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Le idiozie della Fata Turchina

Abituata a soccorrere Pinocchio, non s’è accorta che ne ha quasi preso le sembianze, e l’ostilità assoluta per tutto ciò che è cultura. Altrimenti non avrebbe “pensato di distruggere” un Sironi, colpevole di essere pittore nel Ventennio. Possibile che, passando per la Città, così diversa dai piccoli insediamenti (anche pregevoli) delle Province prossime, non si sia accorta della luminosa architettura delle costruzioni del Periodo Razionalista, almeno di quelle dell’EUR, o non abbia avuto la curiosità di farsi un giro per Littoria?

Ma di cosa, oltre che la danza, le esternazioni che tanto ricordano i “ducetti” anonimi del famigerato periodo storico, i pellegrinaggi per i suoi Clubs di import-export africani o quello che è, si è occupata la nostra Fata Turchina?. Non si sa. Nella sua carriera politica, fatta con chissà quale scuola, visto che la classe politica è da tempo estinta, non si è accorta di tutto quel lungo e veritiero elenco di attività e di opere concluse dal Ventennio – rarità assolute per la sinistra, da trent’anni a questa parte – che gli ha così precisamente fornito Vittorio Sgarbi. Ma già, la politica PCI, PDS, PD ha solo curato l’italiano “politically correct”, o le facciate lignee delle scene di Cinecittà, ed il resto, per dirla alla Shakespeare, è silenzio.

Ma in mano di chi siamo, noi, che vantiamo una civiltà bimillenaria e più, ora sommersa dalla spazzatura ignorante di governi inconsistenti? Quousque tandem, concittadini, sopporteremo come pecore, come burattini, tutto questo sfascio, – e non fascio – fra svendite all’incanto perpetrato dai succitati governi , e mafie, fra inciuci di mentalità scimmiesche e mummie parlanti? Perchè ridurre i nostri figli al seme anonimo buttato da questi fantocci?

Marilù Giannone

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