Maurizio Bortoletti, Colonnello dei Carabinieri: …..una “Storia Italiana” tutta da apprezzare !
Un “Caso” di ordinaria straordinarietà nel panorama della P.A.
SI PUÒ FARE ? ….E NEL CASO, NE VALE LA PENA ? CERTAMANTE SI !!!
IL COLONNELLO MAURIZIO BORTOLETTI è un Militare dell’ Arma dei Carabinieri. In queste brevi note biografiche sono senz’altro da citare – per il loro particolare interesse – le recenti attività svolte dal Colonnello sia come Consigliere del Ministro per la P.A. e l’Innovazione – con specifico riferimento nella prevenzione della corruzione, sia come Commissario straordinario dell’ASL di Salerno – episodio che sarà approfondito nei successivi paragrafi (*1), sia sia come International Leadership Visitor Project del Dipartimento di Stato americano, sia come diretto Collaboratore del Direttore Generale del Grande Progetto Pompei nella fase di primo avvio.
Già in precedenza, presso la D.I.A., ha ricoperto importanti incarichi per contrastare l’infiltrazione criminale negli appalti ed il riciclaggio, seguendo a Reggio Calabria il Direttore Centrale della Polizia Criminale e Vice Direttore Generale della P.S.
Avvocato, specializzato in Gestione di impresa con esperienza maturata nell’executive M.B.A. e Profingest (poi Alma Graduate School, oggi Bologna Business School), ha insegnato in diverse Università italiane sociologia della devianza, dell’ambiente e del territorio, analisi dei fenomeni devianti e dei comportamenti Illegali, pubblicando numerose monografie, saggi e articoli.
Successivamente, come Docente, ha svolto attività nei Master Anticorruzione ed in Public Procurement presso l’Università di Tor Vergata dove ha collaborato, fino al trascorso anno accademico, con la cattedra di Economia della corruzione tenuta dal Prof. Giovanni Tria.
Nel corso del 2019 è stato nominato Consulente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ed è stato designato quale componente dell’Organismo Regionale per le attività di controllo della Regione Lombardia.
IL RISANAMENTO DELLA ASL DI SALERNO (*1)
Si tratta del racconto – per usare le parole di Bruno Vespa rivolte al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, durante “Porta a Porta” dell’8 giugno 2013 – che “… invece di essere compiaciuto lascia sgomenti, perché, no, veramente, perché l’idea che basti una persona, sia pure di livello molto elevato, in pochi mesi, a scoprire e a sanare un disavanzo annuale di 250 milioni di euro, mentre certe volte, credo, lei se ne sarà accorta in Consiglio dei Ministri si fanno delle battaglie selvagge per poche decine di milioni … cioè, è una roba, mi dico, ma in quale Paese viviamo?…”.
Si tratta di una storia, quella della restituzione all’equilibrio operativo di una ASL che perdeva, da anni, nel silenzio generalizzato, 500 euro al minuto, cioè oltre 700/mila euro al giorno, un po’ meno della FIAT, quando arrivò il Dr. Bruno Marchionne, e oggi di Alitalia, “… impressionante – secondo uno degli autori che ha raccontato questa storia, il Prof. Gustavo Piga, Ordinario di Economia a Tor Vergata e primo presidente di CONSIP – perché “… è stato generato il cambiamento , senza cambiare gli uomini …”.
Si tratta di una storia raccontata da tutti i media dell’epoca e rapidamente dimenticata, forse perché era talmente imbarazzante da dare ragione a chi continua a ripetere che in Italia, i soldi pubblici non solo ci sono, ma sono più che sufficienti e, a volte, avanzano, basterebbe un po’ di normale economia domestica, insomma quello che ognuno di noi fa con i propri denari, non li spreca.
