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La Fondazione dei Bersaglieri

CONOSCERE LA STORIA DI PORTA PIA
ATTRAVERSO IL MONUMENTO AL BERSAGLIERE

Il 18 Giugno ricorre la Festa dei Bersaglieri, giorno della Fondazione del Corpo Militare. Tutti gli anni il loro entusiasmo si è fatto sentire con la Fanfara dei Bersaglieri, al centro dell’evento, che trovava la sua degna cornice nel prestigioso spazio rinascimentale di Porta Pia. Quest’anno a causa della Pandemia legata al coronavirus, tutte le manifestazioni sono state sospese e rinviate al 2021. Molti concerti della Fanfara si potranno comunque seguire nel Virtuale.

C’e grande attesa per i festeggiamenti del 150° Anniversario della Breccia di Porta Pia, avvenuta il 20 Settembre 1870. I Bersaglieri furono i protagonisti dell’evento storico e simbolico più importante del Risorgimento. Roma veniva proclamata Capitale del Regno d’Italia, in nome del primo Re d’Italia Vittorio Emanuele II, di cui quest’anno ricorre il Bicentenario della Nascita. La suggestiva corsa dei Bersaglieri di 150 Anni fa rivive, in tutta la sua vitalità, nella splendida tela del grande Michele Cammarano. E’ interessante ricordare la data di morte del Nostro Pittore-Soldato, il 21 Settembre 1920, morì nel giorno del Cinquantenario della Breccia. Quest’anno sarà dunque doveroso unire le celebrazioni di Porta Pia al Centenario della Morte di Michele Cammarano.

Intendiamo ricordare la Storia del Glorioso Corpo dei Bersaglieri attraverso il Monumento al Bersagliere, sito davanti a Porta Pia, a Roma, sede del prestigioso Museo Storico, a loro dedicato.

Una breve riflessione doverosa sul nostro tempo presente. In questi giorni stiamo assistendo a una furia devastante, brutale, Iconoclasta, contro i Monumenti, segno di inciviltà, da condannare categoricamente, senza se e senza ma.

CORONAVIRTUS VS CORONAVIRUS

GLI UOMINI SONO GRANDI
A SECONDA DEI MONUMENTI CHE LASCIANO
 

(Napoleone Bonaparte)

I Monumenti svolgono una funzione non solo Celebrativa, ma anche formativa. Basti pensare alla parola monumento, dal latino Memento, che significa Ricordare.

Il Monumento al Bersagliere
Nel 1932 veniva inaugurato insieme al Museo Storico dei Bersaglieri, sito all’interno di Porta Pia, questo straordinario Monumento al Bersagliere, posto di fronte la facciata di Porta Pia. E’rappresentato nell’atto di entrare di corsa nella città, a memoria della Breccia di Porta Pia, visibile a pochi metri dalla Porta. Evento storico fondamentale avvenuto 150 anni fa, che portò alla proclamazione di Roma Capitale d’Italia.

Il Monumento è costituito da un alto basamento in travertino progettato dall’architetto Italo Mancini, e da una statua in bronzo, che rappresenta un bersagliere, dello scultore Publio Morbiducci, alta 4 metri e di oltre 2 tonnellate.
L’opera esprime con un estremo verismo e un’attenta cura dei particolari, il carattere e la specificità di questo Corpo Militare. Il bersagliere è rappresentato di corsa, nella mano destra il fucile e nella mano sinistra la tromba, la testa girata a incitamento per gli altri, il viso concentrato per l’attacco, le pieghe delle stoffe, gli scarponi usurati dal tempo e il mitico cappello con le piume al vento. Secondo la  tradizione bersaglieresca, due delle centotrentadue penne nere naturali di gallo cedrone, sono offerte alle donne della sua vita, la madre e la sposa.

