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Mosca accusa Kiev di atto terroristico per gli attacchi con droni avvenuti nella notte

Per Mosca dietro l’attacco di droni che ha colpito la capitale russa nella notte, ci sarebbe Kiev. Intorno alle 4 di notte, come riporta l’agenzia di stampa Tass alcuni droni hanno colpito la città danneggiando un palazzo a sud. Semënovič Sobjanin, sindaco di Mosca afferma sul suo canale Telegram che i droni hanno colpito due edifici non residenziali senza però arrecare gravi danni o feriti e che “tutti i servizi di emergenza stanno lavorando sul posto”, come confermato dai servizi di emergenza russi.

Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che il tentativo di attacco terroristico  da parete di Kiev è stato sventato. Abbattuti i due droni ucraini”. L’agenzia Tass riporta che uno dei droni è caduto sulla Komsomolsky Prospekt, nei pressi del ministero della Difesa, mentre l’altro drone ha colpito un centro uffici sulla via Likhacheva, vicino uno dei principali anelli autostradali della città.

Nella notte anche l’offensiva russa ha continuato ad attaccare Odessa. Come riporta l’agenzia di stampa ucraina Ukrinform, “le forze aeree ucraine hanno abbattuto tre droni russi. Distrutto un hangar con il grano, una cisterna di stoccaggio di altre merci e un incendio è divampato in uno dei locali”. Un attacco durato 4 ore con droni Shahed-136, riporta il Comando operativo ucraino. Già qualche giorno fa la città era stata colpita da missili russi che, secondo le fonti locali hanno portato al fermiento di almeno 20 persone tra cui alcuni bambini. “I russi hanno colpito il centro della Città. Sono andati a fuoco un garage e un edificio residenziale. I vigili del fuoco sono sul posto” scrive su Telegram Vitaly Kim, capo dell’amministrazione militare regionale, parlando di Mykolav, affermando che tra i feriti vi sono cinque bambini. Oleksandre Sienkevitch, sindaco di Odessa ha dichiarato che lattacco dellesercito russo ha danneggiato 15 garage e due persone sono finite in ospedale. 

La settimana scorsa Mosca aveva dichiarato di aver attaccato la città e alcuni impianti per la produzione di droni marittimi come rappresaglia per gli attacchi di Kiev al ponte di Crimea anche se la reale motivazione potrebbe essere impedire all’Ucraina di rinnovare laccordo sul grano estromettendo la Russia. Ieri infatti Mosca non ha rinnovato gli accordi sull’esportazione del grano e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto che laccordo prosegua anche senza la Russia, confidando nell’appoggio della Turchia. L’attacco rende di fatto impossibile ogni alternativa a Mosca.

Secondo Andrij Borysovyč Jermak, capo dell’Ufficio del presidente ucraino, gli attacchi condotti dall’esercito russo sono la dimostrazione che Mosca «vuole mettere in pericolo la vita di 400 milioni di persone in vari Paesi che dipendono dalle esportazioni alimentari ucraine». Intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan auspica che il Cremlino possa rivedere l’accordo sul grano, dato che la Russia ha chiuso definitivamente la porta, ma è disposta a un passo indietro nel caso in cui vengano accettate le sue richieste, come l’alleggerimento delle regole sulle proprie esportazioni di fertilizzanti e cibo.

Mentre i media ucraini e russi parlano di ben due esplosioni distinte avvenute a pochi minuti di distanza l’una dall’altra, i media locali non parlano di bombardamenti. Secondo quanto sostenuto dal portavoce del comando militare dell’Ucraina del sud Natalia Humeniuk, quanto avvenuto sul ponte è un atto di provocazione di Mosca «la creazione di tali provocazioni è un tipico modo di risolvere i problemi da parte delle autorità della Crimea e del Paese aggressore» ha dichiarato all’emittente nazionale Rada. Mentre l’agenzia RbkUcraina cita alcune fonti non ben specificate dei servizi di sicurezza ucraina, che sostengono che quanto avvenuto «è il frutto di una operazione speciale condotta dalle forze navali e dalle forze armate ucraine». La fonte ha spiegato che le forze ucraine hanno attaccato con dei droni di superficie, «è stato difficile raggiungere il ponte». Recentemente Vasyl Malyuk, capo della Sbu (servizi di sicurezza ucraina) aveva dichiarato che il ponte è un obiettivo legittimo per lUcraina, promettendo di svelare in futuro maggiori dettagli. 

