18 Marzo 1314: il martirio di Jacques de Molay
La CHIESA ORTODOSSA ITALIANA commemora il DCCXXXIV Anniversario
Il 18 marzo 1314 moriva sul rogo a Parigi, per ordine del Re di Francia, l’ultimo Gran Maestro dei Cavalieri Templari. Giacomo (Jacques) de Molay, di origini nobiliari, nato nel 1243 nella città di Molay, presso Besanzone (Besançon).
Gran Maestro dei Templari dal 1294, fu arrestato dai soldati del Re Filippo IV (detto Il Bello) nel 1307 e fu sottoposto ad atroci torture, così come avvenne per numerosi Priori e componenti dell’Ordine che, nel frattempo, veniva sciolto dal Papa Clemente V con la bolla papale “Vox in excelso”, avallando le tesi dell’accusa e quindi condannato alla prigionia a vita.
Il Papa, considerandosi in ogni suo atto e decisione sempre Vicario di Cristo e Capo Supremo della Chiesa – quindi diretto superiore gerarchico del Gran Maestro e dell’ Ordine da questi presieduto – soppresse l’Ordine, ritenendo ciò un suo diritto, nonché sua prerogativa e facoltà. Forte dell’avallo pontificio, il Re di Francia lo condannò al rogo assieme al compagno di prigionia Geoffrey de Charnay. Il rogo fu consumato a Parigi sull’isola della Senna detta “dei giudei”, nei pressi di Notre Dame, il 18 marzo dell’Anno Domini 1314. Nella bolla di scioglimento il Pontefice aboliva l’Ordine del Tempio per sempre, proibendone la sua ricostituzione in futuro. Disposizione definitiva ed irrevocabile «con valore assoluto e perpetuo».
Nella bolla vi è riportato quanto segue: «Noi, con il consenso del santo Concilio, sopprimiamo con norma irriformabile e perpetua l’Ordine dei Templari, la sua regola, il suo abito e il suo nome, e lo assoggettiamo a divieto perpetuo, vietando severamente a chiunque di entrare in tale Ordine, di riceverne e portarne l’abito e di presentarsi come templare. Se poi qualcuno facesse il contrario, incorra ipso facto nella sentenza di scomunica.»
Prima dell’esecuzione e mentre ardeva sul fuoco, Jacques de Molay, lanciò su Filippo IV e Papa Clemente V, quattro profezie invitandoli a comparire di fronte al tribunale di Dio.
- La prima rivolta al Papa Clemente V: «Tu morirai entro 40 giorni.»
- La seconda rivolta al Re Filippo IV: «Tu morirai entro la fine del 1314.»
- La terza rivolta alla Monarchia Francese: «La casa reale Francese cadrà definitivamente entro la 13^ generazione da Filippo IV.»
- La quarta rivolta alla Chiesa Romana: «Il Papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte.»
La morte entro l’anno di entrambi i personaggi non fece altro che rafforzare l’idea comune che egli fosse caduto vittima di un’ingiustizia.
Poiché, al momento della morte sul rogo, Jacques de Molay avrebbe dannato la casa di Francia “fino alla tredicesima generazione”, si è visto nell’esecuzione di Luigi XVI durante la Rivoluzione Francese (che pose fine alla monarchia assoluta in Francia) il coronamento della “vendetta dei Templari”, tanto che il boia Charles-Henri Sanson, prima di calare la ghigliottina sulla testa del sovrano, gli avrebbe mormorato: «Io sono un Templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay.»
Riguardo l’ultima profezia, il 2014 viene ricordato (oltre che per l’ascesa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di Matteo Renzi) anche per l’ascesa al “Soglio di Pietro” di Papa Francesco. Un Pontefice che, oggettivamente, sta forse traghettando la Chiesa Cattolica Romana fuori dalla “strada maestra”, come già predetto sia da San Malachia – profezia dell’Ultimo Papa, o Papa Nero (essendo “il nero” il colore dei Gesuiti), sia dalla Beata Anna Katharina Emmerick (canonizzata da Giovanni Paolo II) – profezia sulla coesistenza di Due Papi: «Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità.» (13 maggio 1820).
La Chiesa Ortodossa Italiana venera Giacomo (Jacques) de Molay come Santo e Martire della Fede, tanto da glorificarlo il 27 luglio 2014 (700 anni dopo il 1314) nella Chiesa Templare Santa Maria delle Grazie di Castell’Araldo (Marta – VT), ove ivi è posta una Icona del Santo. .
Filippo Ortenzi
Gran Priore della Confraternita Templare
“San Giacomo de Molay”
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PREGHIERA a SAN JACQUES DE MOLAY
Rammentando il Tuo martirio,
nella profonda pace del cuore,
Sii a noi propizio e dalla Città dei Santi,
la Gerusalemme del Cielo,
accostati in comunione,
rimettiamo le nostre vite a Cristo Dio.
Amen.