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“Lo Schiaffo” di Lampedusa

Il caso della Sea-Watch è emblematico: una nave battente bandiera olandese, di proprietà di un’ONG tedesca, viola il blocco navale italiano e si presenta a Lampedusa. 
L’Italia protesta con i Paesi Bassi, tramite il nostro Ambasciatore a L’Aja. La Germania tace e, sotto sotto, ammira l’intrepido capitano della nave, una bella signora bionda, bianca e tedesca, che si vanterà della sua impresa umanitaria nei circoli mondani di Berlino.In Italia scoppiano le polemiche mai sopite fra i tutori della legge e gli umanitari della politica. 
Un corteo, suppongo salmodiante, con Del Rio e Zingaretti e molti deputati del PD accorre a Lampedusa a festeggiare la violazione del blocco. Non si suppone che accoglieranno i 42 clandestini a casa loro, ma sono lieti dello sbarco come fanciulli che giocano nel cortile della parrocchia. Violato il blocco, umiliato Salvini, è una grande vittoria della sinistra che perde i voti con queste sciocchezze. Continuano a non capire che portano acqua al mulino della Lega e del Governo.

Nel nostro Paese le leggi sono un optional secondo chi le fa. In teoria, chi le viola dovrebbe essere punito. Anche i parlamentari che, invece, non sono perseguibili, anche se remano contro e incitano a violarle. Non è una festa, a Lampedusa, è una tristezza. Mai così in basso è sceso il Parlamento italiano.
Le conseguenze di ciò che è avvenuto, invece, sono molto gravi. 
Nel mondo della luna, a rigor di logica (e di diritto), la nave dovrebbe essere sequestrata, l’equipaggio arrestato e dovrebbe essere comminata una multa di 50.000 euro all’ONG. Non so cosa farà Salvini, perché questo è un problema di magistratura. 
Poi, dovrebbero essere censurati i parlamentari accorsi a Lampedusa.
Infatti, due sono le cose: o l’Italia è un Paese serio, dove si rispettano e si applicano le leggi, o l’Italia è una rete sbrindellata, dove possono entrare tutti, facendola da padroni. Anche un capitano tedesco di sesso femminile su una nave olandese carica di clandestini.
Mi chiedo: se una nave battente bandiera italiana (ma non necessariamente) fosse davanti a Rotterdam o ad Amburgo, le Autorità olandesi o tedesche tollererebbero una palese e premeditata violazione delle loro leggi? 
Sarebbe concepibile che una pattuglia di deputati tedeschi od olandesi dell’opposizione possa andare al porto a inneggiare su quanto avvenuto? 

Sembra che della questione non se ne interessi nessuno, iopa; non la Germania e tantomeno l’Olanda, che non ha neppure risposto alle lettere del nostro Ambasciatore. Non c’è dire, ai loro occhi siamo tutti degli Schettino. A questo punto, sarebbe doveroso tirare le somme. L’Unione europea non esiste. Fa solo il gendarme applicando le regole che le hanno dato gli Stati. Regole che devono essere rispettate, anche se un Paese muore di fame, vedi Grecia.
Non abbiamo amici, in Europa. L’isolamento è completo. Tutti chiusi nel loro egoismo nazionale. Questi sì che è sovranismo!

Diciamolo pure, il nostro è un governo fragile, diviso e inconsistente. Salvini fa la voce grossa, e questo gli fa crescere i voti, Di Maio fa la voce debole, e perde voti. Il vero negoziato è fra loro, stucchevole, non fra l’Italia e l’Europa. In pratica, ci sono due Italie al Governo e altre due all’opposizione, quella della sinistra, che arranca, per non perdere voti, e quella di destra che aspira a governare uscendo dal ghetto del nulla, ognuna con una visione sua. Sempre per il bene dell’Italia, naturalmente.

 Tolti i politici, c’è il resto del Paese, pure qui diviso fra la gente perbene e il resto, dove campeggiano i Palamara, la Raggi e il Rettore della Sapienza di Roma.  Sulle vicende della magistratura, i lavori sono in corso. Uno Stato sbrindellato perde il suo pezzo più importante, il pilastro dell’amministrare giustizia. Non penso a Falcone o a Borsellino, diventati icone di un regime che li ha estraniati da vivi per celebrarli da morti. Penso al giovane giudice Livatino, ammazzato come un cane in mezzo alla strada.  
Sulle vicende della Raggi si è già detto di tutto. Roma non è mai stata così degradata. Neppure Niamey ha un’abbondanza di sudiciume e di disordine come Roma. Là, almeno, c’è la sabbia che ricopre tutto, qui la mondezza. Ne fruiscono solo gli animali selvatici, dai ratti ai cinghiali, ai gabbiani. Non parliamo del traffico, delle buche, della metropolitana, dello stadio della Roma, delle crisi dell’Ama, dell’Atac. È inutile.

Parliamo, invece del Rettore della Sapienza, quello che non sa che di sera si fanno convegni e mercatino dentro all’Università, quello che cade dalle nuvole se un giovanotto, cretino, per non pagare tre euro d’ingresso al rave della Sapienza, scavalca un cancello, s’infila su un palo e muore dissanguato.

Lui non sapeva nulla. È l’imitazione nostrana delle tre scimmiette: non sa e non vede, purtroppo parla. Lui fa il Rettore e il Professore, mica lo sceriffo! Roba da non credere. Potrei sbagliarmi, ma non vorrei che fosse lo stesso che invitò Schettino alla Sapienza, mentre era sotto processo, a fare una prolusione agli studenti.

            Ma che Paese è diventato questo?

STELIO W. VENCESLAI

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