LE ” MUTAZIONI GENETICHE ” da Stato parlamentare a Regime dittatoriale
PROVE GENERALI DI DITTATURA
——————————— EDOARDO MARIA FRANZA *
Fin ora sono stato molto attento a formulare alcuni paragoni e mi sono limitato a dare un giudizio pacato e moderato sulla situazione di “emergenza” che il nostro Paese sta affrontando.
Ieri però, in coda sulla Via Prenestina, ad un passo dal centro sportivo in cui stavo per andarmi ad iscrivere, accendo la radio e sento parlare di green pass.
“Il pass servirà dal 6 agosto agli over 12 in zona bianca per l’accesso a eventi sportivi, fiere, congressi, musei, parchi tematici e di divertimento, centri termali, sale bingo e casinò, teatri, cinema, concerti, concorsi pubblici. Ma anche per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti. E in piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, limitatamente alle attività al chiuso. Non riaprono i battenti le discoteche, né all’aperto né al chiuso” dice la speaker, che poi continua dicendo “Non bisogna esibire nessun documento in negozi, farmacie, supermercati ma anche nei bar e ristoranti all’aperto, dove si potrà pranzare o cenare liberamente, rispettando comunque il metro di distanziamento a tavola. Niente pass neppure nelle piscine all’aperto”.
Incazzato nero, abbandonata l’idea di iscrivermi in palestra, torno indietro amareggiato e deluso da uno Stato che continua a limitarmi in nome di una sicurezza che – più che proteggere – ammala.
Ebbene sì, perché se è vietato parlare di possibili effetti collaterali, senza passare per negazionisti e anti-scienza, dovrebbe essere consentito illustrare che gli effetti psicologici di questa pandemia uccideranno più del covid, la cui mortalità è di giorno in giorno più bassa.
È agli occhi di tutti come la società sta cambiando. C’è più paura, più ansia, più uso di alcool e stupefacenti. E non è solo il buon senso che ci porta a rendercene conto. È quella stessa scienza usata come pretesto per far carta straccia delle nostre libertà fondamentali a dircelo. l’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.) ha recentemente diffuso dati relativi al consumo di alcol durante l’emergenza Covid nel ‘Rapporto 2021 sul monitoraggio di bevande alcoliche nelle Regioni’.
Gli acquisti su canali online di e-commerce, per il settore delle bevande alcoliche, si stima abbiano conosciuto un’impennata nel 2020 tra il 181 e il 250% nell’home delivery, con un aumento dei consumi domestici registrati. Dal XXII congresso nazionale della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (SINPF) sono poi emersi dati interessanti sull’aumento dei casi di depressione. Si stima che saranno almeno 150.000 i nuovi casi di depressione dovuti alla disoccupazione da pandemia.
Ad alto rischio soprattutto donne, giovani e anziani; le prime già più predisposte alla depressione e più toccate dalle ripercussioni sociali e lavorative, i secondi che hanno visto modificarsi la loro vita di relazione e patiscono gli effetti della crisi sull’occupazione ed infine gli anziani, più fragili di fronte ai contagi e disturbi mentali.
Queste sono le conseguenze quando vengono imposte giorno dopo giorno limitazioni sempre più stringenti, quando si viene bombardati di dati, quando ci viene imposto uno stile di vita che non è più quello di cittadino, ma di suddito. Si, perché questo stiamo diventando: sudditi obbedienti. Ma non perché ci vengano chiesto di fare sacrifici al fine di proteggere gli altri. Ma per il fatto che ci viene chiesto di non questionare, di non protestare, di uniformarci ai dettami della scienza, che pian piano – da strumento di ricerca della verità – diventa arma di propaganda e di omologazione del pensiero.
Credere in un una scienza, creatrice della terra, di tutte le cose visibili e invisibili, questo ci viene chiesto. Quella stessa scienza che per funzionare ha bisogno di un metodo, quello sperimentale, fatto di prove di tentativi, e che è certa solo finché non ci sono ulteriori dati che possano contraddirla, diventa dettato incontrovertibile.
Ci vengono presentati dei dati, ne viene stravolto il senso, e poi ci viene chiesto di non questionare. Un esempio? La campagna vaccinale in Israele, e i conseguenti studi sull’efficacia del vaccino, ad oggi utilizzati come bandiera della sua necessità. Per mesi siamo stati bombardati, e continuano a farlo, di dati positivi, senza che questi stessi dati venissero analizzati.
