Quindi via libera al “meat sounding” e così la carne non carne, gli hamburger vegetali e tutti i vari tipi di latte (di riso, di mandorla, di soia) potranno continuare a utilizzare nomi tipici delle proteine animali.
Il Parlamento Europeo ha rispedito al mittente le richieste di eliminare, per i prodotti a base vegetale, i nomi quali “bistecca”, “hamburger” o “salsiccia”, nonostante fossero in molti a chiedere più chiarezza nei confronti dei consumatori. In Italia anche la Coldiretti, si era espressa favorevole ad una legge per regolamentare l’uso delle denominazioni “carnivore” quando si parla di prodotti vegani.
Il Parlamento ha votato contro l’approvazione di due emendamenti, il 165 (che proponeva appunto di vietare le denominazioni come “bistecca“, “salsiccia“, “scaloppina“, “burger” e “hamburger” riferiti ai prodotti vegetali) e il 171, che riguardava sostanzialmente lo stesso argomento ma in riferimento ai prodotti caseari.
Vittoria per i produttori di “carne non carne” e di alternative vegetali alle proteine animali. Sconfitta invece per gli agricoltori e gli allevatori dell’associazione europea Copa-Cogeca, che proprio adesso aveva lanciato il suo manifesto modificando la frase di un famoso quadro di Magritte in “Ceci n’est pas un steak”.