La CONFEDERCONTRIBUENTI lancia un appello per gli imprenditori creditori dello Stato per la ripresa economica ed evitare il fallimento
Rossella Pezzino de Geronimo, coordinatrice nazionale di “Imprese Ambiente” di Confedercontribuenti, ricordando che il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto di voler sostenere l’imprenditoria sana, lancia questo accorato invito: “anche con noi imprenditori creditori dello Stato ‘morosi incolpevoli’, ma non evasori! Noi vogliamo pagare le tasse e tutti devono farlo per sostenere il Paese, ma lo Stato non deve essere usuraio. Draghi deve concederci di pagare i tributi, ma senza sanzioni ed interessi. Solo così potrà esserci una ripresa economica, altrimenti ci sarà il fallimento! Uno Stato debitore moroso nei confronti dei propri servitori deve sostenere, rispettare e non approfittare di loro o spremerli fino al fallimento.
Non siamo evasori, ma apparteniamo alla categoria di imprese che vantano crediti dallo Stato. Siamo costretti ad avere un debito tributario elevatissimo, perché gravato da sanzioni ed interessi, ma incolpevolmente ed unicamente perché la Pubblica amministrazione (nostro cliente unico) non rispetta le condizioni di reciprocità per quanto attiene alle modalità di pagamento. Abbiamo bisogno di essere sostenuti da un governo Etico e non ci sono conti economici che possano sostenere il 40 per cento in più per pagare sanzioni ed interessi. Per cui chiediamo al nuovo governo e al premier Draghi–aggiunge Rossella Pezzino de Geronimo– che provveda ad emanare un nuovo decreto che ci permetta di compensare i nostri debiti tributari con i nostri crediti certificati in piattaforma MEF, così da evitare di metterci ulteriormente in ginocchio. Noi siamo parte del motore che contribuisce a tenere accesa la macchina dell’economia del nostro Paese, offrendo tantissimi posti di lavoro che non si devono mettere a rischio, ma anzi si devono tutelare… venendoci incontro. Lo Stato non può solo pretendere di essere pagato dai contribuenti, senza però pagare i servizi appaltati e resi dalle imprese che se liquidati puntualmente consentirebbero agli imprenditori di far fronte ai propri doveri ‘fiscali’. Lo Stato che non rispetta i termini contrattuali, non è un buon modello per la comunità. E non mi sembra etico che lo stesso Stato non paghi. Però se invece lo facciamo noi imprenditori, incorriamo in sanzioni e morosità. È una cosa giusta e sensata questa? Almeno –conclude Rossella Pezzino de Geronimo, coordinatrice nazionale di “Imprese Ambiente” di Confedercontribuenti– lo Stato ci consenta di compensare i nostri debiti tributari correnti, utilizzando i crediti certificati, abbattendo le sanzioni e gli interessi. Io ritengo giusto che lo Stato moroso permetta di pagare la sorte capitale dei debiti tributari, stralciando interessi e sanzioni che ammontano al 40 per cento della sorte capitale… è una vergogna!”Sulla questione interviene anche il presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro il quale dichiara:“Serve subito un decreto che permetta di aiutare i contribuenti e le loro imprese, a cui va permesso di compensare i crediti commerciali vantati dalla Pubblica amministrazione con i debiti fiscali e contributivi. Basta con chiacchiere e con affermazioni che non servono a nulla. Basta con demagogiche posizioni che non servono a risolvere i problemi delle imprese e degli italiani. Adesso serve un’azione concreta, per un’Italia che non deve chinarsi a nessun poter forte e che sappia reagire sulla base di un governo che gli sappia garantire le condizioni della ripartenza. Che queste scadenze fiscali non siano l’occasione per massacrare ulteriormente gli italiani. E ciò chiede Confedercontribuenti senza se e senza ma”.