Kentarō Miura è morto
Ma Gatsu non seppellirà spadone e armatura
Kentarō Miura (Chiba 11 luglio 1966, 6 maggio 2021) è stato un grande fumettista giapponese. Il 20 maggio 2021 Hakusensha, la sua casa editrice, ne comunica la morte a causa di una disseccazione aortica acuta all’età di 54 anni. Il decesso è avvenuto il 6 maggio 2021 e il funerale si è svolto in forma privata.
Tra i mangaka più noti soprattutto per il manga seinen Berserk (50 milioni di copie vendute nel 2021), nel 2002 aveva vinto il prestigioso premio culturale Osamu Tezuka, uno dei premi più ambiti per un mangaka.
Biografia, un giovanissimo talento.
Nel 1975, a soli 10 anni realizzò il suo primo manga, Miuranger, per i compagni di scuola, fu un tale successo che divenne il suo primo successo con ben 40 tankōbon. Nel 1977 creò ken e no michi (la via della spada) usando per la prima volta l’inchiostro di china.
Si creò un curriculum artistico alle superiori, dove con i suoi compagni cominciarono a pubblicare i loro lavori e quando nel 1985 fece l’ammissione al collegio artistico nella Nihon University presentò il suo manga Futatabi e venne subito ammesso, fu un tale successo che con questo suo lavoro venne nominato miglior nuovo autore sulla rivista Shoonen
Nel 1989 scrive il Re Lupo e Japan in collaborazione con Yoshiyuki Okamura (Buron Son), autore del mitico Ken il guerriero (Hokuto no ken), ma il suo successo, la sua fama mondiale esplose quando cominciò a pubblicare il manga Berserk e il suo primo arco storico (in ordine cronologico) “L’età dell’oro”. L’enorme successo del titolo fece di lui uno dei più importanti mangaka contemporanei.
Il 22 novembre 2013 appare un suo lavoro originale, dal titolo Gigantomachia, dopo per ben 20 anni si era occupato soltanto di Berserk, ma di questo suo lavoro rimane soltanto un Tankōbon che racchiude i diversi episodi.
Quali furono le opere che lo influenzarono?
A parte l’influenza che ebbe Buronson col suo Ken il guerriero sono abbastanza evidenti le altre influenze che lo hanno caratterrizzato, soprattutto il Devilman di Gō Nagai, i film della serie Hellraiser (1987), le opere dei famosissimii di Hieronymus Bosch, M.C. Escher, Gustave Doré e Pieter Bruegel sono tutti evidenti esempi delle influenze che hanno portato Kentaro Miura a realizzare le più belle tavole di Berserk
Cosa ha lasciato nella società? Cosa rimane di lui dopo la sua morte?
Ad oggi possiamo dire che con i suoi toni cupi, gotici e granguignoleschi, il Berserk di Kentaro Miura ha influenzato la società contemporanea attraverso videogiochi come Castlevania, Bloodborne, Dark souls, Elden Ring e soprattutto possiamo riconoscere la sua influenza su altri mangaka soprattutto in Demon Slayer, Vinland Saga, L’attacco dei Giganti e Vagabond.
Nel 2022 Berserk riprende dopo la sua morte grazie a Kōji Mori, suo amico di tutta una vita, e che già in passato lo aveva aiutato nella caratterizzazione di alcuni personaggi del fumetto.
foto wikipedia © Francesco Spuntarelli