La popolazione di Israele è 9,053 milioni, pari a quella della Lombardia (10,06 milioni), più che rapidi a vaccinare, direi piuttosto, che non lo fossero stati sarebbe stato strano. Così come mi è sembrato assurdo guardare con gioia al raggiungimento di un successo così marginale, quasi come elogiare la mediocrità di un 5 mezzo, mi sembra ora paradossale guardare agli studi che vengono da un paese in cui il bacino statistico sia numericamente cosi limitato.
Ma giungo a concludere questo mio ragionamento. Quando la scienza diventa dogma, quando i dati vengono intenzionalmente utilizzati con il fine di spaventare, di confondere e di rendere ai più incomprensibile la situazione attuale, la libertà si annichilisce, i cittadini vengono declassati a sudditi, la forma di Governo inizia sempre più ad assomigliare ad una Dittatura.
Come chiamarla altrimenti ? Come definire uno stato che ghettizza, che divide, che limita la libertà di movimento e di scelta ?
Distanti oggi per abbracciarci domani, questo ci veniva detto ….e ci abbiamo creduto. Questo domani non arriva più. Nonostante che le ospedalizzazioni si siano ridotte, nonostante che i contagiati sono in maggioranza sintomatici, nonostante che la variante, se bene più contagiosa, sia meno mortale. Siamo oramai destinati ad omologarci, a delegare al governo la nostra libertà, senza che le nostre privazioni servano forse davvero a qualcosa.
___________________________ Edoardo Maria Franza*
Giornalista Pubblicista e Addetto Stampa c/o varie Associazioni ed Enti
NOTE A MARGINE
Personalmente ritengo che le argomentazioni esposte da Edorado Maria Franza, nostro collaboratore da diversi anni, siano senz’altro condivisibili, scusandomi con lui per il ritardo nella pubblicazione del suo intervento pervenuto in Redazione da oltre 5 giorni.
Ma, a mio giudizio, sarebbe forse necessario un maggior approfondimento sulle competenze ed i poteri decisionali di uno Stato, qualora contrastanti o eccessivamente restrittivi nei confronti dei diritti e delle libertà dei suoi Cittadini, i quali mai dovrebbero essere comunque declassati a rango di “Sudditi”.
Questa contrapposizione è emersa spesso anche nei numerosi interventi dell’Avv. Prof. Massimo Rossi pubblicati sulla Consul Press (per visionare uno dei più recenti clicca qui) ed evidenziati magistralmente dall’autore sotto un profilo rigorosamente giuridico. Il problema o la disputa, sempre a mio giudizio, si pone se gli obiettivi perseguiti dallo Stato – in una ottica tesa a favorire il bene comune e quindi quello della “propria Comunità Nazionale” – debbano o possano prevalere sulle richieste o legittime aspirazioni individuali degli stessi Cittadini. Poiché personalmente desidererei vivere in una utopistica “mia Nazione Ideale” (spesso citata da Luca Casciani dai microfoni di RTR Radio) ove dovrebbero essere salvaguardate le esigenze comunitarie rispetto alle prerogative individuali, tale mio orientamento mi porterebbe a convergere verso uno Stato con forti richiami a determinati “valori etici”.
Infatti mi riterrei senz’altro in maggior sintonia con uno Stato ispirato a tali principi e non con un Regime ispirato ad una c.d. DemoKrazia Parlamentare, ove i principali obiettivi sono: a) il mantenimento del potere per le proprie coalizioni di maggioranza; b) l’asservimento e l’imposizione del Pensiero Unico Dominante per tutti i propri Cittadini o Sudditi, anche tramite l’uso dei media e della disinformazione; c) l’abuso, a proprio vantaggio, di una dogmatica autoreferenzialità (simile a quella della Magistratura) per non ascoltare od ignorare le ragioni delle “Minoranze”.
Sono ben consapevole che tali miei orientamenti verranno senz’altro classificati o condannati come non politicamente corretti e quindi, sfidando ulteriori anatemi, ribadisco dare il mio consenso partecipativo ad uno Stato Organico ove prevalgano valori etici e meritocratici rispetto a quelli esaltati dalle democrazie liberiste.
__________________Giuliano Marchetti