“Make Ginosa great again”
L’ITALIA HA UN TALE PATRIMONIO IDEALE-EREDITARIO, INIZIATO CON LA CIVILTA’ GRECO-ROMANA, CONSOLIDATO CON UN FANTASTICO MEDIO EVO, CULMINATO IN UNO SPLENDIDO RINASCIMENTO ED IN SUCCESSIVI EPISODI NOBILITANTI, CHE BEN DIFFICILMENTE (E CON L’AIUTO DI DIO PADRE) POTRA’ ASSISTERE AL TRAMONTO DEL SOLE SUL PROPRIO TERRITORIO.
Come è noto DONALD TRUMP, Presidente degli Stati Uniti d’America, non è avversato unicamente dai mass media, dalle multinazionali, dalle sinistre democratiche e non (americane ed estere), ma da tutti i radical chic: intellettuali, scrittori, giornalisti, musicisti, cantanti, appartenenti al mondo dello spettacolo, stilisti, ecc.
E nonostante che nel discorso d’insediamento lo stesso Presidente abbia insistito sullo slogan “Prima l’America” ed invitato ad “assumere e comprare americano”, va rilevato che nessun stilista statunitense, accantonando qualsiasi accettabile regola di buona educazione, si sia dichiarato disponibile a vestire sia lui che la consorte. A tal punto Mr. Trump ha sorprendentemente risolto l’impasse ricercando il bello nel Paese che rappresenta una delle eccellenze mondiali delle moda: l’ITALIA.
Per fortuna gli stilisti ed i sarti italiani non si sono uniformati al comportamento di Andrea Bocelli e dei i tre Tenori de “Il Volo” (che, seppur non invitati, si sono premuniti d’informare la stampa che non avrebbero cantato per il Presidente Trump, ottenendo così la prima pagina dei giornali italiani). DOLCE & GABBANA invece, pur incrementando la notorietà internazionale del proprio marchio (qualora ce ne fosse stato bisogno), nel contempo ha accumulato una marea d’insulti e di critiche da parte degli stilisti e dai giornali americani, perché a Capodanno la First Lady Melania Trump ha indossato gli abiti della famosa casa milanese. Ha fatto inoltre notizia che Donald Trump, estimatore della “moda made in Italy”, per il giorno dell’insediamento alla Casa Bianca abbia indossato una camicia deluxe, semplice, bianca e di cotone disegnata e realizzata da una SARTORIA in GINOSA, un comune tarantino d’antica origine greca fondato, secondo la leggenda, da coloni provenienti dalla città cretese di Cnosso, importante centro dell’antica civiltà minoica.
Ebbene GINOSA non è soltanto famosa per aver ospitato inizialmente un genio della grandezza di Pitagora e, successivamente, sia Roberto il Guiscardo – Condottiero Normanno della famiglia D’Altavilla, sia Giovanni da Matera – Monaco e Santo, sia Rocco Chirichingo – più celebre come il Brigante Coppolone, sia infine Bruno Siclari – Magistrato e Procuratore nazionale antimafia. Ginosa non è soltanto famosa per aver dato i natali in tempi più recenti nel 1945 a Giovanni Latorre – Docente di Statistica e Rettore dell’Università di Calabria, poi nel 1960 ad Antonio Parisi – scrittore e giornalista d’inchiesta, nonché – tra le sue tante attività – anche Direttore di questa “Testata” ….. e scusateci per il nostro orgoglio !!!
Ginosa è anche famosa sia perché nel suo territorio sono stati girati celebri film come “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini e “Terra Bruciata” di Fabio Segatori, sia per essere anche la sede di una delle più prestigiose sartorie artigianali mondiali, quella di ANGELO INGLESE. Specializzata in camicie deluxe, polo, cappotti, giacche, cravatte, l’azienda sartoriale di Angelo Inglese è una delle più famose del nostro Paese, conosciuta in tutto il mondo. I clienti della sartoria “Inglese Abbigliamento” non sono soltanto pugliesi, come il noto attore e cantante Checco Zalone, ma finanche “altezze reali”; infatti il principe William, nel giorno del matrimonio con Kate, ha indossato la camicia della nota sartoria italiana.
In Italia, purtroppo, molti di noi amano piangersi addosso tendendo più ad evidenziare i limiti della nostra “comunità nazionale”, anziché ad esaltare ciò di cui dovremmo essere fieri. Ciò forse potrebbe essere imputato alla defascistizzazione del nostro paese successiva alla sconfitta della seconda guerra mondiale, con la conseguente demonizzazione dell’ orgoglio nazionale e del patriottismo.
Ma l’Italia ha delle pregevolezze di cui dobbiamo andare orgogliosi e tra queste è l’Italian Fashion Style, che vede nella città di Milano la capitale mondiale della Moda ove, oltre a Dolce & Gabbana, dominano stilisti del calibro di Versace, Trussardi, Armani, Prada, ecc., E con Milano sono da porre in primo piano almeno altre due città, anche esse fari della moda mondiale: Roma e Firenze, con la creatività di firme corrispondenti ai nomi di Valentino, Gucci, Bulgari, Fendi e Cavalli.
La CONSUL PRESS continuerà a segnalare i mali che affliggono la nostra Italia, impegnandosi altresì a evidenziare, come nel suo costume, anche quelle eccellenze che – sia nell’arte e nella cultura, sia nella moda e nel cibo, così come in deterinati settori della ricerca, della sanità e della medicina – consacrano il “nostro Paese” come un punto di riferimento apprezzato in tutto il mondo.