ucraini che gli Usa vogliono formare all’utilizzo delle batterie antiaeree Patriot. Un addestramento che servirà per difendere il loro Paese dagli attacchi missilistici russi.

Giorgia Iacuele

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