Ita, al via gli aumenti retributivi
Approvato dalla maggioranza l’accordo del Cda di Ita Airways che prevede degli aumenti in busta paga. «L’adeguamento salariale» come dichiarato con una nota diramata dalla stessa compagnia, «è un tassello fondamentale di attuazione del piano di crescita di Ita Airways, che si doterà di una struttura di costi coerente, riuscendo ad essere attrattiva in un mercato in espansione che registra un aumento della competitività nei diversi settori domestico, internazionale e intercontinentale».
«La manovra salariale sarà strutturale» conclude, e consente di «valorizzare il personale formato e addestrato grazie agli investimenti dell’azienda» e di «sostenere una campagna di assunzioni in un mercato fortemente competitivo».
Stando al preaccordo raggiunto dall’amministratore delegato Fabio Lazzaroni con le associazioni professionali e i sindacati, gli aumenti minimi tabellari per i piloti dovrebbero toccare il 38% di incremento, mentre per quanto riguarda gli assistenti di volo, l’aumento sarà del 23%. Questi scatteranno a partire dal 15° mese di assunzione, calcolati a partire dal 2 dicembre 2021, data dell’accordo sul nuovo assetto retributivo. Per i dipendenti assunti a partire dal dicembre del 2021 (circa 3.600) invece, la maggiorazione scatterà ad aprile. Quest’anno Ita prevede ulteriori 1.200 assunzioni che avranno aumento dopo 15 mesi dalla firma del contratto. Si prevede anche un incremento della diaria sui voli internazionali da 46 a 51 euro.
Per quanto riguarda il personale di terra invece, è previsto un adeguamento retributivo pari al 15% che verrà diramato in due tranche, in concomitanza della somma stabilita dal welfare aziendale pari a 458 euro. Questi aumenti, secondo i pronostici dovrebbe costare a Ita una spesa annua che si attesta intorno ai 70 milioni di euro.
L’accordo che oggi sarà formalizzato insieme ai sindacati e alle associazioni professionali, salva Ita dallo sciopero indetto per il 28 febbraio da Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta e dalle associazioni professionali Anpac, Anpav e Anp, dopo che lo scorso 10 febbraio la conciliazione con l’azienda si era chiusa con mancato accordo sugli incrementi salariali, perché l’azienda necessitava dell’approvazione del Cda.
Ita Airways potrebbe decidere di non abbandonare il logo Alitalia acquistato nell’ottobre del 2021 per 90 milioni di euro, che ha reso il brand famoso in tutto il Mondo e mantenerlo sui proprio velivoli. A darne la notizia l’amministratore delegato Fabio Lazzerini nel corso di un incontro con i sindacati e le associazioni professionali in merito alle retribuzioni dei dipendenti di Ita.
Secondo alcune fonti di Lufthansa, «Forse nel lungo termine tra 5–10 anni qualcuno vedendo che Ita è diventata profittevole e sta crescendo potrebbe pensare di rispolverare il vecchio marchio Alitalia». Al momento la priorità è quella di concludere la trattativa in merito alla proposta di acquisizione di una quota di minoranza che si attesta intorno al 35/40% da parte della compagnia tedesca.
La Commissione europea per concedere gli 1,35 miliardi di risorse pubbliche, richiedeva l’abbandono di ogni elemento riconducibile ad Alitalia, loghi compresi. Ita lo rilevò con l’intento di salvaguardarlo da eventuali competitor o compagnie straniere che avrebbero potuto sfruttarne la fama e la notorietà per affacciarsi sul mercato. Da allora il logo è costruito nella sede centrale di Fiumicino.
Ai 67 aerei di Ita molti dei quali viaggiano con i nuovi loghi e colori, con un piccolo tricolore verticale sulla coda, si aggiungeranno per il 2023 altri 39 nuovi velivoli che presenteranno tutti il nuovo logo di Ita mentre circa 17 di quelli brandizzati Alitalia andranno in pensione. Secondo le fonti, una scelta di marketing per affermare la nuova compagnia sul mercato.
Questo per Alfredo Altavilla, ex presidente di Ita Airways «Consente a Ita di fare una transizione ordinata alla nuova livrea degli aerei. Il che vuol dire anche nuovi interni, nuove divise, sostituire le insegne negli aeroporti. Senza il marchiofare questa sostituzione in fretta sarebbe stato molto più costoso». Dalle stime è emerso che il costo iniziale si sarebbe aggirato intorno agli 80 milioni di euro.
Gianfranco Cannarozzo