Il canale Telegram filorusso Grey Zone, pubblica alcune immagini del ponte con la scritta che recita “immagini della distruzione del ponte di Crimea a seguito di quello che si ritiene essere un attacco da parte di due sommergibili autonomi senza equipaggio del ministero della Difesa ucraino”.

George Barros, analista dell’Istituto per lo studio della guerra (Isw) ritiene che il ponte di Crimea è molto importante per loperazione militare russa, e che il suo danneggiamento riduce sensibilmente le linee di rifornimento per Mosca. «La Russia avrà adesso solamente una linea di rifornimento terrestre, un’autostrada costiera sul Mar d’Azov, per sostenere o evacuare le sue decine di migliaia di truppe a Kherson e in Crimea».

Dopo i precedenti attacchi in Crimea che avevano portato alla morte di una ragazza adolescente, oggi Sergej Valer’evič Aksёnov, capo della Repubblica di Crimea ha annunciato sul canale Telegram che nel distretto di Dzhankoi, “le forze ucraine hanno colpito con 11 droni un deposito di munizioni, evacuate le zone limitrofe nel raggio di 5 km”. Al momento non risultano esserci vittime. A seguito dell’attacco, il traffico stradale e ferroviario è stato interrotto. Da tempo l’Ucraina sostiene che nei pressi del distretto di Dzhankoi Mosca abbia una delle più grandi basi militari in Crimea. 

Intanto Oleksij Jurijovyč Reznikov ministro della Difesa di Kiev ha confermato oggi che l’esercito ucraino inizierà a partire dal mese di Agosto, l’addestramento sui caccia F-16 forniti dagli Usa e che probabilmente la formazione potrebbe essere suddivisa tra i Paesi, ma i piani sono ancora da definire. Notizia anticipata lo scorso venerdì da Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale americana.

Secondo gli Usa, la Russia starebbe valutando di attaccare le navi civili che trasportano sul Mar Nero il grano dall’Ucraina, per poi far ricadere la colpa su Kiev. Stando ad alcune dichiarazioni di Adam Hodge, portavoce del consiglio di Sicurezza nazionale infatti «le forze armate russe potrebbero espandere il loro obiettivo di colpire le strutture cerealicole ucraine per includere attacchi contro le navi civili, attribuendo la colpa di questi attacchi all’Ucraina». «Le nostre informazioni» aggiunge, «indicano che la Russia ha piazzato altre mine marine nelle vicinanze dei porti ucraini. Riteniamo che si tratti di uno sforzo coordinato per giustificare eventuali attacchi contro navi civili nel Mar Nero e attribuire all’Ucraina la responsabilità di questi attacchi».

L’Istituto per lo studio della guerra (ISW) ha diffuso in queste ore un rapporto da cui trasparirebbe che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe compiuto “alcuni gesti simbolici” nel corso del suo incontro bilaterale con il presidente bielorusso Aljaksandr Ryhoravič Lukašėnko uno dei suoi pochi fedelissimi. Nel corso dell’incontro il presidente russo ha portato Lukašėnko a visitare Kronstadt a San Pietroburgo, l’isola fortezza storicamente significativa dove soldati e marinai russi hanno condotto una famosa insurrezione contro i bolscevichi senza successo all’inizio del 1921 “che il governo sovietico alla fine soppresse”. Secondo l’istituto l’aver visitato quei luoghi e in generale l’incontro, lascia trasparire che Putin “abbia cercato di proiettare il proprio potere e fiducia nella propria supremazia sulla fazione allineata con Evgenij Viktorovič Prigožin, capo della Wagner, che ha sede a San Pietroburgo. “Sia Aleksandr Dmitrievič Beglov, governatore di San Pietroburgo che Sergej Kužugetovič Šojgu, ministro della Difesa russo sono nemici personali di Prigožin, e l’incontro pubblico di Putin con Beglov, la figlia di Šojgu, e Lukašėnko sul terreno storico della fallita ribellione di Kronstadt era quasi certamente destinato a segnalare la sconfitta di Putin e del suo quadro lealista della ribellione armata di Prigozhin e dei sostenitori di Prigozhin con sede a San Pietroburgo”. “Questi gesti simbolici indicano che Putin è preoccupato per la sua popolarità percepita, la sicurezza del suo regime e la schiera di fazioni in competizione per il potere all’interno delle alte sfere del governo russo” conclude lo studio

Gianfranco Cannarozzo