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l’On. Alice Buonguerrieri intervistata dalla Consul-Press
sull’inchiesta parlamentare riguardante il Covd 19

La Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia:
I “Fratelli d’Italia” determinati ad accertare la verità dei fatti 

Intervista realizzata da CRISTIANA ROSSI 

Superati i primi tentativi di bloccare l’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia da Covid-19, i lavori procedono speditamente rivelando la chiara volontà della stessa di fare luce sui gravissimi accadimenti del periodo più doloroso che ha attraversato l’intero Paese.

Così l’On. Alice Buonguerrieri – avvocato civilista, deputato e capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia da Covid-19 – rappresenta l’impegno che la stessa commissione sta profondendo per arrivare ad accertare i gravissimi accadimenti, senza trascurare nulla.

QUI  DI  SEGUITO  LE  DOMANDE E  LE  RISPOSTE NELLA  CONVERSAZIONE  INTERCORSA  

1) D/ On. Alice Buonguerrieri dopo i primi tentativi di ostruzionismo, come procedono i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia Covid-19? 
R/ I tentativi ostruzionistici della sinistra risalgono ai lavori in commissione Affari sociali, dove abbiamo lavorato la pdl istitutiva della commissione d’inchiesta bicamerale e proseguono ancora oggi. Ma nonostante i loro tentativi, i lavori procedono speditamente, in due mesi e mezzo abbiamo ascoltato ventotto auditi. Con orgoglio, possiamo ora dire che stiamo dando voce a cittadini silenziati durante la pandemia e stigmatizzati per aver semplicemente osato esprimere dubbi su scelte draconiane che li privavano delle più elementari libertà. Ci siamo finalmente lasciati alle spalle quel periodo, ma è necessario fare luce su tutto ciò che è successo: gli italiani ne hanno diritto.

2) D/ Poche settimane fa’ la Sezione Lavoro del Tribunale di Roma ha accertato la riconducibilità di una malattia professionale – non riconosciuta dall’Inail, condannata in tale sede appunto – come conseguenza di continue vessazioni e mobbing esercitate da alcuni funzionari dell’Agenzia delle Dogane in danno del loro collega Miguel Martina (autore della denuncia sull’importazione di mascherine non conformi ed inadegua a contenere il contagio) costringendolo così al pensionamento anticipato.  Al riguardo, come intende procederei la Commissione sui gravissimi fatti accertati anche in sede penale e riportati nella sentenza citata?

R/ Sono state emesse due sentenze a distanza di poche settimane l’una dall’altra per fatti che appaiono chiaramente connessi. Con la prima di queste, gli italiani sono stati condannati a risarcire la JC Electronics Italia SRL per oltre 203 milioni di euro per colpa della gestione della struttura commissariale di Domenico Arcuri, nominato da Giuseppe Conte, che, si apprende, avrebbe illegittimamente risolto contratti di importazione di mascherine regolari per avvantaggiare circuiti esclusivi di importazione di mascherine irregolari dalla Cina.
Con la seconda sentenza, come ha già detto lei, l’Inail deve risarcire il funzionario delle Dogane mobbizzato dai suoi superiori mentre indagava sullo scandalo delle mascherine irregolari.  Fatti gravi sui quali la commissione intende fare piena luce, per questo Fratelli d’Italia ha chiesto di audire tutti i soggetti coinvolti nelle due vicende, audizioni già fissate per le prossime settimane.

3) D/ Gli illeciti accertati sono gravissimi, ma si può anche considerare aggravante non trascurabile l’aver tentato di descrivere il Martina come un uomo abusante nei confronti di una collega che si è prestata a rappresentare artatamente i fatti (come si evince dalla registrazione e dalla citata sentenza) pur di screditarlo e danneggiarlo? Non crede che ciò danneggi doppiamente lo Stato e tutte le Istituzioni che tanto si impegnano contro la violenza di genere?
R/ La sentenza cita accuse sollevate dalla amministrazione delle Dogane nei confronti del Martina, poste a fondamento di procedimenti penali e azioni disciplinari a suo carico, poi rivelatesi infondate. Chi ha dichiarato il falso deve rispondere delle proprie responsabilità e dei reati commessi.
Aggiungo, da donna, che sarebbe ancor più riprovevole scoprire che qualcuna ha utilizzato falsamente la violenza di genere, fattispecie estremamente seria e grave per contrastare la quale il Governo è impegnato sin dal suo insediamento, come strumento per danneggiare Martina.

