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Menzogne di guerra di un Occidente russofobico di Luca Leonardo D’Agostini

Analisi e controllo delle fonti dalla guerra Ispano-americana ai curdi, i valzer dell’ipocrisia

Raffaele Panico

La presentazione a Roma, il libro e il dvd

La suggestiva lettura dei titoli dei capitoli del libro di Luca D’Agostini, con l’apprestarsi della notte, porta consiglio e il sogno riveste e anticipa la realtà, così che la lettura non ceda alle visioni tragiche ed atroci della guerra calda riportate e la redazione risulti pertanto serena come è piacevole avere contezza dei fatti reali da leggere nel libro che svela le falsità. Ieri a Roma, presso la sede italiana dell’eccellente Scuola Russa, direttrice la professoressa Natal’ja Demchenko, è stato presentato il libro e il dvd allegato di Luca Leonardo D’Agostini, esperto di geopolitica e relazioni internazionali, dottore in Scienze politiche, a Roma, professionista a livello internazionale di intelligence privata.
D’Agostini è presidente dell’Associazione Madre Russia. Libro che corredato dal dvd contiene una serie di analisi verificate controllate e dettagliate da fonti scientifiche che svelano l’inganno di un “certo” Occidente divenuto, dopo il periodo della Guerra Fredda, tentato a maligne avventure continuate nel tempo per innescare con pretesti una serie, una dopo l’altra, di Guerra calda. Calda ossia guerra combattuta a suon di bombe dall’alto intelligenti ma a volte solo con un pizzico appena di effetti collaterali, il tutto poi è politicamente corretto ossia è sostenibile e condiviso, con interventi di tipo chirurgico, in sala d’attesa parto propagandati prima con tanto di firma per assicurare che tutto segua protocolli, e poi se è il caso, si procede con interventi a terra con poche compagnie di soldati talvolta volontari o al soldo, il tutto aizzato prima, e poi seguito nelle fasi da vari addetti al lavoro, vari emissari e giornalisti al soldo e dai media a loro servizio.   

Il libro e la panoramica

Il poeta greco Eschilo 500 anni prima della nascita di Cristo affermava: “In guerra, la verità è la prima vittima.” L’Occidente tende a rivestire di criteri morali azioni che di morale non hanno nulla, trasformando le dinamiche della geopolitica in una lotta del “Bene” (occidentale) contro il “Male” (tutto ciò che gli si oppone). Nei capitoli del libro di Luca D’Agostini si può seguire come la storia a partire dalla guerra ispano-americana 1898 è stata piena di episodi che hanno dimostrato quanto le menzogne per la guerra dell’Occidente hanno devastato la civiltà e la cultura demonizzando popoli, le loro identità la loro sacralità per la vita. Sottolineo qui per Occidente – da Italiano – che penso alla parte Oltre-atlantico – dato che esiste ancora coscienza in Noi occidentali e intendo quella formata e forgiata sin dai tempi dell’eroe omerico Ulisse e dell’energia e senso di giustizia di Prometeo, persone portatrici dei valori occidentali.
Occidente portato dalla sfida storica enorme della potenza di Roma antica, repubblicana e imperiale contro il dispotismo degli imperi asiatici; coscienza d’essere Occidente anche attraverso i mille anni di Medioevo, e poi con l’Umanesimo e per il Rinascimento avvenuto tra città e borghi del Belpaese propagato a tutte le Europe e quindi l’Occidente. Noi che siamo tutto questo trascorso oggi, siamo ancora utili e possiamo dare il colpo di timone, la virata a 180 gradi ad un globo, e non Mondo, fuori regola e misura. Oh terminiamo così, nella paranoia “occidentale”? Paranoia verso la Russia, ma di cosa è motivato il sentimento russofobo di parte “occidentale” in generale, e quel sentirsi dire in particolare al margine di un convegno, di un concerto o di una presentazione di un libro, nel mezzo di una piacevole conversazione con una gentile compagnia “mah, tu sai che noi russi non siamo europei?” Ma come è stato possibile esser giunti a questo sentire slegato dalla sostanza della Storia del Nostro continente che, citando il De Bello Gallico […] “nel suo insieme (la Gallia allora, oggi l’Europa; Ndr) è divisa in parti tre”.
La storia di Roma dunque si diceva è la base dell’Occidente. E di guerre quante da allora se ne son fatte per la civiltà contro i barbari. Se vuoi la pace prepara la guerra! Col lungo trascorso del cristianesimo a noi europei non è che sia andata meglio anzi, nacque in quel tempo il sentire necessario di un soffio dell’animo per “La pace perpetua”. L’opera di filosofia politica scritta da Immanuel Kant nel 1795 che auspicava impedirsi qualsiasi conflitto futuro. L’augurio di Kant per l’Europa di allora devastata dalle guerre francesi prima rivoluzionarie e poi imperiali napoleoniche non ebbe seguito e l’aspirazione al perpetuo, col senno del poi, fa raggelare un po’ perché ricorda le lapidi a memoria perpetua dei caduti e morti di tutte le guerre.