Il bersagliere nella postura e nella tensione del viso mostra le doti che contraddistinguono questo Corpo dell’Esercito Celerità, prestanza fisica, precisione di tiro e coraggio. Nel 1836 il Re Carlo Alberto di Savoia istituiva il Corpo dei Bersaglieri, su richiesta del Capitano Alessandro La Marmora, che presentò la sua Proposizione per la formazione di una compagnia di Bersaglieri e modelli  di uno schioppo per l’uso loro. La caratteristica che contraddistingue questi soldati è la velocità, elemento presente in tutte le loro azioni. In particolare erano specialisti del tiro al bersaglio, da questa abilità prendono il nome di Bersaglieri.

Un altro elemento che distingue i Bersaglieri è la Fanfara, che nasce insieme al Corpo. Si racconta infatti che un reparto fu visto uscire il 1° Luglio 1836 dalla Caserma Ceppi di Torino:  marciavano in testa dodici soldati colla carabina sulla spalla sinistra, tenendo nella destra corni da caccia con cui suonavano una marcia allegra, vivace e tale da far venire la voglia di correre anche agli sciancati. (Quarenghi). La musica era fondamentale per accompagnare la corsa e i movimenti veloci. E’ l’unica banda al mondo ad esibirsi esclusivamente di corsa, tradizione che si vuole far nascere con l’ingresso dei bersaglieri, attraverso la breccia di Porta Pia, non a passo di carica, ma di corsa.

Se la statua del Bersagliere ci rivela le peculiarità di questa specialità militare,  invece il Basamento in travertino, con rilievi in pietra di Trani, ci racconta la loro storia, durante il Risorgimento. Il Corpo dei Bersaglieri è la seconda più antica specialità dell’Arma della Fanteria, dopo i Granatieri di Sardegna. Lo stesso fondatore dei Bersaglieri proveniva dai Granatieri.

I rilievi, tre da un lato e tre dall’altro del Basamento, rappresentano le epiche imprese compiute dai bersaglieri.
Da un lato le gloriose battaglie dell’Ottocento:
In alto La Battaglia di Goito, 8 Aprile 1848, durante la Prima Guerra d’Indipendenza, dove i Bersaglieri ebbero il loro battesimo del fuoco. In questa battaglia il fondatore Alessandro La Marmora fu gravemente ferito al viso.

Al centro La Morte di Luciano Manara, 30 Giugno 1849, durante l’estrema difesa della Repubblica Romana. Dopo aver combattuto nella Legione Volontari Lombardi le battaglie della Prima Guerra d’Indipendenza al seguito del Re Carlo Alberto, l’eroe delle cinque giornate di Milano giunse a Roma e ivi morì. 

In basso Porta Pia, 20 Settembre 1870, i Bersaglieri, insieme ai Fanti del Regio Esercito Italiano, furono i primi a entrare nella città. Con questa azione Roma il 3 Febbraio 1871 veniva proclamata Capitale d’Italia, si poneva così fine al potere temporale dei papi.

Sull’altro lato tre rilievi che rappresentano tre battaglie eroiche del Novecento:
In alto La Battaglia di Sciara Sciat, 23 Ottobre 1911, durante la Guerra Italo-Turca, dove furono trucidati circa 300 Bersaglieri.

Al centro La morte di Enrico Toti, 6 Agosto 1916, il bersagliere con una gamba sola che si arruolò volontario, colpito a morte lanciò in sprezzo al nemico la sua stampella, gridando “Nun moro io”. Il Re Vittorio Emanuele III gli conferì la Medaglia d’Oro al Valor Militare, perché ne sia tramandato il ricordo glorioso ed eroico alle generazioni future”.

In basso La morte di Riva di Villa Santa, 4 Novembre 1918, fu colpito a morte insieme ad altri bersaglieri al Trivio di Paradiso, a cinque minuti dallo scoccare dell’armistizio, che poneva fine alla Grande Guerra. Ai bersaglieri d’Annunzio dedicò il celebre verso i più veloci a tramutarsi in croci, che bene esprime il sacrificio dei Bersaglieri durante la Grande Guerra, con circa 32 mila morti e oltre 50 mila feriti.

