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La Croazia adotta l’euro ed entra nell’area Schengen

A gennaio 2023 la Croazia entra ufficialmente nell’Eurozona e nell’area Schengen. Passi importanti iniziati 10 anni fa. Addio quindi alla kuna moneta del Paese dal  1994.

A Zagabria nelle ultime ore del 31 dicembre si sono create lunghe file ai bancomat per paura di eventuali blocchi operativi. Fino al 15 gennaio sarà ancora possibile pagare in kuna. Molti bancomat, comunque, erano stati chiusi proprio a causa del passaggio all’euro. Dunque la Croazia diventata il ventesimo membro della zona euro e anche la ventisettesima Nazione della zona Schengen, che consente di circolare senza passaporto tra Stati membri.

Tutta la procedura ha avuto inizio nell’ottobre del 2017 con la richiesta, da parte del Governo, di ingresso nel meccanismo del cambio europeo. Questo passaggio è ovviamente un passaggio obbligato per l’adozione dell’euro. L’entrata nell’eurozona è strettamente collegata a quella dell’ingresso nella zona Schengen. Infatti il Consiglio dell’Ue ha dato il via libera il 9 dicembre all’ingresso di Zagabria nello spazio di libero scambio, che raggiunge ora 27 Paesi (23 Ue più Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein).

A luglio 2019 l’Eurogruppo avvia la procedura di controllo e accompagnamento della Croazia sulle misure proposte per aderire al meccanismo di cambio. Esattamente un anno dopo l’Eurogruppo e la Banca centrale europea (Bce) hanno incluso la Nazione e la kuna negli accordi europei di cambio fissando il tasso centrale a 7,53450 kune per euro. «È la dimostrazione che l’euro è una valuta attraente che porta stabilità ai suoi membri», ha affermato la presidente della Bce Christine Lagarde.

A settembre 2021 La Croazia firma un memorandum d’intesa con la Commissione europea e gli altri Stati della zona euro. Poi sono stati definiti i passi per coniare la moneta unica. All’inizio di giugno del 2021 l’esecutivo Ue ha dato valutazione positiva sul raggiungimento dei criteri di convergenza, condivisa dall’Eurogruppo. Il 24 giugno anche il Consiglio europeo ne ha approvato l’adozione.

«L’euro è l’espressione monetaria del nostro destino comune e ha fatto parte del nostro sogno europeo. Ora il sogno diventa realtà per la Croazia», ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

L’atto finale per l’ingresso della Croazia nell’euro è stato deciso nel Consiglio dell’Ue il 12 luglio fissando il cambio della kuna croata a 7,53450 per 1 euro. La kuna era stata introdotta nella Nazione solo nel 1994 (da subito agganciata al marco tedesco), dopo il dinaro croato che subentrò nel 1991 al dinaro jugoslavo. L’adeguamento dei prezzi è già in corso da settembre e la doppia valuta sarà adottata fino al prossimo anno. Fino al 15 gennaio 2023 circoleranno entrambe le valute e sono vietati gli aumenti di prezzo connessi alla transizione.

Con l’imminente ingresso nell’eurozona, la Croazia in autunno ha anche volontariamente presentato la propria bozza programmatica di bilancio alla Commissione, presa in esame e ampiamente promossa nel pacchetto di autunno che apre il ciclo economico annuale. Contestualmente all’ultima riunione ordinaria  dell’Eurogruppo, poi, il Consiglio dei governatori del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) ha approvato la richiesta della Croazia di entrare nel fondo “salva Stati“.

Soddisfatto per l’ingresso del Paese nell’euro anche il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. “La Croazia entra nello spazio Schengen e nell’Eurozona. Un risultato importante per il progetto europeo e per il popolo croato” – ha scritto il capo dello Stato su Twitter – “a cui faccio i miei migliori auguri. Spero che presto altri Paesi raggiungano lo stesso obiettivo, a beneficio di tutta l’Unione europea”.

Il momento storico celebrato a due principali valichi di confine, con la Slovenia e con l’Ungheria, e a un bancomat nel centro della capitale Zagabria. Al valico di Bregana, sull’autostrada Zagabria-Lubiana, il ministro degli Interni Davor Božinović ha simbolicamente premuto per l’ultima volta il pulsante per alzare la rampa e lasciar poco dopo passare le prime automobili senza controlli.

Alla cerimonia erano presenti anche la ministra slovena Sanja Ajanović Hovnik e i capi della polizia croata e slovena. «Abbiamo aperto le porte all’Europa senza frontiere e definitivamente affermato la nostra identità europea per la quale si sono battute generazioni di croati», ha affermato il ministro. Un’analoga cerimonia si è tenuta anche al confine croato-ungherese, al valico Letenye–Goričan, dove ad alzare la rampa è stato il ministro degli Esteri, Goran Grlić Radman. «Questo è un momento storico e va festeggiato. Ora la Croazia si assume anche la grande responsabilità per la protezione di più di 1.300 chilometri del confine esterno dell’Ue». Soppressi, dunque, 73 valichi di confine terrestri e 12 nei porti marittimi, per il traffico aereo invece si dovrà aspettare il 26 marzo con l’adozione dell’orario di volo estivo.

La prima banconota, da cinquanta euro, prelevata da un bancomat nel centro di Zagabria dal governatore Boris Vujčić. «In questi tempi incerti l’euro offrirà ulteriore stabilità all’economia croata e faciliterà la crescita» ha affermato.

La banca centrale ha fornito nei mesi scorsi 63 milioni di banconote e 286 milioni di monete alle poste e alle banche. Contanti che da oggi sono nel sistema del commercio. Nella notte di Capodanno per alcune ore non era possibile pagare con le carte di credito per l’adattamento telematico all’euro. Mentre l’accesso digitale ai conti correnti sarà possibile solo da domani pomeriggio.

Giorgia Iacuele

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