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Le Cartoline della Grande Guerra al Sacrario delle Bandiere

Parole e immagini
in pochi centimetri quadrati di cartoncino

Per il Centenario della Vittoria della Grande Guerra è in corso una mostra dal titolo “La posta militare. Le cartoline della Grande Guerra”, organizzata dal Raggruppamento Autonomo del Ministero della Difesa, allestita nel Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate, visitabile fino al 9 Dicembre del 2018.

Durante la Grande Guerra circolarono oltre 4 miliardi di lettere e cartoline, un numero enorme se si pensa al livello di analfabetismo. Attraverso la cartolina, (oggetto ormai in via di estinzione), viene ripercorso il periodo bellico, dalla Neutralità dell’Italia fino alla Vittoria e al Milite Ignoto: Quanto sentimento, poesia e bellezza in un cartoncino di soli pochi centimetri quadrati.

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Le cartoline in mostra, all’interno del Sacrario, luogo che conserva e custodisce anche le bandiere della Grande Guerra, sono distinte per gruppi, ciascuno evidenzia un tema: Satirico-umoristico, politico, scene di vita militare, ruolo della Croce Rossa, feriti e mutilati di guerra, prigionieri di guerra, irredentismo, prestito di guerra, la vittoria, cartoline postali fotografiche; quelle dedicate alle Forze Armate, che sottolineano la vita militare e le imprese belliche compiute dai vari Corpi; commoventi quelle dedicate agli affetti, ai sentimenti, al distacco e al ritorno e poi significative quelle a tema religioso. Una varietà di tematiche e di finalità molto ampia che mostra l’importanza di questo semplice mezzo di comunicazione.

Fin dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’uso della cartolina fu molto diffuso, circolarono soprattutto quelle ufficiali in franchigia, ossia senza affrancatura, ma timbrate dall’Unità Militare d’appartenenza, con testi già stampati. La richiesta aumentò fino al punto che si arrivò a distribuire tra i soldati circa due milioni di cartoline al giorno. La produzione fu affidata anche all’industria privata, fornendo cartoline non ufficiali, ma sempre in franchigia. Nel 1916 questo servizio venne sospeso, lasciando circolare in franchigia solo quelle ufficiali.

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sangue caporetto

Dopo Caporetto intensificandosi la Propaganda intesa come sostegno morale alle truppe, si diffusero le cartoline ufficiali in franchigia illustrate, con immagini chiare e comprensibili, che mettevano in evidenza l’importanza della belligeranza intesa come strumento di libertà e civiltà. Anche sulle immagini delle cartoline vigeva un’attenta censura, al fine di selezionare illustrazioni che generassero forza e coraggio e non sentimenti di pace e fratellanza, che nel periodo bellico avrebbero messo in pericolo la vita dei soldati e della Patria. Questo accadde con le cartoline a tema religioso, alcune vennero subito ritirate dalla circolazione.

 

Interessante sottolineare gli artefici di queste illustrazioni, per di più si tratta di pittori-soldati, (dai Macchiaioli ai Futuristi), dunque militari artisti protagonisti e osservatori delle imprese belliche. Molte cartoline sono delle vere e proprie opere d’arte. Ricordiamo alcuni nomi come Rodolfo Villani, autore di una celebre illustrazione, che raffigura l’Italia neutrale, nelle sembianze di una donna al centro, con le Potenze dell’Intesa e della Triplice ai lati, rappresentate da uomini, che la sospingono verso di loro, in alto a questa scena un noto verso di Dante “Sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar di venti”. Mario Norfini, Vincenzo Castelli, G. Francioli che faceva parte del Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti e Automobilisti insieme ai Futuristi Boccioni, Bucci, Sant’Elia, Marinetti. Altri noti pittori soldati erano Efisio Oppo e Tommaso Cascella.

 

Memorabili alcune cartoline dedicate ai prestiti di guerra, si distinsero quelle realizzate dal francese pittore e illustratore Achille Lucien Mauzan, celebre quella che raffigura un soldato che punta il dito, con la scritta “Fate tutti il vostro dovere. Sottoscrivete!”.

