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La Guardia Corsa in Campidoglio

Venerdì 28 luglio il Campidoglio ha avuto ospiti illustri e non molto rilevati dalla stampa, che spesso preferisce dedicarsi a chi fa rumore ed attrae lettori. Ma lettori appassionati di storia hanno riempito la sala capitolina della Protomoteca, per ascoltare una voce geograficamente e fedelmente vicina: la Corsica, nella persona della Guardia Papale, fra tanti conterranei in festa.

Dopo un breve riassunto della comunicazione secolare fra l’isola napoleonica e l’ Italia offerto da un professore esperto, STEFANU MARCHETTI ed il Presidente della Guardia, IVIU PASQUALI, si sono alternate al microfono varie personalità istituzionali e culturali, come il Sindaco di Bastia PIERRE SAVELLI, e SANDRO BARI, Vicepresidente della Casa della Romanità. E’ stata illustrata la lingua e la cultura locale corsa, e l’amore-contrasto fra la gente isolana e Roma in particolare lungo i secoli e fino al 1622, che si è in seguito risolta in un vero e proprio gemellaggio, con sede a S.Crisogono in Trastevere e S.Trinità dei Pellegrini. Il Consigliere Capitolino STEFANO TOZZI ha riferito che Bastia e Roma giocano spesso a calcio, e partecipano a cerimonie folcloristiche come la Festa de’Noantri, sicchè l’amicizia prevale di netto sugli screzi amari del 1400/500 per il contegno della Guardia, già dedicata al Papa, ed in seguito quando si vide l’ingerenza francese ostacolata dalla presenza dei còrsi ed infine prepotentemente (e disgustosamente, per l’eterna mollezza dei religiosi) dilagante in punizioni ed impiccagioni. Quel tratto di storia dovrebbe fare pensare profondamente a negare qualunque senso di colpa per i nostri “misfatti” ed all’atteggiamento che spesso hanno le nazioni estere verso lo Stivale, permesso da una presenza universalistica prevalente su una nazionale.

Riguardo ai Corsi essi furono pretesto per le bramosie di Sovrani come l’assolutista Luigi XIV, come riportano gli storici come Ludovico A. Muratori e che, dopo aver fatto degli isolani e dei cardinali romani ludibrio, si dichiarò protettore dello Stato Pontificio. Decisamente, il nazismo non è linfa germanica, e vien fatto di pensare alle parole dell’Inno italiano, quando chiede: “perchè non siam popolo?”.

La cultura, la bellezza aspra della Corsica e la sua gente sono stati illustrati dallo sciolto narrare di Sandro Bari. Vi si potrebbero aggiungere i racconti , violenti e singolari, di Prosper Mérimée. Ad ogni modo, la serata coinvolgente lascia i presenti desiderosi di proseguire la conoscenza con questa isola incantevole.

Marilù Giannone