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La Chiesa Ortodossa al centro di un’ EUROPA di Tradizione Cristiana, Culturale e Spirituale

Il Principe Roberto Griffo Focas nuovo segretario della Unione Bizantina

“Noi portiamo avanti una grande tradizione viva, che è storica, culturale e spirituale, ellenistica, romana e costantinopolitana, quella della civiltà classica e cristiana, imperiale mediterranea ed europea, e lo facciamo con il riconoscimento e la benedizione della Santa Chiesa Ortodossa e del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.
Il nuovo Arcivescovo Metropolita d’Italia Polycarpos è persona veramente eccezionale e avrà tutto il nostro sostegno. Collaboreremo sia su iniziative culturali e artistiche, che sociali e benefiche”

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Questo il primo commento di Sua Altezza Imperiale il Principe Professore Don Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia, imprenditore e docente universitario (erede sia del Marchese Vittorio Spreti della omonima famosa enciclopedia araldico nobiliare, che dell’imperatore Niceforo Foca), appena benedetto, da Sua Eminenza Reverendissima Polycarpos, come nuovo segretario della Unione della Nobiltà Bizantina (sua vice l’attivissima contessa ortodossa georgiana Lali Panchulidze), fondazione culturale di diritto internazionale che, dal lontano 1912, riunisce le vere dinastie imperiali e famiglie nobili dell’Impero Romano d’Oriente, seguendo le specifiche leggi e consuetudini della tradizione ortodossa, assai differenti da quelle che conosciamo nell’occidente cattolico.

Il diritto nobiliare bizantino si basa infatti su una sintesi cristianizzata di filosofia classica greca (sul concetto di aristocrazia), di diritto e consuetudini romane (del patriziato, del senato e degli imperatori) e di precedenti tradizioni orientali (soprattutto persiane). Nel rispetto di queste usanze consolidate e poi istituzionalizzate dalla Santa Chiesa Ortodossa, l’Unione riconosce valide l’adozione araldica, la trasmissione matrilineare, il legittimo mantenimento da parte delle dinastie già sovrane della fons honorum e della ius nobilitandi, ovvero del potere di concedere titoli onorifici, cavallereschi e nobiliari, non solo personali ma anche ereditari. Infine, nel caso di diatribe dinastiche o di posizioni da sanare (nobiltà evidente ma documentazione incompleta) la massima autorità rimane sempre quella religiosa (ovvero il Patriarca Ecumenico e i tredici capi delle chiese canoniche nazionali autocefale) che decidono con l’aiuto dello Spirito Santo e della Divina Sapienza (la Santa Sophia di Costantinopoli, mitica madre di Fede, Speranza e Carità).

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Il presente comunicato è pervenuto alla Redazione di Consul Press, tramite Aristocrazia Europea

  

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