Di satire di circostanza discorriamo? Mah, in principio le odierne fake news erano dette Bufale, solitamente legate a una tradizione dai toni carnevaleschi e medioevali, un carro trainato da bufali con canti burleschi che potevano accompagnare gli scherzi. Nei borghi nei paesi se ne riparlava poi nelle settimane, mesi, creando il presupposto per farne una bella e nuova di bufala. Una presa in giro, una storia inventata diciamo così. La bufala era anche associata al rifilare una cosa a un prezzo taroccato, maggiorato “gli ha rifilato una Bufala” vendendo una cosa di poco valore.

Rimembranze e aspettative di pace

Eh si, in Italia e nella Roma antica la bufala in quanto animale era ritenuto di poco valore. Vendere carne di bufala per quella di mucca lucrando così sul prezzo. La metafora della bufala deve avere un ambiente fatto di creduloni tirati a credere vera la notizia falsa. Tradizioni e storia e folklore sono sopra citati per premettere che oggi, con l’apparizione di nuovi sistemi di comunicazione già tra fine Ottocento e inizi Novecento, quotidiani, cinegiornali, radiotrasmissioni e via via fino ad oggi con reti satellitari si sono aperte guerre planetarie con ferite che ancora continuano sanguinolente. Dalla convinzione popolare che si potevano prendere per il naso sciocchi e creduloni quello che sconcerta ed è grave che con l’estensione delle tecnologie disponibili a tutti e ovunque – anche in Amazzonia, senza il filtro della “scienza e coscienza” ossia senza la preparazione storica e scientifica, e l’esercizio del comune senso critico del sentire e avvertire il giusto presente in ogni persona, tutto ciò ha portato sull’onda sensazionalistica ed emotiva a credere ciecamente ad interventi con “bombe intelligenti” o di “precisione chirurgica” salvo qualche effetto collaterale. Guerre ci dicono fatte con coalizioni del “Bene” o di “Volenterosi” pronti con l’apparato dei Media a demonizzare un popolo alla volta, tirare giù uno Stato sovrano dopo l’altro, fare un cambio regime dopo l’altro neanche fosse un cambio di indumenti intimi. Con guerra e guerre create e volute per esportare la parola magica: “democrazia”.
E la cosa più grave e che questi conflitti cercati ad arte non avendo un fondamento di reale minaccia per la Pace nel Mondo sempre finiscono con il non avere termine. Fine guerra mai! Tutto è contraffatto. Per una serena visione di come si è proceduto ad ingannare, e vederci costretti a seguire poco, ormai pochissimo, i Media che innalzano nei “nostro cuori” l’inconsistenza stonata, e anche la disarmonica litania di propaganda volta ad influenzare l’opinione pubblica si consiglia la lettura, del libro di Luca D’Agostini perché diretto accessibile lineare semplice. Perché è certo uno scrittore di libri ma è fornito di una robusta formazione e mestiere verso quel senso della storia da afferrare tanto in generale quanto nello specifico, con le capacità di difesa per fare da filtro per divulgare al lettore tutte l’enormità di notizie propagate dai Media. È esperto di geopolitica e ha maturato una profonda conoscenza del mondo russo e parla correntemente la lingua e può leggere Puskin, Dostoevskij o che so io Tolstoj direttamente. E, per sentimenti, voglio ribattere, per questa parte di Europa, certo geograficamente Europa fino ai monti Urali, la geopolitica della Russia ha sempre affascinato un ragazzo come me e tanti altri dai tempi dell’avventura cosmonautica dal primo bip dello Sputnik, o con le immagini di Gagarin e di Valentina Tereshkova, delle navicelle Vostok e Soyuz.
L’Occidente che fa? O quell’Europa dei due terzi?  È direttamente interessata alla pace come vibrazione delle corde dell’animo delle persone e dei popoli, fatta coscienza di vivere in un Mondo ipertecnologico fantastico, dalle nuove frontiere che i nostri avi, Ulisse e Prometeo e le 42 generazioni tutte, sembrano che nei nostri sogni, sogni come alimento della vita reale, ci sussurrano: “andate e scoprite nuovi mondi il futuro è qui ed ora è nelle vostre mani e vi appartiene”. Allora procediamo marciando uniti per la pace e verso la frontiera avanzata che possa lasciare alla futura gente la Conoscenza Perpetua         

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