4) D/ Nella documentazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria sembrano emergere – sia in sede penale che civile – comportamenti posti in essere da alcuni Funzionari delle Dogane volti ad ignorare l’inadeguatezza delle mascherine; la Commissione accerterà, pertanto, l’eventuale consapevolezza o meno dei medesimi sulla possibilità di provocare la morte di molte persone, distribuendo tali dispositivi di protezione individuale fasulli individuandone chiaramente le relative responsabilità? 
R/ Se è vero, come veniva sostenuto, che le mascherine servivano a salvare vite, allora la diffusione di mascherine non idonee potrebbe aver causato una strage. E potrebbe configurarsi, per chi ha introdotto in Italia ingenti quantità di questi dispositivi inadeguati in termini sanitari, oltre che il reato di danno erariale, anche quello – se accertato il dolo – di omicidio colposo plurimo. In una fase tanto delicata della nostra storia, sarebbe inaccettabile se qualcuno avesse importato dispositivi sanitari inefficaci persino lucrandoci sopra. Continueremo ad impegnarci per accertare verità ed eventuali responsabilità su quanto accaduto a discapito degli italiani.

5) D/ Dalla lettura delle carte sembrerebbe che successivamente ai fatti accertati dall’A.G. alcuni di essi siano stati addirittura promossi Dirigenti?  A tal riguardo la Commissione potrebbe ritenere di valutare gli eventi anche nell’ottica della sussistenza di una rilevante violazione rispetto al dovere della PA di servire i cittadini con fedeltà, compromettendo gravemente il patto sociale fondato sulla fiducia appunto, tra Stato inteso come Istituzioni e Cittadini e richiederne il licenziamento, proprio in virtù di questa rilevante violazione? 
R/ Fratelli d’Italia intende sapere se chi doveva servire lo Stato lo ha invece tradito e danneggiato. Accerteremo ogni aspetto e se dovessero emergere responsabilità, i responsabili devono essere chiamati a rispondere dei fatti commessi in ogni sede, civile, penale e anche disciplinare.

6) D/ La Commissione potrebbe riaffermare – proprio attraverso il licenziamento delle persone responsabili – la dignità di una Nazione che fonda il proprio orgoglio sul rispetto del principio di legalità costituzionalmente sancito, sottolineando così il valore dell’onestà come principio fondante e non come disvalore attraverso la promozione di chi compie atti illeciti contrari al proprio dovere, soprattutto se ricopre un’importante funzione pubblica in favore dell’intera collettività ed in presenza di un’emergenza così terribile come è stata  la pandemia? 
R/….Chi compie atti illeciti nell’esercizio delle proprie funzioni non solo non deve essere promosso ovviamente ma deve, come detto, essere chiamato a rispondere in ogni sede dei fatti commessi. Va chiarito però che le competenze e i poteri sono diversi. 
La commissione d’inchiesta può accertare i fatti e far emergere elementi che possono poi essere posti a fondamento di azioni penali, civili e disciplinari nei confronti di chi risulterà responsabile. Tali azioni spettano, poi, alla Procura o alla amministrazione da cui dipende il funzionario. Noi faremo la nostra parte fino in fondo, come promesso agli italiani.

7) D/ Infine, ritiene che la Commissione potrebbe impulsare concretamente altresì la Procura della Corte dei Conti, anche in virtù del risarcimento di oltre 200 milioni di Euro riconosciuti dal Tribunale di Roma alla JC Electronics?
R/ La notizia della sentenza che riconosce un risarcimento di oltre 200 milioni di euro alla JC Electronics ritengo sia ormai nota a tutti, Corte dei Conti inclusa. Ricorderete, però, lo “scudo” erariale creato ad hoc dal Governo Conte per il commissario straordinario Domenico Arcuri, che può essere chiamato a rispondere del danno eventualmente arrecato solo con dolo.
La commissione d’inchiesta potrà certamente sottoporre alla Corte dei Conti tutti gli elementi che emergeranno meritevoli di specifica valutazione, soprattutto se dovessero emergere elementi che dimostrano il dolo e che altri ad oggi dicono di non aver trovato.

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Con questa ultima domanda si è conclusa l’intervista rilasciataci dall’On. Alice Buonguerrieri, con la quale abbiamo concordato di risentirci per ulteriori successivi aggiornamenti, dopo averla ringraziata per la sua cortese disponibilità ed augurando un “Buon Lavoro” a Lei e a tutti i Componenti della Commissione Parlamentare  nonché, ovviamente, anche gli Auguri per un brillante, costruttivo, positivo e sereno Anno Nuovo. 

 

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