Monet: capolavori dal Musée Marmottan Monet Parigi
Nella prestigiosa sede del Complesso del Vittoriano di Roma, si apre oggi, 19 ottobre, una mostra di grande eccellenza e di grande rilievo, dedicata esclusivamente al grande pittore impressionista francese Claude Monet.
La mostra racconta tutte le fasi dell’evoluzione artistica del pittore, massimo esponente della pittura en plein air, attraverso le opere a lui più care che conservava nella sua ultima dimora di Giverny.
Le 60 opere circa provengono tutte dal museo Marmottan Monet che, nel 2014, ha compiuto 80 anni di vita; si tratta di un prestito eccezionale del museo, che raccoglie il nucleo più importante delle opere del grande artista, grazie anche alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio del pittore Michel.
Monet è un artista che non ha bisogno di essere spiegato o capito, ci emoziona semplicemente, raffigurando soggetti comuni e semplici: fiori, alberi, ninfee. Celebri le caricature con cui guadagnò i primi soldi, erano ricercate e Monet ne approfitta per farsi pagare 10/20 franchi, soldi che rendono all’artista circa 2000 franchi per un centinaio di opere.
In mostra sono presenti paesaggi rurali e urbani di Londra, di Parigi e delle sue dimore fino al dipinto del castello di Dolceacqua.
Nella mostra sono protagonisti i ritratti dei figli; Monet ebbe dalla prima moglie due figli, Jean e Michel, e le tele dedicate ai fiori del suo giardino, costruito sapientemente negli anni, al punto che se non avesse fatto il pittore, sarebbe stato giardiniere; le piante diventano i soggetti della sua pittura.
Monet realizza un bacino per coltivare piante acquatiche, tra il 1899 e il 1902 dedica due serie di tele allo stagno delle ninfee.
Gli ultimi due decenni della sua vita sono caratterizzati da una grande libertà espressiva, Monet dedica una serie di tele al salice piangente come a riecheggiare l’angoscia e la tristezza che lo attanagliavano, al viale delle rose, al ponticello giapponese.
Il quadro delle rose è l’ultima opera che dipinse; così si accomiata dalla vita, con questo ultimo tributo ai fiori, che suscitarono in lui il desiderio di diventare pittore.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale, è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia, è curata da Marianne Mathieu, e sponsorizzata da Generali Italia e Ricola.