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Le tradizioni pasquali in Sud America

La Pasqua in Sudamerica è una delle feste più affascinanti del continente poiché qui si uniscono i simboli della cristianità alle usanze millenarie di una cultura particolarmente ricca che preesisteva ed è sopravvissuta alle conversioni molto spesso forzate da parte dei colonizzatori spagnoli. Un trionfo di sacro e profano!

Cominciamo con l’Argentina e con le sue celebrazioni sceniche per le vie di tutte le città, festeggiamenti che creano atmosfere molto vivaci e si svolgono lungo tutta la Settimana Santa, dalla domenica delle Palme alla domenica di Resurrezione. Tra queste celebrazioni la più conosciuta è nella provincia di Formosa dove viene organizzata la Via Crucis più lunga del mondo: 512 km!

C’è un tale culto per la celebrazione di questo evento che a Buenos Aires è stato aperto un parco tematico unico al mondo, chiamato Tierra Santa, interamente dedicato al Cristianesimo, con ambientazioni palestinesi. All’interno sono stati ricostruiti i luoghi santi e le scenografie degli episodi più significativi della vita di Gesù e della Bibbia come la creazione, la mangiatoia di Betlemme, il muro del pianto di Gerusalemme, l’ultima cena, la resurrezione. Questi episodi vengono proposti in spettacoli della durata di mezz’ora e continuamente ripetuti.

Le celebrazioni sono accompagnate dalla preparazione dei piatti tipici in particolare la ciambella di glassa e canditi chiamata rosca de Pascua e le piccole frittelle o panzerotti ripieni di pesce, le empanadas de vigilia e infine le ensaimadas che sono dolcetti di origine spagnola con morbido impasto di lievito farcito con crema pasticciera o con il dulce de leche. Dopo il tradizionale pasto pasquale in famiglia, per i più piccoli si dà il via alla caccia alle uova di cioccolato.

In Colombia la caratteristica più particolare è il cibo perché in questo periodo dell’anno c’è una grande ricchezza di fauna selvatica: questi animali sono stati associati al tradizionale pasto Pasquale del Paese. Tra i piatti più particolari si può trovare anche l’iguana, la tartaruga e la carne di capibara, il più grande roditore del mondo. Le celebrazioni più spettacolari si svolgono in Papayán, a ovest del Paese, dove si mette in scena la morte di Gesù, accompagnato da angeli che portano martelli e scalpelli. E ugualmente a Pamplona.

In Brasile tra le feste folcloristiche, le processioni e le liturgie, quella più spettacolare è quella del Sábado de Aleluia (che corrisponderebbe al nostro Sabato Santo). Durante la quale si svolge il celebre Malhação do Judas, un’antica tradizione portata qui da spagnoli e portoghesi che consiste nel col capire e dare fuoco a un fantoccio realizzato con stracci paglia e segatura, decorato in modo molto vivido, che rappresenta Giuda Iscariota, il traditore.

Altra manifestazione religiosa di grande interesse per celebrare la Pasqua in Brasile si svolge a Pernambuco, nella città di Nova Jerusalem, città-teatro di 100.000 m² dove è stata ricreata la rappresentazione della città di Gerusalemme. È il teatro a cielo aperto più grande al mondo dove famosi attori brasiliani danno vita alla sceneggiatura della Passione di Cristo. Durante la settimana Santa lo spettacolo viene proposto due volte al giorno. Le tradizioni in un Paese così grande sono tante ma comune e anche l’usanza di coprire le strade di bei disegni e modelli realizzati con fiori e segatura.

In Messico e Uruguay nel periodo pasquale c’è l’usanza di appendere sugli alberi o fuori dalle case la piñata, un oggetto realizzato in cartapesta, dalle sembianze di animale o pupazzo, coloratissimo, che i bambini bendati si divertono a colpire con un bastone fino a che non si rompe, facendo cadere ogni genere di leccornie. I riti religiosi ripropongono le processioni tipiche del periodo pasquale, dove alcuni fedeli si travestono dai personaggi del Vangelo.

