L’intervista al professor Roberto Burioni: l’estrema importanza dei vaccini
Nelle ultime settimane si torna a parlare di un tema di estrema importanza per la salute dei bambini quello dei vaccini. Proprio per questo la Consul Press ha intervistato il professor Roberto Burioni, medico, accademico e divulgatore scientifico italiano, attivo come ricercatore nel campo relativo allo sviluppo di anticorpi monoclonali umani contro agenti infettivi. Il professore ha acquisito notorietà con i suoi interventi sui social media contro la disinformazione in materia di vaccini.
La prima domanda rivolta al professor Burioni ha riguardato la questione delle autocertificazioni. I primi giorni di luglio il ministro della Sanità, d’intesa con il Ministro dell’Istruzione, ha informato la cittadinanza del fatto che, il prossimo anno scolastico, non sarà più necessario il certificato dell’ASL che confermi l’avvenuta vaccinazione, ma basterà un’autocertificazione dei genitori.
Molte le risposte e le opinioni che circolano in rete, tra queste si leva la voce del professor Burioni che ha dichiarato: “sono stupito del fatto che se vado in palestra devo presentare un certificato medico che attesti il mio sano stato di salute, mentre per i bambini che andranno all’asilo il prossimo anno non c’è alcun obbligo sui vaccini.
Se l’iniziativa del Ministero è vista come una semplificazione alle procedure burocratiche sulle vaccinazioni, va bene, altrimenti non sono favorevole. Inoltre aggiunge, se la coperture vaccinali dovessero diminuire, tutta la comunità sarebbe in grave pericolo. Non dobbiamo consentire di mettere in pericolo la nostra salute e quella dei bambini. Nessuna libertà di scelta in tema di vaccinazioni”.
La seconda domanda ha preso in considerazione il potente ruolo che i mass media, ma soprattutto i social network rivestono nella comunicazione della nostra società, il professor Burioni ha affermato: “la scienza attraverso i social e i mezzi di comunicazione deve far sentire la proprio voce, dando le giuste informazioni.
Bisogna saper usare questi potenti mezzi che devono aiutare la gente e non diffondere notizie che possono mettere a rischio la loro salute. Nel suo libro, “La Congiura dei somari. Perché la scienza non può essere democratica”, edito da Rizzoli, ha analizzato proprio il problema delle persone spesso incompetenti che usano i social e media per parlare di vaccini in maniera sbagliata.
Il mio approccio all’uso dei social risale al 2015, quando usavo Facebook per condividere vecchie foto. Visto che avevo una bambina di 4 anni e sono un padre apprensivo, un’amica mi chiese di spiegare qualcosa sui vaccini. Mi trovai accerchiato da quelli che poi avrei chiamato i Somari Raglianti”.
Infine l’ultima domanda al professor ha preso in esame la questione dei vaccini e l’autismo. Il professor Burioni ha affermato: “non c’è nessun rapporto tra autismo e vaccini, non sono collegati e non ci sono prove scientifiche che dimostrano il contrario.
I vaccini non causano l’autismo, il motivo per cui tanti genitori pensano che l’autismo sia dovuto al vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia (detto MPR) è legato al fatto che il vaccino MPR si somministra a 13-15 mesi e solitamente i segni e i sintomi dell’autismo diventano evidenti intorno ai 18 mesi: questo porta i genitori dei bambini autistici a scambiare per rapporto causa-effetto quella che è solo una coincidenza.
In realtà le cause dell’autismo sono genetiche come dimostrato per esempio dal fatto che un bambino che ha un fratello autistico ha 20 volte più probabilità di essere anche lui affetto da questa condizione clinica”.