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Significative alcune parole che appaiono accanto alle immagini di una incisività “disarmante”:

Domandatevi che cosa fece Egli per l’Italia? Che cosa ho fatto io? Sottoscrivete!” (Immagine di un soldato e di un civile)

“Che l’Italia non zoppichi più! Questo volle Toti” (Immagine del bersagliere Enrico Toti con le stampelle)

“E adesso va, figliuolo mio bello…   E picchia sodo” (Immagine di una madre e di un figlio)

“Fante attento! I traditori interni aiutano il nemico. Bisogna vincere … Chi ti parla di pace a tutti i costi è un vigliacco o un imbecille o un traditore. Tu non puoi essere come lui: Piglialo a schiaffi

 

“Se ci fossimo Noi, non dormiresti così” (Immagine dell’Italia che dorme sotto una coperta tricolore, con una bottiglia sul comodino con scritto Neutralità, sullo sfondo i ritratti del Re Vittorio Emanuele II, Cavour e Garibaldi).

Molto belle sono le cartoline che illustrano il ruolo fondamentale delle Crocerossine volontarie durante la guerra. Si evince l’amore, la dedizione con cui svolgono la loro missione al fronte, riponendo tanta cura e attenzione in ogni gesto, mostrando dolcezza, forza e coraggio. Esemplare la cartolina che raffigura la Regina Elena con scritto: “S.M. La regina Elena. L’Angelo della Carità” e in basso i versi del poeta Giosuè Carducci Dio ti salvi, o cara insegna, nostro amore e nostra gioia! Bianca Croce di Savoia, Dio ti salvi e salvi il Re”. In nome del Tricolore con lo stemma Savoia, molti soldati combatterono “Fino al dono della vita”. Doveroso ricordare il ruolo svolto nella Croce Rossa dalla Duchessa Elena d’Orleans, moglie del Duca Invitto, Emanuele Filiberto Duca d’Aosta.

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Meritano un’attenzione particolare le cartoline dedicate alla Vittoria, dal momento che quest’anno ricorre il Centenario. Molte raffigurano il Re Soldato Vittorio Emanuele III con la Vittoria Alata che lo incorona con l’alloro e altre personalità eroiche, quale il Generale Armando Diaz, Duca della Vittoria. Ricorre spesso il Bollettino della Vittoria, il Vittoriano, l’Altare della Patria, il Milite Ignoto, l’Italia che distribuisce “Allori agli Eroi, il ritorno a casa del soldato; significativa la cartolina che raffigura un soldato e un marinaio che cancellano su un muro le parole “Caporetto” e “Lissa”; un’altra cartolina raffigura un soldato morente, che con il suo sangue cancella la sconfitta di Caporetto, parola scritta in alto.

 

 

Tra le cartoline che illustrano azioni belliche segnaliamo quella dedicata a un episodio che si svolse il 18 Luglio 1915. Una cinquantina di volontari irredentisti guidati da un ottantenne garibaldino con la camicia rossa riescono a conquistare le cime Calvario e San Michele, ne rimasero vivi solo sette. Un’altra cartolina del 15° Reggimento Fanteria illustra la scena della battaglia per la difesa di Novara nel 1849. Il motto recita: Ex adversis rebus fortior resurgo” (Dalle avversità risorgo più forte). Dalla FATAL NOVARA a VITTORIO VENETO, il processo di Unificazione Nazionale è giunto al suo compimento. Rendere Onore a tutti i Caduti per l’Unità d’Italia è NOSTRO DOVERE.

 

Finché si continueranno a ricordare e a celebrare questi Eventi, con simili bellissime iniziative, quegli uomini (passati, presenti e futuri) non saranno morti invano, anzi continueranno a vivere nella STORIA (sempre), mantenendo viva la nostra MEMORIA.

NON OMNIS MORIAR      (Non morirò del tutto)