Sul basamento accanto ai rilievi sono presenti versi dedicati ai bersaglieri.
Frontalmente è presente la Stella a Cinque Punte simbolo dell’Italia, sotto la scritta La Patria ai Bersaglieri. Sul lato a tema ottocentesco, compare la frase del Duca d’Aosta Emanuele Filiberto Nulla resiste al Bersagliere. Sul lato a tema novecentesco, è presente la frase del bersagliere Benito Mussolini Appena un secolo di storia, ma quanti sacrifici, quante battaglie e quanta gloria. E sul lato posteriore del basamento un verso di Gabriele d’Annunzio La mia ruota in ogni raggio è temprata dal coraggio. E sul cerchio in piedi splende la fortuna senza bende. Questo verso fu scritto nel Cimitero di Redipuglia e dedicato a un ignoto bersagliere ciclista.

MUSEO STORICO DEI BERSAGLIERI
A Roma ci sono due importanti Porte, lungo le antiche mura della città, che conservano la memoria di due fondamentali tentativi militari, finalizzati a sollevare Roma a Capitale d’Italia. Porta Pia, sede del Museo Storico dei Bersaglieri e Porta San Pancrazio sede del Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina.

Una Targa all’interno del cortile di Porta Pia ci ricorda che la prima sede del Museo era presso la Caserma La Marmora a Trastevere, inaugurata il 18 Giugno 1904 dal Re Vittorio Emanuele III. Con gli anni si ritenne necessario il trasferimento in una sede più grande e simbolica come Porta Pia, questo avvenne nel 1932. Le sale del Museo sono allestite cronologicamente, disposte su tre livelli, vi sono custodite armi, uniformi, cimeli, documenti, quadri, sculture, drappelle, bandiere e medaglieri, che ci raccontano la Storia del Corpo dei Bersaglieri. E’ presente anche una Biblioteca con annesso un Archivio storico e fotografico, aperto a ricercatori, studenti e appassionati.

Al piano terreno del museo troviamo la Saletta La Marmora, il Salone d’Onore e il Sacrario. All’ingresso ad accogliere il visitatore un busto del fondatore dei Bersaglieri, due carabine, l’arma progettata da La Marmora e il Decalogo da lui stesso dettato.

Nel Salone d’Onore significativi gli oggetti personali del Fondatore, la sua spada, i frammenti della Cassa che racchiuse le sue spoglie, il materassino da campo usato in Crimea e il Cofano in cui si riportò dalla Crimea la sua salma nel 1911.

Il 19 Maggio del 1855  un contingente di 15.000 uomini partiva da Genova per la Crimea al comando del Generale Alessandro La Marmora, costui sbarcato a Balaclava il 29, dopo pochi giorni, il 7 Giugno, moriva di colera e ivi fu sepolto. Nella Guerra di Crimea i bersaglieri si distinsero valorosamente nella Battaglia della Cernaia.
Cavour, grazie alle sue abilità diplomatiche, seppe volgere a favore del processo di Unificazione Nazionale questa battaglia vittoriosa. Ma questa battaglia influì anche simbolicamente sul Corpo dei Bersaglieri, basti pensare al loro tradizionale grido di guerra Urrà!, vicino alla lingua russa,  e al loro copricapo il Fez. Gli Zuavi, reparti speciali del Corpo di spedizione francese, donarono il loro Fez ai Bersaglieri, come segno di riconoscenza del valore dimostrato alla Cernaia.

In fondo, il Sacrario. Spazio che impone rispetto e reverenza dedicato a oltre centomila bersaglieri caduti per la Patria. La luce penetra dall’alto, attraverso due ampie vetrate, progettate dallo scultore Morbiducci, autore della statua al Bersagliere. Vi sono rappresentati un Granatiere e un Bersagliere in uniformi d’epoca, prime specialità della Fanteria. Sul pavimento la suggestiva scritta:

Inchinati e ascolta, il Silenzio dei morti dà un grido:
Patria

                                   Massimo Fulvio Finucci e Clarissa Emilia Bafaro

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