La Russia lascia il sistema occidentale per formare un blocco Eurasiatico
La Russia sta promuovendo un nuovo accordo tra le esistenti organizzazioni economiche eurasiatiche e il BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Lo scopo è quello di realizzare un forte accordo alternativo a quello esistente tra le potenze economiche occidentali basate su dollaro e euro. Si vuole garantire “la libera circolazione di prodotti, servizi, capitali e lavoratori e mettere a punto una politica comune in settori chiave dell’economia come energia, industria, agricoltura e trasporti”, si legge in un comunicato del Cremlino. Questa prospettiva rafforza e accelera la presenza di una potenza economica globale alternativa a quella occidentale e, per molti versi, più forte in termini di consumatori e di mercati.
I partecipanti all’accordo: UEEA, SCO e BRICS
Il progetto vede la partecipazione di tre grandi entità già esistenti: l’Unione Economica Eurasiatica (UEEA) con Russia, Kazakistan, Bielorussia, Armenia e Kyrghizistan. La Shanghai Cooperation Organization (SCO) partecipata da Cina, India, Kazakistan, Kyrghizistan, Pakistan, Russia, Tagikistan, Uzbekistan e infine i Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). L’UEEA è stata istituita nel 2015 come unione doganale di Russia, Kazakistan e Bielorussia, a cui si sono aggiunti un anno dopo Armenia e Kirghizistan. Il Vietnam è già un partner di libero scambio dell’UEEA e anche l’Iran, membro della SCO di recente adesione, sta concludendo un accordo. L’UEEA è progettata per attuare la libera circolazione di beni, servizi, capitali e lavoratori tra i Paesi membri. L’Ucraina sarebbe stata un membro dell’UEEA se non fosse stato per i confitti interni del 2014 che hanno favorito lo schieramento filo occidentale.
Il primo passo: l’accordo UEEA e i Paesi BRICS
Vladimir Kovalyov, consigliere del presidente della UEEA, ha riassunto il tutto al quotidiano russo Izvestia. L’obiettivo è la creazione di un mercato finanziario comune e la priorità è lo sviluppo di uno “spazio di scambio” comune. «Abbiamo compiuto progressi sostanziali e ora il lavoro si concentra su settori come quello bancario, assicurativo e borsistico». Presto verrà istituito un nuovo organismo di regolamentazione per il sistema finanziario congiunto UEEA-BRICS. Nel frattempo, il commercio e la cooperazione economica tra i due sono aumentati di 1,5 volte solo nella prima metà del 2022. La quota dei BRICS nel fatturato totale del commercio estero dell’UEEA ha raggiunto il 30%, ha rivelato Kovalyov ai BRICS International Business Forum.
Passo successivo: rilanciare la nuova via della seta e i Paesi coinvolti nella Shanghai Cooperation Organization
La convergenza in questa nuova organizzazione è presente non solo tra i BRICS e l’UEEA, ma anche tra le istituzioni finanziarie profondamente coinvolte nei progetti della Nuova Via della Seta a guida cinese, o l’Iniziativa Belt and Road (BRI).
Precisa Kovalyov: «È consigliabile combinare le potenzialità delle istituzioni macrofinanziarie di sviluppo dei BRICS e dell’UEEA, in particolare la Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, la Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture (AIIB), nonché le istituzioni di sviluppo nazionali. Ciò consentirà di ottenere un effetto sinergico e di garantire investimenti sincronizzati in infrastrutture sostenibili, produzione innovativa e fonti di energia rinnovabili». Questa unione UEEA-BRICS si muoverà anche verso la prefigurazione di un’ulteriore fusione geoeconomica con i Paesi membri della Shanghai Cooperation Organization (SCO).
Procedere verso un nuovo sistema di pagamento comune
Il principale obiettivo a breve termine è elaborare un nuovo sistema di pagamento comune, di cui si discute da quasi un anno con i cinesi sotto la guida di Sergei Glazyev, ministro dell’UEEA responsabile dell’Integrazione e della Macroeconomia. Il sistema comprenderà un’unica carta di pagamento, in diretta concorrenza con Visa e Mastercard, che fonderà la già esistente MIR russa, la Union Pay cinese, la RuPay indiana, la Elo brasiliana e altre. Questo rappresenterà una sfida diretta al sistema monetario occidentale. E arriva sulla scia dei membri dei BRICS che già effettuano le loro transazioni commerciali bilaterali in valute locali.
Uso di blockchain e valute digitali
Come se tutto ciò non fosse già abbastanza per cambiare le cose esistenti, il presidente russo Vladimir Putin sta alzando la posta in gioco chiedendo un nuovo sistema di pagamento internazionale basato su blockchain e valute digitali. Il progetto di tale sistema è stato recentemente presentato al 1° Forum economico eurasiatico di Bishkek nel Kyrghizistan. In tale occasione, l’UEEA ha approvato una bozza di accordo sul collocamento e la circolazione di titoli negli Stati membri e ha modificato i regolamenti tecnici.
Il prossimo grande passo
In questa road map il successivo fondamentale step è l’organizzazione di una riunione del Consiglio Economico Eurasiatico Supremo, che si terrà il 14 dicembre a Mosca nel quale sarà presente Putin. Tutte queste mosse acquistano un’importanza ancora maggiore se collegate al rapido aumento degli scambi commerciali tra Russia, Cina, India e Iran. La federazione russa spinge a costruire nuovi gasdotti che servano il mercato cinese, alla formazione di unioni e sinergie nelle esportazioni tra Russia, Kazakistan e Uzbekistan.
Lentamente, sta emergendo il quadro generale di un Mondo irrimediabilmente fratturato, caratterizzato da un doppio sistema economico di commercio/circolazione: uno ruoterà attorno al tradizionale sistema del dollaro, l’altro si sta costruendo attorno all’associazione dei BRICS, l’UEEA e la SCO.
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