Particolarmente suggestiva la notte del venerdì Santo e la processione del silenzio che si tiene a San Luis de Potosí: diversi quartieri si uniscono e camminano dietro immagini religiose, ricordando il lutto della vergine per la morte del figlio. A Iztapalapa poi c’è una tradizione che è diventata patrimonio culturale spirituale del Messico nel 2012: si chiama la passione di Cristo. La comunità sceglie un giovane che interpreterà il ruolo di Gesù e rappresenterà gli ultimi momenti della sua vita.

In Guatemala le processioni che caratterizzano la maggior parte dei Paesi del Sud America, per le strade coperte di tappeti coloratissimi e dalle trame insolite e fantasiose, vengono qui ornati ulteriormente con frutta, ortaggi, dolci e fiori. Le processioni più suggestive sono quelle che si svolgono a La Antigua Gautemala dove l’ambiente mistico e la devozione dei fedeli danno vita ad una esperienza unica anche per i non credenti. La rievocazione è caratterizzata da enormi arazzi realizzati con petali di fiori sui quali passa l’immagine di Cristo. Questa commemorazione è considerata una delle tradizioni pasquali più belle al mondo

Tra le celebrazioni della Pasqua più suggestive non si può non parlare di quelle di di Ayacucho, conosciuta come “la città delle chiese” e Cusco, in Perù. Qui è più evidente il sincretismo tra le tradizioni religiose ereditate dagli spagnoli si i riti indigeni, pagani. Lungo le strade delle due città si possono vedere tappeti di petali di rose migliaia di candele accese in mano i fedeli figure di attori che interpretano personaggi della Bibbia e del Vangelo insieme spettacoli di fuochi d’artificio che illuminano il cielo simboleggiando l’allegria legata al giorno della risurrezione insieme a corride spettacoli musicali locali e mercati.

In Venezuela, dal 1597, ogni anno il mercoledì Santo migliaia di venezuelani assistono alla processione del Nazareno de San Pablo., un Cristo nero con la croce sulle spalle. Vestiti con abiti viola, in onore del vestito indossato dal nazareno, molti camminano a piedi nudi, altri in ginocchio per ringraziarlo dei miracoli compiuti o per chiedere qualche grazia.

Anche a Cuba dopo la storica visita di Giovanni Paolo II nel 1998 sono state consentite nuovamente le processioni che non si vedevano in strada da quarant’anni. Nella vecchia città coloniale di Trinidad a luogo la via della processione crociata del venerdì Santo uno degli eventi annuali più importanti della città dove sono molto presenti sia il culto cattolico che la Santerìa. È questa la vera religione popolare cubana che coinvolge la maggior parte della popolazione afrocubana.le radici di questo culto che insieme filosofia e sistema di pratiche magiche va ricercato nella zona dell’attuale Nigeria luogo luogo da cui proveniva la gran parte degli schiavi di colore diretti a Cuba. Il termine Santerìa dispregiativo spagnolo che vuole indicare il culto sincretica che associa elementi del cattolicesimo alla religione praticata dagli schiavi, privilegiando la venerazione dei santi.

Meritano un cenno anche le tre principali tradizioni di Pasqua in Ecuador: la visita alle sette chiese, la consumazione della Franesca e la processione di Jesús del Gran Poder. La prima è una specie di via crucis ridotta che si svolge il giovedì santo dopo la messa dell’ultima cena. La francesca è piatto tradizionalmente consumato durante la settimana Santa che ha un sapore straordinario; l’origine di questo piatto risale ad epoca pre ispanica per la celebrazione del giorno del nuovo fuoco che segnava il solstizio dell’equinozio di marzo quando il sole trovandosi in perpendicolare in posizione perpendicolare sulla linea dell’equinozio eliminava tutte le ombre.  è uno stufato di baccalà zucca fagioli zambo lupini piselli mais fagioli cumino aglio cipolla arachidi latte formaggio e panna si dice che il pesce rappresenti Gesù e i 12 tipi di cereali rappresentino i 12 discepoli. La processione di Jesús del Gran Poder, tradizione vecchia di 500 anni, si dipana nel centro della città di Quito la sera del venerdì Santo: persone incappucciate e vestite di viole nero, i “ cucuruchos” pagano alcune penitenze autoflagellandosi.

Veronica Tulli

Foto © Civitatis

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