Come racconta Davide Giacalone nelle “LeALI ALL’ITALIA”, si tratta di una fantastica storia di spending review riuscita, perché ““… Volendo, e sapendo, insomma, si può fare. Con una ordinaria straordinarietà, nonostante, spesso, non sia conveniente “fare il proprio dovere” perché, ricordando le parole scritte da Giorgio Ambrosoli nel 1975, “[…] è indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il paese [..]”. …””
“LeALI ALL’ITALIA“ – di Davide Giacalone, Rubbettino Editore – 2019// Collana: Problemi aperti
In queste pagine si parte dalla realtà, con fatti e numeri, per fornire le soluzioni idonee per il risanamento. Più che le divisioni politiche dovrebbe preoccupare l’uniformità di certi indirizzi. La scena è animata da spettacolari scontri, ma ribaltoni e incontri poi si realizzano perché la distanza è inferiore al chiasso delle zuffe. A scontrarsi e incontrarsi sono più le egolatrie che non le idee, producendo suggestioni destinate più a conservare che a risolvere i problemi, in una corsa cieca a fuggire dalla realtà.
Dalla scuola alla giustizia, dalla sanità all’immigrazione, dalla demografia all’amministrazione, dall’ambiente al turismo, fino all’eterna arretratezza meridionale la stagnazione non è un destino, ma il frutto di quella fuga. Dell’ingannare e accudire anziché riprendere a correre.
Uscirne si può. Occorre ragionare senza volere sempre solo affascinare con slogan. Se tanti sono presi in giro è perché vogliono essere presi in giro, sperando d’essere gli ultimi furbi a spartirsi quel che contribuiscono a distruggere.
Essere e restituire LeAli all’Italia è possibile, concentrandosi su quel che può e deve essere fatto, non sull’ennesima favola ingannatrice e corruttrice.
Nel capitolo ” PER SANA SANITA’ “ – (Pag. 88)
Fosse per me smonterei l’assurda regionalizzazione, ma anche senza farlo molto si può migliorare. A Salerno si ritrovavano con la Asl che perdeva 500 euro al minuto, i cui pagamenti erano chimerici e le lista d’attesa chilometriche, compresi esami alle gestanti che sarebbero stati effettuati a tale distanza da supporre che potesse effettuarli il nascituro, nel frattempo laureatosi in medicina.
Fu commissariata, ci mandarono un Carabiniere (il Colonnello Maurizio Bortoletti) che, naturalmente, non poté cambiare le regole, ma le applicò senza sciatteria, partendo da un primo e rivoluzionario provvedimento: quello della “economia domestica”, così che con l’inventario scoprirono di avere molto di quello che ritenevano urgente acquistare, si razionalizzarono gli uffici e sparirono le liste d’attesa.
Il tutto spendendo meno, non di più come ognuno di noi fa a casa propria quando deve acquistare o riparare qualcosa. Non ci volle neanche molto tempo, in compenso il protagonista del “miracolo” si portò dietro denunce, diffide, esposti anonimi, accuse di ogni genere, tutti risolti nei tempi intollerabili di cui ci siamo già occupati, ma tutti nel migliore dei modi.
Volendo, e sapendo, insomma, si può fare. Con una ordinaria straordinarietà, nonostante, spesso, non sia conveniente “fare il proprio dovere” come ricordato con le parole scritte da Giorgio Ambrosoli nel 1975, già sopracitate
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E concludendo questa breve panoramica su storie ed episodi ricollegabili ad alcune eccellenze del “Sistema Italia”, a noi della Consul Press è piaciuto poter rielaborare queste note sul Colonnello Maurizio Bortoletti. Ciò grazie anche ad un input trasmesso alla nostra redazione dal Ten. Col. Antonio Strangis, attualmente in congedo, amico ed estimatore del Col. Bortoletti e già autore su questa “Testata” di un recente intervento notevolmente apprezzato sulla tragedia delle Foibe e la piccineria del Movimento 5 Stelle.
Ed in base a quanto letto personalmente sui vari media, da noi della Consul Press è stato molto apprezzato lo “stile” del Colonnello Bortoletti, nonché la sua “vocazione comunitaria ed identitaria” – espressa anche in sedi istituzionali ed internazionali – verso questo “Nostro Paese” che, nonostante tutto, dovrebbe esser più rispettato, considerato ed anche amato dai propri cittadini ________________ Giuliano Marchetti.