Quando inizia l’estate? Quando finisce la scuola, quando parte lo spot del Cornetto Algida o del Maxibon e per i più nostalgici quando iniziava Festivalbar. Da forse quarant’anni o giù di lì va così e ogni anno non c’è estate senza un tormentone musicale diverso.
Ma cosa c’entra uno dei gelati più amati dagli italiani con l’inflazione? Negli ultimi vent’anni il prezzo dei gelati Algida è aumentato anche del 200% e questo è un esempio evidente che spiega tutto sull’inflazione. Al Cornetto, e più in generale al gelato, d’estate non si rinuncia e poi, in fondo, non costa mica così tanto. Ma in ben 20 anni abbiamo mai fatto due conti su quanto davvero sia aumentato il suo costo? Nel 2001 la versione classic si portava a casa con 0,90 centesimi, oggi ne servono 2,50 euro = +178%. Ovviamente non è solo il Cornetto ma tutta la gamma del marchio a picchiare duro: Magnum Classic: da 1.20€ a 2.70€ = +125%, Fior di fragola e Cremino: da 0.55€ a 1.80€ = 227% e via dicendo.
E non basta, perchè la cosa peggiore qual è? La cosiddetta shrinkflation – il neologismo unisce due termini inglesi, to shrink (restringere) e inflation (inflazione), il fenomeno che descrive la tendenza dei produttori a ridurre la quantità di prodotto mantenendo, però, il prezzo praticamente invariato. Il consumatore paga la stessa cifra, o poco più, e non si accorge di qualche grammo di prodotto in meno. Personalmente sono rimasta malissimo quando, dopo anni, hanno rimesso in commercio il Winner Taco e dopo averlo cercato e comprato mi sono ritrovata davanti ad un gelatinoso davvero mini. Stessa cosa mi è capitata con i Tegolini e le Camille, tutto in miniatura…
Ma tornando al gelato, nel 2002 un Magnum Classic costava 1.20 € per 86 gr, oggi un Magnum “speciale” costa 3€ per poco più di 70 gr. Sedici grammi non sono poi così pochi e anche se non sembra fanno la differenza. In compenso l’unica a guadagnarci è la linea. E forse è per questo che alla fine sono in pochi a lamentarsi.
Fonte Gambero Rosso
