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Migranti, si accende la crisi diplomatica tra Italia e Francia

Dopo la crisi diplomatica con la Germania in merito all’accoglienza dei 104 migranti a bordo della nave nave Humanity I appartenente alla O.N.G. tedesca Humanity   S.o.s. , questa è la volta di un duro braccio di ferro con la Francia sul tema immigrazione.

La vicenda ha avuto origine dall’accoglienza presso il porto di Tolone, in “via del tutto eccezionale” da parte della Francia, dei 230 migranti (L’Italia aveva concesso lo sbarco solo dei fragili e di coloro che necessitavano di assistenza medica) a bordo della nave Ocean Viking, della Ong Sos Mediterranée, rimasti per giorni lungo le coste siciliane senza mai ricevere da parte delle autorità il permesso di sbarcare presso i porti italiani, come stabilito dal regolamento in merito ai “porti sicuri”. 

Questo “sforzo” da parte del Governo francese, ha avuto delle ripercussioni di non poco conto: Parigi infatti come confermato dal ministro dell’Interno franco, Gerald Darmanin, si è ritirata dal “patto di ricollocamento dei migranti” concordato la scorsa estate tra alcuni Paesi dell’Ue.

Il portavoce dell’Eliseo Oliver Veran ha dichiarato che da questo scivolone «L’Italia ne esce perdente perché normalmente dispone di un meccanismo di solidarietà europea che significa che un gran numero di Paesi europei, in particolare Francia e Germania, si impegnano in cambio del fatto che l’Italia accolga le navi»

Ai toni severi si sono aggiunte anche delle ripercussioni pratiche, i controlli alla frontiera di Ventimiglia, dove prima dal lato francese vi erano solo due gendarmi e che adesso sono aumentati a sei, i quali eseguono molti controlli a campione, per bloccare l’ingresso dei migranti e controllare ogni mezzo sospetto in transito. La vicenda ha scosso anche il vescovo di Ventimiglia e San Remo, Antonio Suetta, il quale ha giudicato la reazione francese piuttosto «spropositata, non umana e, dal punto di vista della solidarietà, poco leale». 

Mentre il vice premier Matteo Salvini ha scelto la linea del “pugno duro” e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, sposa il principio che «L’interesse nazionale va mantenuto ad ogni costo», il ministro degli Esteri Antonio Tajani, segue una strada più diplomatica pur ritenendo l’azione di Parigi “assurda e spropositata”, sottolineando che «ci sono persone che vogliono venire in Italia, noi siamo pronti a curarle ma non tutti possono venire, sulla redistribuzione non è stato fatto molto per cui bisogna trovare soluzioni con determinazione». Al suo esordio alla Farnesina ha pronto un “Piano Marshall” per l’Africa consistente in una serie di accordi con Libia, Tunisia e Marocco per la gestione dei flussi migratori.

il ministro degli affari esteri francese Catherine Colonna ha dichiarato a Le Parisien che «l’Italia non rispetta né il diritto internazionale né quello marittimo. La premier Giorgia Meloni utilizza metodi inaccettabili, Roma avrà conseguenze». 

In supporto della linea adottata dal nostro Paese arrivano le parole della leader francese di Rassemblement National, Marine Le Pen, la quale sostiene la necessità di «essere fermi, e fare tutto il possibile per dissuaderli dal tentare la traversata. Voglio  mettere i Paesi del Maghreb e del Mediterraneo orientale davanti alle loro responsabilità. Devono rispettare il diritto, e accogliere queste navi nei loro porti quando sono a pochi chilometri dalle loro coste» aggiungendo che «Devono tornare nei loro porti di origine. D’altra parte si tratta dell’unica soluzione che dà prova di umanità. L’eldorado europeo non esiste più, noi non abbiamo i mezzi per un’accoglienza degna». 

La portavoce della Commissione europea per l’immigrazione, Anitta Hipper,  aveva attaccato   l’Italia sul caso della Humanity I sottolineando che «salvare vite in mare è un dovere morale e un obbligo legale di diritto internazionale», sulla crisi italo-francese ha voluto mettere l’attenzione dei presenti al briefing con la stampa sul fatto che tra le O.N.G. e le comuni navi non esistono differenze in merito all’obbligo di salvare vite in mare, a prescindere dalle circostanze. La Commissione europea oltretutto sta lavorando per convocare una riunione straordinaria del ministri dell’Interno per trovare una soluzione. «Abbiamo messo sul tavolo una piattaforma di solidarietà volontaria» conclude «L’Italia ne è la prima beneficiaria, con la Francia e la Germania che hanno provveduto ai primi ricollocamenti. C’è la necessità che la solidarietà continui e questo sta accadendo. ».

A tentare di stemperare la crisi diplomatica è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in colloquio telefonico con il presidente Macron, ha sottolineato la necessità e l’importanza di una piena collaborazione in ambito bilaterale. 

Il presidente del Ppe e capogruppo al Parlamento europeo, Manfred Weber intervistato dal Corriere della Sera, in merito a parlare di una crisi diplomatica ha dichiarato «l’Italia è stata lasciata da sola negli ultimi anni. Invito Francia e Germania a mantenere la promessa. Fondamentale che l’Europa non perda la propria base di valori. Il diritto di asilo è uno dei principi fondamentali per cui chi lotta per la democrazia, per la libertà, per i diritti umani a livello globale deve vedere l’Ue come un porto sicuro. Questo è ad esempio valido per chi ora sta fuggendo dall’Iran in questo periodo. Ovviamente dobbiamo salvare le persone in mare se cercano sicurezza».

 

                                                                                                                                                      Gianfranco Cannarozzo

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