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Lavazza e Illy delocalizzano la produzione per il mercato americano

Lavazza e Illy delocalizzano la produzione per il mercato americano

Lavazza e Illy delocalizzano la produzione per il mercato americano: una mossa strategica che risponde agli interessi nazionali.

Negli ultimi anni, le aziende italiane, tra cui Lavazza e Illy, stanno adattando le loro strategie produttive agli sviluppi politici e commerciali globali. La decisione di spostare parte della produzione negli Stati Uniti non è una semplice reazione ai dazi imposti, ma una mossa mirata per mantenere la competitività in un mercato globale sempre più complesso.

Abbattimento dei costi doganali e fiscali

La guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, insieme alla politica di dazi voluti dall’amministrazione Trump, ha reso più costoso esportare in America. Lavazza e Illy hanno risposto in modo intelligente a questa sfida: hanno trasferito una parte della produzione negli Stati Uniti. Così facendo, hanno ridotto i costi legati ai dazi e alle tariffe di importazione. Inoltre, la produzione sul territorio americano consente alle aziende di beneficiare di politiche fiscali favorevoli, tipiche degli Stati che promuovono il business.

Un mercato business-friendly

Gli Stati Uniti offrono un ambiente ideale per fare impresa, soprattutto negli Stati a trazione repubblicana. Le politiche fiscali e la regolamentazione snella favoriscono le aziende, rendendo il mercato americano molto allettante. Delocalizzare la produzione non è solo una scelta economica, ma una vera opportunità. In questo modo, le aziende italiane possono ridurre i costi di produzione, accedere più facilmente ai consumatori americani e aumentare la propria competitività.

Abbattimento dei tempi e della burocrazia

Un altro aspetto fondamentale della delocalizzazione è la riduzione dei tempi e della burocrazia. Negli Stati Uniti, la struttura burocratica è generalmente piĂą snella rispetto a quella italiana e europea, permettendo alle aziende di avviare e gestire le proprie attivitĂ  con maggiore velocitĂ . Questo non solo accelera la produzione e distribuzione, ma ottimizza anche la gestione operativa. L’efficienza del sistema amministrativo americano è un ulteriore vantaggio per le aziende italiane, che possono concentrarsi piĂą rapidamente sullo sviluppo del business senza dover affrontare lunghe e complesse pratiche burocratiche.

Riduzione dei costi di trasporto

La produzione negli Stati Uniti consente di eliminare gran parte dei costi legati al trasporto internazionale. Il trasporto di merci dall’Italia agli Stati Uniti comporta spese significative, sia in termini di trasporto che di tempi di spedizione. Con la produzione sul mercato americano, le aziende italiane possono ridurre drasticamente questi costi, ottimizzare i tempi di consegna e migliorare la disponibilitĂ  dei prodotti, tutto a vantaggio della competitivitĂ  sul mercato.

Bypassare gli intermediari

Un altro vantaggio significativo della delocalizzazione negli Stati Uniti è la possibilitĂ  di bypassare gli importatori tradizionali, che spesso si comportano come veri e propri “strozzini” nei confronti degli imprenditori italiani. Gli intermediari che operano come rivenditori e distributori, infatti, non solo aumentano i costi, ma riducono anche sensibilmente il margine (sono loro a fare la parte del leone) di profitto delle aziende, trattenendo una parte significativa del guadagno. Producendo direttamente negli USA, le aziende italiane possono evitare di dipendere da questi soggetti e ottenere margini decisamente piĂą elevati, gestendo direttamente la distribuzione e riducendo così il peso delle spese extra.

Protezione dei posti di lavoro in Italia

Molti temono che la delocalizzazione possa causare la perdita di posti di lavoro in Italia. Tuttavia, questa visione è miope. Senza un accesso diretto al mercato americano, le aziende rischiano di perdere quote di mercato e, di conseguenza, potrebbero essere costrette a ridurre l’occupazione anche in Italia. Investire negli Stati Uniti permette di mantenere una solida presenza internazionale e proteggere i posti di lavoro legati alla filiera produttiva.

Reinvestire in Italia

Un altro aspetto positivo della delocalizzazione è il reinvestimento dei profitti. I guadagni generati dalla produzione negli Stati Uniti non vengono destinati a un’ulteriore espansione all’estero, ma possono essere reinvestiti nell’azienda madre in Italia. Questo crea un circolo virtuoso che rinforza l’azienda sia sul mercato nazionale che internazionale, permettendo di mantenere alta la qualitĂ  del Made in Italy.

Delocalizzare oggi è nell’interesse nazionale

Oggi, con l’evoluzione dei mercati globali, la delocalizzazione non è più vista come un’azione negativa, ma come una strategia vantaggiosa per il nostro Paese. Delocalizzare, quando ci sono condizioni favorevoli come quelle offerte dal mercato americano (utile e vantaggi fiscali), è una scelta nell’interesse nazionale. Aiuta a mantenere alta la competitività delle aziende italiane e a garantire posti di lavoro, sia direttamente negli USA che indirettamente in Italia. Le aziende che riescono a posizionarsi strategicamente nei mercati globali possono, infatti, generare ricchezza che ritorna al Paese sotto forma di investimenti e innovazione.

Un adattamento necessario

Delocalizzare non significa abbandonare le proprie radici italiane. Al contrario, è una risposta intelligente alle sfide globali. Le aziende italiane devono evolversi per rimanere competitive. In un mondo in cui il commercio internazionale è sempre più influenzato da fattori politici, la capacità di adattarsi diventa essenziale. La delocalizzazione è uno strumento che consente alle imprese di mantenere il proprio posizionamento nel mercato americano, uno dei più grandi, con maggiori utili e dinamici del mondo.

Conclusioni

In conclusione, la delocalizzazione della produzione negli Stati Uniti non è solo una necessità economica, ma una strategia per garantire la competitività a lungo termine delle aziende italiane. Non si tratta di un tradimento, ma di un adattamento a un mondo che cambia rapidamente. Le aziende che sanno adattarsi e cogliere le opportunità globali sono destinate a crescere, tutelando così anche il lavoro in Italia. In questo modo, il Made in Italy non solo sopravvive, ma continua a prosperare.

 

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Gabriele Felice

Gabriele Felice Founder & CEO ISW | Italian Store World Connecting the Best of Italy with the U.S. Market
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